Capitolo 17

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Ariel

Ho un carattere particolare, mia madre lo dice sempre, mi dice sempre che devo essere più sciolta, più aperta e sopratutto meno testarda ma io non le ho mai dato retta, sono fatta così e non ho intenzione di cambiare. Mia madre, sempre lei, dice anche che così non troverò mai nessuno che mi amerà, con il mio carattere sarà difficile che un ragazzo voglia stare con me a lungo perché sono complicata, capirmi è difficile perché a volte non mi capisce neanche lei e alcune volte non mi capisco da sola quindi da un lato ha ragione, stare con me è una continua lotta ma dall'altro lato sono convinta che quando troverò la persona giusta essa accetterà ogni lato del mio carattere, amerà me, i miei pregi ma sopratutto amerà i miei mille difetti che saranno quelli che vedrà di più. Tutti i miei ex non hanno mai fatto ciò, non hanno mai accettato i miei difetti, non mi hanno mai realmente capita e non erano loro a stancarsi di me ma io di loro, proprio perché non c'era niente se non attrazione fisica tra noi e va bene, l'attrazione deve esserci in una coppia, il desiderio di volersi ci deve essere ma credo che prima di tutto deve esserci il rispetto reciproco, la voglia di conoscere la persona con cui si sta e la voglia di accettarla così com'e, senza volerla cambiare e io non ho mai trovato un ragazzo che mi desse questo. Inizialmente la voglia c'era, poi svaniva in poco tempo e restava solo l'attrazione, solo il contatto fisico e mi andava bene, ero convinta che prima o poi avrei trovato la persona che faceva per me, tutti gli altri sarebbero stati delle prove ma quella persona non è mai arrivata e ad un certo punto ho detto basta, basta con relazioni poco sane e basate solo sull'aspetto fisico, ho detto basta agli uomini e mi sono concentrata su me stessa, mi sono detta che la persona che mi avrebbe fatto battere il cuore solo con uno sguardo sarebbe arrivata da sola, non c'era bisogno che io la cercassi, quella persona avrebbe trovato me e così ho pensato allo studio, mi sono concentrata solo su ciò che mi rendeva felice e lavorare per il giornale dell'Accademia mi faceva stare bene, potevo fare ciò che amavo nonostante non avessi ancora una laurea, anzi ero ben lontana dal laurearmi ma il mio lavoro con il giornale è piaciuto e non potevo che esserne felice.
Ero arrivata alla consapevolezza che non avevo bisogno di un uomo, non avevo bisogno di un ragazzo che mi amasse per essere felice, mi amavo da sola e mi bastava e sono ancora convinta di ciò, credo ancora che nessuna donna ha bisogno di un uomo per sentirsi tale ma so che in ognuna di noi c'è una parte che desidera essere amata, desidera essere il centro dei pensieri di qualcuno ma questo non vuol dire essere debole, fragile, vuol dire che siamo umani e ognuno di noi, uomini e donne, abbiamo bisogno di essere amati anche se diciamo il contrario. Io ho detto di non volere nessuno al mio fianco per così tanto tempo che ho finito per crederci, dicevo a tutti che stavo bene da sola, non avevo bisogno di nessuno fin quando avrei avuto la mia famiglia e le mie amiche ma era una bugia, era il mio modo per nascondere le mie fragilità, per nascondere la mia paura di restare sola e l'ho capito solo da poco tempo, da quando Louis è entrato a far parte della mia vita e ha stravolto ogni cosa.
Quando dicevo alle ragazze che non avevamo niente in comune, che non era la persona che faceva per me ero convinta di ciò che dicevo e questo mi riporta a dar ragione a mia madre e anche a Eve quando dicono che sono testarda e giudico troppo in fretta perché conoscendolo, passando del tempo con lui ho capito che non solo abbiamo più cose in comune di quante pensavo ma stare con lui mi fa bene, sono più serena da quando c'è lui nella mia vita e questa cosa da un lato mi rende felice ma dall'altra mi spaventa perché non mi sono mai sentita così e non so neanche come definire ciò che provo. Non è amore, non siamo ancora a quel punto ma non è neanche amicizia, non è solo semplice amicizia perché quando non c'è lo cerco con lo sguardo, quando non mi chiama guardo il cellulare ogni secondo nella speranza di vedere una sua notifica e quando siamo insieme sto bene. Non ne ho parlato con nessuno, da poco ho ammesso a me stessa che qualcosa sta nascendo e dirlo a qualcuno, dirlo ad alta voce lo renderebbe ancora più reale e non credo di essere pronta a questo, non sono pronta alle conseguenze che ne potrebbero derivare quindi sono bloccata. Solo quando sono nel mio letto da sola e penso capisco che con lui sono me stessa al cento per cento e sono libera di esserlo, libera di mostrarmi per ciò che sono perché ho capito che non scapperà a gambe levate, mi ha dato prova di accettarmi per come sono, ha accettato i miei difetti e anche questo mi manda in confusione. Non faccio che pensare a lui, in qualsiasi momento, anche mentre sono a lezione o lavoro al giornale, quando sono con le ragazze e hanno capito che ho la testa altrove ma mi conoscono e quindi non fanno domande, aspettano che sia io ad andare da loro e lo farò, forse, prima o poi lo farò ma non ora, non ancora.
Anche ora, devo scrivere un articolo, sono giorni che devo farlo ma la mia testa è altrove, tra poco dovrebbe arrivare perché mi ha chiesto di andare con lui a cercare i regali per Natale e ovviamente ho accettato e prima di uscire volevo finire questo articolo, ma non ho concluso niente come succede troppo spesso ultimamente.
Anche Eveline mi aveva chiesto di andare con lei in centro per aiutarla con i regali e volevo andare con lei, passare del tempo solo noi due ma quando le ho detto che Louis mi aveva chiesto la stessa cosa ha capito che volevo andare con lui e ha capito, credo abbia capito tutto ciò che mi passa per la testa solo che è davvero tanto educata quella ragazza e sopratutto mi conosce troppo bene da capire che non è il momento di parlarne, sa quando può chiedere qualcosa e quando è meglio non farla, mi conosce così bene che sa quando ho voglia di parlare di una determinata cosa e quando invece preferisco evitare di parlare, come in questo periodo e infatti sia lei che le ragazze hanno anche smesso di fare le loro battute su me e Louis, hanno capito che c'è qualcosa, qualcosa al quale non so dare un nome e hanno capito che non è uno scherzo e lo rispettano, rispettano me e anche se non fanno domande, non fanno battute a loro modo mi sono vicine e cercano di aiutarmi come possono, non avrei potuto chiedere amiche migliori.

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