rosa nera

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[permessa: capitolo molto lungo che si congiunge con quello dopo, se volete ascoltateci insieme la canzone giusto per movimentare un po' il tutto, questa qui:

ci vediamo in fondo al capitolooo]

come d'obbligo momenti belli e di merda si devono alternare, d'altronde la pace non sarebbe potuta durare per sempre

le vacanze erano terminate da un bel po', io e theo stavamo org nizzando tutti i preparativi per il matrimonio, eh già, ci saremmo sposati il giorno dopo la consegna dei diplomi e, nonostante fossimo solo alla dine fine di febbraio, volevo che tutto fosse perfetto con largo anticipo

indossavo un semplice jeans nero aderente, una maglia larga bianca a maniche corte, un paio di Jordan azzurre e, ovvio, tutti i i miei anelli e la catenella, ormai senza ciondolo, di mattheo perché l'anello lo portavo all'anulare

avevo aggiunto degli orecchini a cerchio argentei, non troppo grandi, ma nemmeno piccoli ai primi buchi, due brillanti, che mi regalarono tempo fa i miei adottivi per un compleanno, nei secondi due, nel terzo in basso a destra un serpente nero con due rubini per occhi che si allungava in alto lungo l'orecchio e un ultimo anellino, anch'esso nero, semplice, al terzo buco sinistro che, a differenza di quello destro, si trovava in alto

si lo so, ho tanti buchi, no, non in quel senso eh

ho anche il septum a dire il vero, ma non lo indosso spesso, mi da fastidio, l'ho da così tanto tempo che nemmeno si chiude più il buco se non lo metto

passeggiavo a testa alta per i corridoi e alle mie orecchie da lupa non sfuggivano affatto i commenti e le risatine di scherno

dicevano:

"l'ho sempre saputo che fosse cattiva, ma non al punto di unirsi a colui che non dev'essere nominato"
"beh è comunque fidanzata con suo figlio"

altri invece dicevano:

"mi chiedo perché non l'abbiano ancora cacciata, a quest'ora dovrebbe essere rinchiusa ad azkaban insieme a quel pazzo di suo padre"
"secondo me la protegge Silente, in fondo è suo nonno"
"secondo me dovrebbero rinchiudere anche lui, quel vecchio rimbambito"

altre ancora:

"hai sentito che ha ucciso i suoi genitori adottivi"
"a me fanno pena quei suoi amici, secondo me gli ha costretti"
"già anche secondo me, nessuno sano di mente starebbe con una del genere, è impossibile volerle bene"
"ho sentito che Hermione è scappata, secondo me ha provato a ribellarsi perché non riusciva più ad esserle amica, che poi amica, quella potrebbe uccidere i suoi stessi figli se ne avesse"

finché in sala grande, dopo le lezioni del mattino alle quali avevo stranamente partecipato, arrivai al limite della sopportazione

no, non mi facevano male tutti quelle vipere, o almeno ne facevano, ma a quella parte così debole eppure così resistente di me, era come le erbacce, soffocante, debole, inutile, eppure non si ce ne liberava mai

invece alle ombre davano fastidio, ma non quel fastidio da unghie sulla lavagna

piuttosto quel fastidio da zanzara rumorosa la notte, quel fastidio quasi da omicidio

anzi togliamo il 'quasi'

e in quel momento, mentre guardavo i tortellini che ancora galleggiavano nel brodo fumante, lì quando la mano si strinse attorno al cucchiaio fino a sbiancare le nocche e lasciare le mezze lune delle unghie nel palmo, quando bisbiglii e risatine velenose parevano tanto assordanti da coprire persino il suono ormai attutito delle voci dei miei amici e di theo

I wait for you in hell//Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora