ciò che non uccide fortifica

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avete presente? quella sensazione di vuoto che si prova sotto ai piedi mentre si cade, quando ogni sicurezza viene spazzata via, rendendo ogni cosa fottutamente instabile, facendovi precipitare nel vuoto, dove piano piano lentamente verrete dimenticati

ogni mio pensiero o movimento era spaventosamente calmo

come le lacrime che dipingevano silenziose il mio viso, non un singhiozzo, non ne avevo mai fatto uno, nemmeno da bambina

estrassi la chiavetta dal computer e mi diressi nella camera difronte alla mia

entrai senza nemmeno bussare

i cinque stronzi erano suddivisi fra il letto di pay, quello di lou e quello di reg

the: ehi furia, che ti succede? perché quella faccia?
lia: chi è stato a farti questo?

non dissi niente, non ne avevo la forza, dovevo essere orribile in quel momento, gli occhi rossi e gonfi dal pianto

payton mi guardava, quasi avesse paura, come se si sentisse colpevole del mio stato

io: sei stato tu vero? è stata una tua idea? mi sbaglio?!
pay: i-io
io: no che non sbaglio

gli lanciai la chiavetta addosso

io: avrei dovuto aspettarmelo, chi se non tu, bene, bravo, sei felice ora?! sei fiero di te?! non ti è bastato distruggermi una volta?! e ti giuro che se la prima ha fatto male, beh, questa è stata il colpo di grazia, complimenti

POV PAYTON

no no no, non era così che doveva andare, lei doveva cedere alla nostalgia e tornare da noi, da me, che l'avrei accolta a braccia aperte

mi sputava addosso il suo odio e la sua disperazione

ero io la causa di tutto il suo dolore, tutti questi anni, sono sempre stato sempre e solo io

eppure era così bella, fragile e indifesa come ai vecchi tempi, mi guardava con quegli occhi innocenti che anni fa mi avevano fatto innamorare

forse l'avevo finalmente ritrovata

stavo per andare da lei, scesi dal letto e mi avvicinai di qualche passo, quando tutto il mio piano venne rovinato, da chi se non i suoi nuovi "amici"

i riccioli si catapultarono in camera allarmati, o meglio uno dei due, mattheo, all'altro sembrava non fregare granché

mat: bimba ehi va tutto bene

si accovocciò accanto a lei

tom: va tutto bene un cazzo, tu, esci.

si rivolse al fratello

tom: tu, alzati.

questa volta parlò a t/n

stiles e hard portarono mattheo fuori che era parecchio contrariato

dagli occhi di t/n le lacrime continuavano a sgorgare incontrollate

tom: smettila di piangere, quanti anni hai? cinque?

come faceva ad essere amica di un mostro del genere, al posto di consolarla e darle l'affetto di cui aveva bisogno la distruggeva ancora di più

intervenni

io: smettila, non vedi che la fai solo soffrire di più
tom: da quale pulpito? fatti un esamino di coscienza poi ne riparliamo, nel frattempo i cazzi tuoi sarebbero molto graditi

riportò la concentrazione su t/n

continuarono la loro conversazione come se fossero soli, noi gli guardavamo veramente senza parole
mi
t/n: f-fa male
tom: lo so, la vita non è tutta rosa e fiori
t/n: la vita è una merda
tom: brava, ora dimmi, sei morta?
t/n: n-no
tom: quello che non uccide fortifica, ricordi?
t/n: s-sì
tom: stai cercando di convincere me o te stessa?
t/n: sì
lo disse con più convinzione
tom: sì cosa?
t/n: quello che non uccide fortifica.
tom: loro sono in grado di ucciderti?
t/n: no.
tom: allora cosa fanno?
t/n: mi fortificano
tom: brava, molto bene, ora spegni
t/n: ma-
tom: niente ma, spegni. ora.

I wait for you in hell//Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora