Capitolo 31

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Louis

È risaputo che mi piace far festa, sopratutto il giorno del mio compleanno anche se fino a qualche anno fa non avevo la voglia di festeggiare o fare festa, nella mia mente c'era sempre mia madre e senza di lei niente aveva più senso ma proprio lei mi ha insegnato che la vita va avanti, non bisogna arrendersi e il non festeggiare non l'avrebbe riportata indietro così piano piano, con il tempo, sono ritornato alla normalità. Certo il mio umore, sopratutto in questo periodo dell'anno, non è dei migliori ma so che lei avrebbe voluto questo, avrebbe voluto che mi divertissi, che fossi felice e le ho fatto una promessa, mi costrinse a farla in realtà, le promisi che avrei vissuto per entrambi ed è quello che cerco di fare.
Ho festeggiato il mio compleanno con la mia famiglia a Doncaster il 24 e stasera ho organizzato una festa per festeggiare il compleanno di Ariel. Non potendo più organizzare feste in Accademia ho dovuto cercare un locale che fosse adatto e sopratutto che potesse ospitare tante persone, non volevo un locale stretto dove avremmo dovuto stare tutti ammassati, non è stato facile trovarlo, con Harry abbiamo girato quasi tutta Londra prima di imbatterci nel posto perfetto per la festa e che Ariel avrebbe amato.
È un locale fuori città, immerso nel verde e pieno di vetrate, appena l'ho visto ho capito che era quello giusto per la serata e quando ho portato Ariel due giorni fa per mostrale il locale ha avuto la mia stessa reazione.
Devo dire che le cose con lei vanno davvero alla grande, non abbiamo ancora affrontato l'argomento ma è chiaro a entrambi che c'è qualcosa tra noi, non è amicizia o semplice attrazione fisica, c'è molto di più anche se non ne abbiamo mai parlato apertamente. Ariel mi piace, mi fa stare bene, mi fa sorridere e ridere come non facevo da tanto e non ho intenzione di farmela scappare, anche se non le ho chiesto esplicitamente di essere la mia ragazza è scontato che siamo una coppia, è scontato che io non frequento nessuna se non lei e viceversa, ma so anche che dovremmo affrontare questo argomento prima o poi.
La festa inizierà tra poche ore, l'unica che non ci sarà è Ivy perché ho un migliore amico coglione, lo pensiamo tutti non solo io e ieri quando è arrivato e mi ha raccontato tutto mi è venuto naturale dargli del coglione senza palle, se lo meritava ma oggi è un nuovo giorno, si festeggia il mio compleanno, quello di Ariel e lo voglio attivo.
'Perché sei ancora in mutande?' Gli chiedo vedendo che ancora è sul letto in mutande mentre io e Niall siamo pronti per uscire.
'Devo per forza venire?' Chiede.
'Alza il culo, metti quel cazzo che ti pare ed esci da questa fottuta stanza per venire alla festa!' Affermo.
Mi dispiace che sta male ma non sarà chiudendosi in questa stanza che risolverà le cose.
'Stasera ti diverti, bevi un po' e da domani tiri fuori le palle e conquisti Ivy!' Esclama Niall sorprendendo entrambi.
'Sono d'accordo.' Dico. 'Io vado a prendere Ariel, se non ti vedo al locale torno qua e ti trascino fuori a calci.' Affermo per poi prendere le mie cose e uscire dalla stanza.
All'inizio non voleva organizzare niente, solo una festa a casa sua e di Eve con tutti noi ma sono riuscita a convincerla, anche se il merito è del locale perché Ariel ne è innamorata e vedendolo si è convinta.
Casa sua non è lontano dall'accademia e quando arrivo la chiamo per avvisarla che sono giù ma mi dice di salire perché non è ancora pronta così parcheggio l'auto e mi dirigo all'interno del palazzo per poi salire al terzo piano dove trovo la porta aperta.
'Dove sei?' Urlo entrando in casa.
La prima volta che mi ha chiesto di entrare sono rimasto sorpreso, ricordavo cosa mi aveva detto riguardo casa sua e la sua stanza quindi non me lo aspettavo. Certo in camera sua ancora non sono entrato, ma il solo fatto che mi chiese di entrare in casa sua voleva dire qualcosa, era un passo avanti.
'Eccomi!' Esclama dal corridoio mentre mi raggiunge in soggiorno. 'Ho quasi fatto.' Dice lasciandomi un bacio a stampo per poi sparire.
'Arriveremo in ritardo alla tua festa.' Dico sedendomi sul divano.
'Festa che io avrei evitato.' Dice tornado da me con un paio di scarpe tra le mani. 'Potevamo restare qui, ordinare una pizza e guardare qualche film in attesa della mezzanotte.' Afferma sedendosi al mio fianco e infilandosi le scarpe.
'Noi andremo alla festa, festeggeremo il tuo compleanno e aspetteremo la mezzanotte festeggiando e divertendoci e non mentre guardiamo stupidì film di Natale che sono gli stessi ogni anno.' Affermo deciso.
'Non ci sarà neanche Ivy.' Dice giocandosi la sua amica come scusa.
'Vorrà dire che quando tornerà replicheremo.' Dico. 'Sei pronta?' Chiedo.
'Si.' Dice alzandosi. 'Prendo il cappotto e possiamo andare.' Aggiunge per poi sparire in corridoio e tornare poco dopo con il cappotto.
Alla fine siamo arrivati in orario, gli invitati si sono aggiunti a noi poco dopo e quando sono arrivati tutti abbiamo dato inizio alla festa.

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