Capitolo 11

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Ariel

Una serata con le mie amiche è quello che mi serviva, ne avevo proprio bisogno. Passare la giornata sedute al bar dell'Accademia a parlare, poi a casa a prepararci per la serata e ora qui, ad assistere alla sfilata di Aria in seconda fila.
Prima di conoscere Eveline non avevo molti amici, non facevo parte di nessun gruppo a scuola e mi stava bene così, avevo altri interessi rispetto ai miei coetanei. Iniziata l'università ero decisa a farmi delle amiche ma non è stato per niente facile e non è stato facile convincermi a cercare una coinquilina. Avevo preso una casa in affitto così da essere vicino all'università ma avevo bisogno di una coinquilina e di un lavoro sopratutto. Non avevo idea da dove cominciare e chiesi un po' in giro, chiesi anche ai professori e fu proprio un mio professore del secondo anno a trovarmi il lavoro come giornalista in Accademia. Non volevo neanche accettarlo il lavoro, io ero solo al secondo anno e per diventare una giornalista c'era ancora tanto lavoro da fare ma secondo lui ero brava e avevo tutte le capacità per portare a termine quel lavoro, per farcela e così accettai, iniziai a lavorare per il giornale dell'Accademia e ora posso dire che aveva ragione, me la cavo bene e i miei articoli vengono letti da tutti e apprezzati. Il mio sogno inizialmente era quello di occuparmi di casi di cronaca ma ho scoperto che parlare di arte mi piace molto più della cronaca e mi sono davvero appassionata al mio lavoro al giornale, ci metto tutto il mio impegno e tutta la passione che ho in quello che faccio e scrivo.
Dopo aver trovato il lavoro in Accademia potevo permettermi di pagare le spese dell'appartamento senza dover chiedere soldi ai miei, potevo farcela benissimo da sola ma decisi che un aiuto in più mi avrebbe fatto comodo così stampai dei volantini e li lascia in giro nella speranza che a qualcuno serviva un posto dove stare. Fu così che incontrai Eveline, quella che poi è diventata la mia migliore amica, la mia compagna di viaggio, la mia complice, mia sorella e le devo tanto, forse tutto perché lei per me c'è sempre stata e so che posso contare sempre su di lei.
Mi chiamò pochi giorni dopo che avevo sparso i volantini, ci incontrammo, le feci vedere la casa e mi disse che poteva trasferirsi anche subito e così fece, in una settimana portò tutte le sue cose stabilendosi definitivamente nel mio appartamento. La nostra amicizia è nata gradualmente, all'inizio ognuna se ne stava per conto suo, parlavamo, mangiavamo insieme ma niente di troppo serio, poi una sera mentre stavamo cenando Eveline mi disse che molto probabilmente il mese successivo sarebbe tornata a casa, avrebbe lasciato l'appartamento e io ci rimasi malissimo, è vero non avevamo legato moltissimo fino a quel momento però mi piaceva, era simpatica e mi trovavo bene con lei così le dissi di non preoccuparsi, che poteva restare anche se non poteva pagare la sua parte di affitto, so che stava cercando un lavoro e sapevo quanto potesse essere difficile trovarlo quindi non le permisi di andarsene e l'aiutai nella ricerca di un lavoro. Chiesi in giro, ai professori in università e anche in accademia e fu proprio in quest'ultima che le trovai il lavoro al bar che lei accettò subito e ancora oggi continua a ringraziarmi nonostante io le dica sempre che non c'è bisogno.
Da quel momento il nostro rapporto si è evoluto, abbiamo iniziato a parlare di più, a confidarci, uscire insieme e ogni giorno eravamo sempre più unite, era diventata la mia migliore amica. Con il tempo e sopratutto con il suo lavoro al bar abbiamo conosciuto Ivy e dopo anche Summer e anche con loro inizialmente non è andata benissimo, ero un po' diffidente poi conoscendole meglio ho capito di essermi sbagliata, di averle giudicate male e ora posso dire di avere finalmente delle amiche, delle vere amiche su cui poter sempre contare. Anche Aria fa parte del gruppo ora, è arrivata da poco ma con i suoi modi di fare si è integrata subito e si è guadagnata la nostra fiducia.
'C'è Aria!' Esclama Sum non appena la nostra amica appare sulla passerella.
'È bellissima!' Dice Sum e sia io che Ivy concordiamo con lei.
'Hai fatto qualche foto?' Chiedo ad Ivy.
'Alcune si.' Dice sorridendo.
'Alcune?' Dice Sum. 'Non hai smesso da quando siamo arrivate.' Afferma.
'È una serata da ricordare.' Si difende. 'Farò tante altre foto.' Aggiunge.
'Ne faremo una tutte insieme non appena finisce.' Afferma Eveline.
È davvero tutto pazzesco, il posto, la passerella, la musica e i vestiti, io ancora non ci credo di essere qui e questo solo grazie ad Aria che ci ha invitate.
'Ecco potresti chiedere ad Aria di farti avere uno di quelli così a Louis verrebbe di sicuro un infarto.' Afferma Eve indicandomi la modella che sta sfilando con indosso un completino intimo che lascia davvero poco spazio all'immaginazione.
'Potresti chiederlo per te.' Dico. 'Potresti chiederlo direttamente a Harry.' Aggiungo.
Sono davvero convinte che io piaccia a Louis e che sopratutto tra me e lui possa nascere qualcosa di serio quando siamo completamente diversi. Non riesco proprio a capire perché pensino questo, è vero è bello e ammetto che mi fa un certo effetto ma non credo che io e lui siamo fatti per stare insieme, siamo troppo diversi, siamo come il giorno e la notte, non potrà mai funzionare tra noi e io non voglio più storielle di poco conto, voglio innamorarmi e vorrei che qualcuno si innamorasse di me, che mi amasse per come sono e sopratutto che non scappasse alla prima difficoltà ma che al contrario la affronti con me e non sono sicura che Louis sia giusto per me, non dico che è un cattivo ragazzo semplicemente non credo sia quello che sto cercando in questo momento.
'Sei testarda.' Dice Eve.
'Proprio come Louis.' Aggiunge Ivy. 'Ecco una cosa che avete in comune.' Afferma.
'Sentite Louis è bello, bellissimo anzi detto sinceramente mi fa un certo effetto ma non vuole quello che voglio io.' Dico. 'Potrò anche piacergli ma non per una cosa seria, non è il tipo da relazioni importanti e io sono stanca di ragazzi che vogliono solo una cosa.' Affermo decisa.
'Sai non tutti i ragazzi sono come quello lì.' Dice Eve chiudendo definitivamente il discorso Louis.

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