Capitolo 13

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Flavio chiuse la porta di casa alle sue spalle e sorridendo si diresse verso la cucina dalla quale aveva sentito dei rumori segno che Cassian era ancora li, probabilmente a sistemare la spesa. Infatti il biondo stava accovacciato difronte al frigorifero a sistemare la roba ma Flavio si accorse subito che qualcosa non andava. Il suo sguardo sembrava perso nel vuoto e soprattutto triste.
-amore tutto okay?- chiese Flavio palesando la sua presenza. Cassian si girò verso di lui e annuì finendo di riporre le cose in frigo e alzandosi. -sicuro? Hai uno sguardo strano- continuò Flavio avvicinandosi e abbracciandolo di slancio. Cassian sospirò lasciandosi leggermente andare in quell’abbraccio cercando di trovare il coraggio per spiegare tutto al suo bel castano.
-no, non va niente bene- si decise a sussurrare Cassian distaccandosi dall’abbraccio di Flavio e cercando di asciugarsi delle lacrime che erano uscite con prepotenza.
-cos’è successo? Ti hanno fermato per la patente?-
-magari fosse quello- sussurrò Cassian cercando di calmarsi -mi sono ricordato altro che preferivo non ricordare sinceramente-
-cosa? Cosa ti fa stare così male?- continuò a chiedere Flavio avvicinandosi e cercando di baciare il suo ragazzo senza però riuscirci visto che Cassian spostò il volto.
-sono fidanzato Flavio. Da due cazzo di anni, che forse nel mentre sono diventati anche tre- gridò tra le lacrime Cassian.
-eh?- Flavio si era bloccato incapace di ragionare lucidamente.
-sono fidanzato. Scusami ma non possiamo continuare questa cosa insieme, non voglio tradire oltre Maurice- sussurrò ancora Cassian guardando timoroso Flavio che sembrava congelato sul posto.
-ma se non ti hanno minimamente cercato, scusa se te lo dico ma è quasi passato un anno da quando ti abbiamo trovato- riuscì a dire Flavio dopo un bel po’.
-lo so ma potrebbe essere successo di tutto nel mentre! Potrebbe essere che non riescono a trovarmi visto che non mi ricordo il mio cognome e nessuno sa come rintracciarmi- tentò di farlo ragione Cassian -non voglio tradire oltre il mio ragazzo. Prima non ricordavo, adesso è diverso. Mi dispiace Flavio-
-fa come vuoi tanto hai già deciso. Basta che sparisci da davanti ai miei occhi visto che sono incazzato- disse di getto Flavio prima di prendere la tracolla con il camice e andarsene sbattendo furiosamente la porta.
Cassian chiuse gli occhi sentendosi male. Non gli piaceva quello che aveva fatto a Flavio ma non gli sembrava minimamente giusto mentire al castano. Castano che gli piaceva da morire ma davvero non poteva continuare in quel modo. Avrebbe ferito sia Flavio che Maurice.
Ora cosa doveva fare? Flavio aveva detto che non lo voleva più vedere, per quanto era riuscito a capire visto che il castano era davvero incazzato e non era riuscito a comprendere del tutto il suo italiano. Aveva solo un problema in quel momento.
Cassian si fece lentamente scivolare a terra restando comunque appoggiato alla parete fredda della porta del frigorifero e scoppiò nuovamente a piangere. Aveva definitivamente perso tutto quello che aveva creato con Flavio quei pochi mesi che erano stati insieme.
No, non perdonava i suoi ricordi per essere tornati così tardi. Potevano non tornargli a quel punto, lo avrebbe preferito mille volte.
E… e se poi si fosse trovato davanti Maurice mentre stava con Flavio? Be’ non sarebbe di certo stato tradimento visto che non si ricordava di avere un ragazzo ma allo stesso tempo si sarebbe creata una situazione come quella o peggiore.
Maledetto il giorno in cui quell’uomo l’aveva investito. Era colpa sua se si era completamente dimenticato la sua vita. Si aveva conosciuto Flavio che all’inizio era stata una benedizione, ma in quel momento era solo in una bruttissima situazione.


Michele vide arrivare un furioso Flavio da lontano. Inizialmente pensò che il ragazzo avesse litigato con le sorelle, probabilmente con Laura, visto il suo stato e soprattutto visto che il castano si doveva vedere con le sorelle quella stessa mattina prima del lavoro. Ma osservandolo meglio Michele si accorse che quella non era per niente la faccia di uno che aveva litigato con Laura, era successo qualcosa di pesante.
-ehi ehi ehi- disse Michele bloccando per la strada il suo migliore amico e ricevendo in cambio un’occhiataccia che la diceva lunga su quanto fosse incazzato. -cos’è successo?-
-Cassian è uno stronzo- rispose semplicemente Flavio entrando nel suo studio per cambiarsi visto che a casa non era riuscito a farlo.
-che è successo? Fino a ieri eravate al limite della sopportazione visto quanto eravate sdolcinati- chiese ancora Michele ricordandosi di come la sera prima si era sentito il terzo incomodo in pizzeria con quei due che si scambiavano sguardo dolci.
-è successo che lo stronzo si è ricordato di essere fidanzato da tre anni e ha bene deciso di mollarmi perché non voleva tradire “Maurice”- spiegò Flavio storpiando il nome che aveva sentito da Cassian solo poco prima.
-calmati. So che non è bella una cosa del genere ma pensa al fatto che Cassian ti ha detto immediatamente la verità. Poteva anche tenerti tutto nascosto- cercò di farlo ragionare Michele anche se iniziava ad incazzarsi anche lui. Non di nuovo! Flavio aveva completamente perso la testa per Cassian e una cosa del genere era una delle peggiori che potesse capitare.
-lo so e fa male ancora di più solo perché adesso è fermamente convinto che lo stanno cercando- sussurrò Flavio mettendosi una mano nei capelli e ravvivandoseli un po’.
-e potrebbe anche avere ragione Flavio. So che Merdaman non ti piace, non piace nemmeno a me, ma devi tenere in mente che tutto potrebbe succedere. Ora cerca di non pensarci troppo e per qualunque cosa io sono qui. Non lascerò mai il mio migliore amico da solo-
-Merdaman?- chiese quasi ridendo Flavio.
-si Merdaman. Si chiama Maurice no? Quale nome migliore se non Merdaman?- rise a sua volta Michele felice di vedere quel sorriso sulle labbra di Flavio.
-devo chiederti un favore mio caro migliore amico- disse dopo un po’ Flavio sospirando.
-tutto quello che vuoi, a parte uccidere la gente ovviamente-
-mi devi ospitare a casa tua per un po’. Non ho nessuna intenzione per il momento di tornare a casa sapendo che c’è Cassian-
-non ti preoccupare, il mio divano sarà tutto tuo-

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