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N/A Vi voglio bene, ma non fatevi troppi film mentali dopo aver visto la gif.💖

Edith

«Abbiamo due problemi, anzi tre.» Annunciò Haywood ritraendosi di scatto.

Dopo che si era infilato di nuovo la parrucca, io mi ero tirata il cappuccio della felpa e, insieme, eravamo usciti dalla nostra stanza. Fingendo di essere dei normali clienti avevamo percorso con cautela il corridoio e, una volta svoltato l'angolo, Haywood mi aveva presa per mano e poi mi aveva intrappolato tra la parete e il suo corpo. Avevo sobbalzato e, siccome il cuore mi si era incastrato in gola, avevo deglutito rumorosamente. Anche se era stato nulla, in confronto al dopo, quando mi era letteralmente schizzato fuori dal petto perché le sue labbra mi avevano sfiorato l'orecchio.

«C'è un'inserviente, reggimi il gioco.» Mi aveva sussurrato e allora, realizzando che la donna ci stesse guardando, gli avevo avvolto le spalle con le mani, intrecciandole dietro la nuca, e lo avevo avvicinato ancora di più a me. Avevo tremato, ero andata a fuoco ed mi ero gelata nello stesso momento, ma non avevo mai perso né la calma né la lucidità. Non dovevamo farci scoprire ed io ero piuttosto brava a recitare, come avevo scoperto che lo fosse stato anche lui. Quindi avevamo continuato così, tra una carineria e l'altra, fino a quando la signora non aveva abbandonato il piano. Poi ci eravamo staccati brutalmente, come se quel contatto fosse stato rivoltante e quel gioco fastidioso, ed eravamo arrivati nella zona degli ascensori dove Haywood si era nascosto dietro al muro per studiare la situazione.

Evidentemente non sembrava così vantaggiosa, data la sua espressione attuale.

«Possibile che tu non mi dia mai una buona notizia?» Alzai gli occhi al cielo e feci per sporgermi, ma mi bloccò per la vita con un braccio.

Abbassai lo sguardo sulla mia pancia, dove la pelle stava formicolando, e lui si ritrasse velocemente.

«Ci sono due poliziotti davanti ad ogni ascensore, Edith.» Sussurrò. «E non siamo nemmeno al piano dell'omicidio.»

«Merda.» Imprecai. «Non possiamo fare irruzione senza farci notare.»

«Esatto, perché se per assurdo non ci vedessero, ci sarebbero comunque le telecamere di sicurezza ad incastrarci.» Si spostò la parrucca che gli si era abbassata sulla fronte. «Sapevo fosse una pessima idea.»

Okay. Respirai.

Non era il momento di impazzire.

Avevamo tutto sotto controllo.

Io, avevo tutto sotto controllo.

«Il terzo problema?»

«Non sappiamo quale sia la stanza giusta.»

Chiusi gli occhi e sospirai. Io lo sapevo, quale fosse la stanza giusta. Ma non potevo rischiare e credevo che, non appena fossimo entrati in albergo, Haywood avrebbe saputo esattamente dove cercare.

Invece, ancora una volta, mi ritrovai ad andargli in soccorso. Infondo lui non era abituato ad infrangere le regole come lo ero io, ed era comprensibile.

«Rubiamo la lista alla recepiton.» Gli proposi. Bastava distrarre Mrs Bennett. Non mi sembrava una tipa sveglia.

«Le telecamere.»

«Non ti facevo così paranoico, sai?» Lo presi in giro per alleggerire la tensione.

«Non lo sono, infatti. Sono solo puntiglioso.» Precisò.

E aveva ragione.

Stava solamente cercando di far andare le cose secondo i calcoli per non minare all'equilibrio del suo lavoro già precario, e lo capivo. Capivo che, di fatto, non fosse agitato perché gli mancava il coraggio per affrontare la situazione, quanto più per timore di perderne il controllo. E lui odiava perderlo.

Succederebbe Tutto - H.S.Where stories live. Discover now