papà

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oliver non c'era più e insieme agli altri che se n'erano andati mi sentivo un po' sola

allora forse è il caso che vi spieghi, mattheo non l'aveva ucciso, solo obliviato, di tutti, e dico tutti, i ricordi

albus dice che forse c'è una soluzione, c'è un mago che in fatto di magia fa cagare però e bravo con gli incantesimi di memoria, Gilderoy Allock mi pare si chiami

io e theo ci siamo dati una tregua perché alla fine ci fa star bene stare insieme tranquillamente senza odiarci e litigare per tutto

mentre quelli della beubatons non gli vedo da un po'

come non detto

entrai a testa alta in sala grande per la colazione

era passata una settimana e mezzo credo

non lo so a saltare le lezioni così spesso si perde la cognizione del tempo

e due giorni dopo si poteva tornare a casa per le vacanze, fra un po' sarebbe stato natale

mentre mi dirigevo verso tom, col e theo quegli scassacazzo mi bloccarono in mezzo alla sala

pay: t/n ti dobbiamo parlare
io: levatevi dalle palle prima che m'incazzi
reg: no ora c'ascolti, se non vuoi che vada a dire quella cosa in giro
io: ancora ricominciamo coi ricatti, vai allora! dillo a tutti! digli che non ho ucciso soltanto i miei genitori quella sera!

oh ehm...

reg: t/n calmati, non lo dirò a nessuno ma siamo preoccupati per te
pay: dirci cosa, anzi no, non lo vogliamo sapere
the: io sì che lo voglio sapere
lou: smettetela voi due, ci t/n tu sei una brava persona lo sai anche tu, non avere paura, non è ancora troppo tardi

giuro che mi sto incazzando

io: basta

sibilai

lia: ma t/n-

le parole gli morirono in gola

l'aria si fece fredda, le luci natalizie rosse e verdi scoppiarono mandando frammenti di vetro ovunque, il leggero profumino invitante della colazione lasciò spazio a quello intenso e acre della paura, nuvoloni scuri oscurarono il sole, il cielo assunse quel magnetico color grigio chiaro che tanto amavo

liam guardava un punto indeterminato dietro di me

tutta sala guardava in quel punto alle mie spalle, come se potesse esserci un qualcosa di più pericoloso e terrificante di me

o qualcuno

pure i professori sembravano terrorizzati, anzi lo erano,

e lo sguardo di Albus, quello era impagabile

ma cos'era a creare così tanto sgomento da mettere quei coglioncelli in fuga e da far agitare perfino theo e tom

il tempo sembrò congelarsi, tutto andava a rallentatore

mi girai piano, molto lentamente, ponendomi verso il grande portone

inspira

espira

inspira

espira

osservavo la nuvoletta di vapore che si espandeva dalla mia bocca

era così dannatamente freddo che forse avrei dovuto coprirmi di più

alzai lo sguardo

una figura si fece strada, lenta, inesorabile, a qualche passo da me

I wait for you in hell//Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora