darkside

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Quando Hermione e Ron si materializzarono al centro del piazzale, qualche passo più in avanti del loro schieramento nessuno poté credere ai propri occhi.

In ginocchio, di fronte a loro, di spalle Ron teneva T/n per i capelli, la testa strattonata verso l'alto, le mani a contenersi l'emorragia sul ventre ed il coltello puntato alla gola.

Mattheo ribolliva di rabbia: "Leva le tue sudice mani da lei!"

Era ovvio cosa volessero fare, barattare la vita della ragazza con la loro resa incondizionata.

Per questo, quando Gellert Grindelwald si fece avanti, alzando le mani e annunciando: "Prendete me, è questo che volevate no? Ma lasciatela andare."

Nessuno avrebbe potuto immaginare il gesto impulsivo che fece Ron istigato dai sussurri della Granger.

"Troppo facile."
si sentì dire ad Hermione.

L'attimo dopo si udì solo il sibilo della lama, il sangue che le colava denso e scuro sulla T-shirt candida, il tempo pareva essersi congelato, fino a che il tonfo di quel cadavere boccheggiante risvegliò un urlo di dolore sovrumano.

"Ecco, ora, accettiamo molto volentieri la vostra proposta di resa." cantilenò il prescelto, che si era affiancato agli altri due.

Theo, era stato lui ad urlare in quel modo irreale, lui che si era materializzato lì proprio qualche attimo prima, aveva rigurgitato fuori quel no che pareva più il lamento di una bestia terrificante. In quel momento aveva sentito il cuore cessare di battere, si era come catapultato in un limbo, sospeso fra dolore e incredulità, si chiedeva se fosse tutto un macabro scherzo, sperava che fosse uno scherzo di cattivo, cattivissimo gusto.
Fra tutti gli scena peggiori che avesse potuto immaginare, fra cui la propria morte, mai e poi mai avrebbe creduto di poter vedere il proprio amore morire, non se ne capacitava, lei doveva essere immortale, lei viveva in lui, o almeno una parte eppure quella volta, quando era quasi morto e li avevano rapiti, forse era allora che qualcosa si era incrinato.
E adesso lei non c'era più, non c'erano più le sue risate o i suoi silenzi, non c'era più quello sguardo mortale o quei momenti dolci, non c'erano più i modi sicuri e protettivi e tutto l'amore che gli dava.
Non l'avrebbe più avuta accanto e questo pensiero lo distruggeva.

Tom invece era immobile, pietrificato dal dolore.
Incredulo.
Sì, perché non poteva essere, non poteva finire così, lei era tutto, era la sua migliore amica, la sua ancora, il suo sostegno, colei per cui ne valeva la pena e per lui valerne la pena era qualcosa si inconcepibile perché niente a parer suo poteva valer qualsiasi dolore o fatica, qualsiasi perdita o mancanza, ma lei no. Ormai s'era capito, era riuscita a stregate chiunque avesse incontrato sul proprio cammino, lei era fatta così, ti entrava dentro e senza che te ne accorgevi ti faceva sentire speciale. Tom si sentiva così quando stava con lei, non un assassino, non il figlio del signore oscuro, con lei si sentiva solo.. speciale, sentiva di valerne la pena per qualcuno, si sentiva amato. Forse l'avrebbe amata per tutta la vita, anche al fianco di suo fratello, d'altronde lui non era tipo da coppia o amore romantico.
Però questo non lo saprà ma
i, e forse ora si pente di tutti quegli anni sprecati, dei silenzi, delle litigate e dei modi freddi nei confronti della bambina dolce che era tempo fa. Perché lì dietro il cuore, c'è sempre stato quel senso di colpa, quella parte di lui che si chiedeva se renderla così fredda e di ghiaccio fosse stata la scelta giusta, lì per lì non c'aveva ragionato troppo su, però se l'avesse spinta verso il bene, se l'avesse convinta che era buona, se l'avesse aiutata a reprimere i suoi poteri piuttosto che liberarli Hermione non avrebbe avuto paura di lei e forse ora non sarebbe morta.
E ancora più grande il senso di colpa perché lui non c'era, quando lei era andata al patibolo lui non l'aveva salvata.
Troppi, troppi forse, troppi se, troppi ma.
Ora contava solo vendicarsi perché lei era morta e non lo meritava, perché avevano osato privarlo dell'unica persona che l'avesse mai veramente amato, l'unica che gli voleva bene incondizionatamente, sua sorella, la sua famiglia.

I wait for you in hell//Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora