senza pietà

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azkaban

il carcere di massima sicurezza dei maghi

e lì, nei sotterranei, avevano rinchiuso theo

capite?! il MIO theo!

come osano mancare di rispetto all'erede delle ombre?

non mi ci volle molto per entrare, o almeno, non ci volle molto alle mie ombre

io vedevo attraverso i loro occhi

ma quello che mi sì presentò di fronte fù così curioso da distogliermi un attimo dal mio obbiettivo

in una delle prime celle una chioma bionda, lunghissima, nascondeva il dolce viso di una donna minuta

accarezzava dolcemente i ciuffi castani dell'uomo al suo fianco

lui stava sdraiato sulla brandina, la testa appoggiata alle gambe sedute di lei, lo sguardo assente, pareva completamente in trans, un involucro vuoto, non solo non sentivo alcun tipo di ombra dentro di lui, ma proprio non sentivo niente, nemmeno la luce, era come, come privato dell'anima

in ogni caso nessuna guardia in vista

mi materializzai nei sotterranei, proprio difronte a quella cella

appena le nubi nere si furono diradate l'odore di morte lasciò spazio a quello di disperazione e pazzia

la donna ebbe un sussulto

mi scrutò attentamente e non so perché ma quei due mi sembravano così dannatamente famigliari

l'attimo dopo ricordai dov'ero diretta

theo

dovevo trovarlo, contava solo questo, trovarlo

camminai lungo quel corridoio tetro

erano poche le celle vuote

al mio passaggio alcuni mi guardavano stralunati, altri tendevano le braccia attraverso le sbarre pregando di essere liberati, altri ancora ridevano isterici accucciati in un angolo della loro brandina

in fondo, una porta d'acciaio, senza sbarre, solo una piccola feritoia attraverso la quale si poteva scorgere poco e niente

eppure qualcosa mia attirava inevitabilmente lì

mi appoggiai alla porta, sbirciai dentro quella piccola feritoia

i suoi inconfondibili ricci castani facevano capolino

mi concentrai e l'attimo dopo la serratura era saltata

la porta sia aprì cigolando, quasi da sola

theo non aveva nemmeno alzato lo sguardo, se ne stava con la testa fra le mani, i gomiti piantati nelle cosce, seduto sul bordo della sua brandina

quando si accorse della fioca luce che proveniva dal corridoio alzò finalmente mente lo sguardo

la sua espressione era un misto fra sorpresa e ...commossa?

mat: s-sei veramente tu?
io: theo-

prima che potessi rendermene conto ero già avvolta dalle sue braccia rassicuranti

quanto mi era mancato il suo profumo il calore dei suoi abbracci l'amore dei suoi baci

lui mi era mancato come l'aria

avrei voluto restare in quella bolla di tranquillità per sempre

e per un attimo pensai pure di farlo

poi delle voci mi riportarono alla realtà, mi staccai in fretta

mat: guardie
io: presto dammi la mano
mat: no, aspetta, c'è una cosa che devo dirti prima
io: non c'è tempo me la dici dopo!
mat: invece devo dirtela adesso
io: dobbiamo andare, stanno arrivando!
mat: ma credo di aver trovato-

I wait for you in hell//Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora