39

83 7 8
                                    

N/A: come promesso, secondo aggiornamento! Buona lettura.💖


Haywood

«Ehi, tu!» Stavo per varcare l'ingresso dell'albergo quando mi sentii richiamare.

Mi voltai e, dall'altro lato del marciapiede, vidi Edith uscire dal bar con due bicchieri di carta in mano. Incerto sul suo possibile umore, alzai una mano per salutarla e lei mi fece cenno di raggiungerla. Seppur scettico, decisi di acconsentire, quindi attraversai la strada facendo attenzione alle auto e la seguii fino ad una panchina, dove Edith si era seduta mentre mi aspettava. 

«Ciao, ispettore.» Mi sorrise e mi passò un bicchiere di carta bollente. Lo accettai, ringraziandola, e mi accomodai accanto a lei.

Ero confuso: perché era di buon umore? Come mai non mi stava aggredendo? L'ultima volta che avevo controllato, io ed Edith avevamo discusso mentre adesso mi aveva offerto...Che cosa mi aveva passato esattamente?

«Cos'è?» Diedi voce ai miei pensieri.

«Cioccolata calda.»

«Grazie.» Alzai un sopracciglio, sorpreso. Ero convinto di trovarla furiosa. 

Non sapendo come interpretare il suo gesto e per giustificare il silenzio, ne bevvi un sorso e rabbrividii. 

«Perché non siamo entrati?» Indicai il nostro hotel. «Fa freddo e fino a poche ora fa avevi la febbre.» 

Non volevo che le temperature quasi invernali peggiorassero la sua salute già precaria.

«Sto bene, Haywood. Sono coperta a sufficienza, no?» Con una mano si mostrò: indossava ancora il giubbotto, la sciarpa e il cappello che le avevo ceduto mentre raggiungevamo il West Loop, che le stavano tremendamente larghi.

Nascosi un sorriso bevendo un altro sorso di cioccolata. 

«Sei tu che con quel maglioncino potresti morire congelato da un momento all'altro.» 

«Questa mi riscalda abbastanza.» Le sventolai il bicchiere davanti agli occhi.

«Sono più che a posto.» La rassicurai, ma il vento mi smascherò perché tremai.

Dannazione!

Edith rise e, scuotendo il capo, mi allungò la sua cioccolata calda. Gliela tenni e lei si tolse la sciarpa.

«Cosa fai?! Così ti viene la febbre!» La rimproverai, dato che finire all'ospedale non era tra le mie priorità, però mi ignorò, annullò le distanze e mi sistemò la sciarpa al collo.

 «Anche tu. Non sei immortale, Atkinson.» Mi lanciò un'occhiataccia di sottecchi, che mi fece ridere, e poi osservò soddisfatta il suo lavoro quando finì di armeggiare con il tessuto pesante.

«Per tua fortuna, no.» Scherzai.
Edith sospirò scuotendo il capo. «E chi dice che ti voglia morto?»

Si tolse anche il cappellino e, prima che potessi impedirlo, me lo infilò. Per un attimo mi sembrò di ritornare alla mia infanzia, quando mia madre mi vestiva di tutto punto prima di andare a giocare con la neve insieme ai miei fratelli. «A volte sei quasi simpatico.»

Mi abbassò il cappello sulla fronte schiacciando i miei ricci.

«Ah no, forse quello simpatico era Jude.» Finse di ripensarci e: «Dove sono i dread, a proposito?»

«In qualche cassonetto disperso per Chicago

Quella parrucca era veramente pruriginosa ed era stato un sollievo liberarsene. Ancora non riuscivo a capire come Lyle riuscisse ad indossarle senza avere la sensazione di essere punzecchiato da pulci.

Succederebbe Tutto - H.S.जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें