Capitolo 40

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-posso chiederti come mai l'infermiere?- chiese Hallam al moro che aveva difronte mentre stavano guardando il menù per ordinare anche se Hallam aveva già deciso cosa prendere conoscendo a memoria il menù di quel posto.

-sono un chirurgo- rispose Michele distogliendo un attimo lo sguardo da quell'obbrobrio. Si c'erano piatti italiani ma altri non avevano niente a che fare e sembravano disgustosi.

-ma sei nel pronto soccorso- disse confuso Hallam ma sempre più curioso di conoscere il moro che aveva difronte.

-mi hanno trasferito e qui mi hanno messo al pronto soccorso con gente che si sente superiore di me quando sanno meno di me- borbottò Michele ma poi accorgendosi che si stava sfogando con un ragazzo che non gli aveva fatto niente, a parte bidonarlo due giorni prima, decise di rispondere alla vera domanda che gli aveva fatto il biondo. -fin da piccolo mi divertivo a fare finti interventi chirurgici ai peluches di mia sorella e alla fine mi sono iscritto a medicina-

-e tua sorella non ti gridava contro? Immagino sventrassi quei poveri peluches- chiese ancora Hallam curioso.

-certo, ma poi glieli ricucivo quindi smetteva di piangere anche se i suoi poveri peliches erano tutti rovinati. Quando mia madre l'ha scoperto mi ha impedito di avvicinarmi e ha dato una stanza a ognuno- continuò il moro ridacchiando nel ricordarsi quei bei momenti, e anche unici.

-povera, sono dalla sua parte in questo caso- rise Hallam ma si bloccò non appena arrivò il cameriere per le ordinazioni -per me maccheroni e cheese- disse prontamente all'uomo che annuì e segnò l'ordine. Michele riguardò il menù e sospirò sapendo di fare una cazzata.

-carbonara- disse quasi timoroso e ilcamerieri annuì.

-da bere?-

-un cappuccino- disse Hallam senza accorgersi dello sguardo quasi sconvolto di Michele che non si capacitava di come il biondo potesse fare una cosa del genere, ma come cazzo gli era venuto in mente di uscire con un ragazzo del genere?

-per me una birra- disse solo sperando che almeno quella fosse buona.

-devi guidare?- gli chiese curioso il biondo.

-non ho la macchina, sono a piedi- gli rispose tranquillamente Michele. Di certo non gli poteva dire di non avere la patente americana ma solo quella italiana.

-che ne dici di una pizza a metà? Qui sono molto bune- gli propose poi Hallam. Michele aveva un po' paura di accettare visto che aveva provato qualche pizza li e non erano un gran che, ma essendo un ristorante italiano...

-certo- accettò quindi il moro -scegli tu, per me è uguale- aggiunse poi sorridendo in direzione del biondo che annuì.

-una con patatine- disse allora Hallam e Michele poté sospirare di sollievo, aveva paura che il ragazzo ne chiedesse una con l'ananas.

Il cameriere annuì dopo l'ordine e li lasciò nuovamente soli e Michele decise di conoscere altro del bel biondo che aveva difronte ma era sicuro che non avrebbe chiesto niente del suo ex stronzo che lo aveva pugnalato. Certo un po' lo ringraziava perché altrimenti non avrebbe mai conosciuto il biondo.

-allora, cosa fai di bello nella vita?-

-schifo- disse Hallam sospirando -sono un rappresentante-

-eh?- chiese Michele, non aveva capito quello che aveva detto il ragazzo.

-rappresentante, vado in giro per bar o ristoranti presentando i prodotti dell'azienda per cui lavoro convincendoli a comprarli- spiegò Hallam mentre Michele annuiva capendo finalmente cosa aveva detto il ragazzo che aveva difronte.

-come mai ti sei trasferito a Los Angeles? Non ti trovavi bene?- chiese allora Hallam curios mentre il cameriere portava loro i due piatti di pasta e le bevande. Non appena Michele vide il suo piatto sgranò gli occhi chiedendosi perché aveva scelto proprio la carbonara. Eppure Flavio gli aveva chiaramente detto di fare attenzione alla carbonara.

-mi hanno proposto di cambiare aria e ho accettato. Di certo non mi aspettavo di trovarmi a fare da infermiere. In realtà ero stato mandato a New York ma non c'era più posto- spiegò velocemente Michele con un'alzata di spalle.

-e la tua famiglia? Quanto sei lontano?- chiese quasi preoccupato Hallam. Non riusciva ad immaginare lo stare lontano da Kian. Non dopo quello che era successo con Cassian. Nonostante fosse il maggiore aveva davvero bisogno dei suoi fratelli al suo fianco.

-mi hanno disconosciuto a diciotto anni, quando ho detto loro di essere gay. Non li sento dall'ora. Ho solo un amico ma lo sento ogni giorno quindi non mi manca nemmeno tanto- spiegò Michele iniziando a mangiare la pasta che aveva difronte e allo stesso tempo cercando di non fare facce troppo strane. Non voleva far capire al ragazzo che non gli piaceva.

-uh, mi dispiace- sussurrò sinceramente Hallam -con tua sorella come va?-

-non mi parla nemmeno lei. Ma smettiamo di parlare di argomenti tristi- rispose velocemente Michele, non gli piaceva spiattellare la sua vita privata in giro. Stava cercando un altro argomento quando arrivò il cameriere con la pizza e Michele si mise a studiarla attentamente curioso di capire se facesse schifo come la pasta che stava mangiando. Ma l'aspetto della pizza sembrava normale, forse solo la mozzarella sembrava un po' troppo gialla ma non ci diede molto peso ipotizzando potessero essere le patatine il problema.

-finalmente- disse Hallam e Michele si sorprese nel vederlo con gli occhi che brillavano.

-ti piace molto la pizza?- gli chiese allora mangiando con calma la sua pasta con panna, si perché non poteva chiamarla carbonara quella cosa.

-mi piace il cibo italiano in generale. Sono fissato, motivo per il quale qui mi conoscono tutti. quando ho l'opportunità vengo qui- gli spiegò il biondo addentando un pezzo di pizza nonostante avesse ancora la pasta nel piatto.

-com'è la pasta?- chiese Michele curioso. Quella cosa sembrava una pappetta galleggiante per quanto formaggio avevano messo.

-puoi assaggiare se vuoi- gli disse invece Hallam porgendogli il piatto e Michele prese un maccherone solo per non sembrare scortese ma se ne pentì non appena mise il boccone in bocca. Troppo formaggio, e poi la pasta era scotta. Se Hallam andava matto per quel coso non immaginava la faccia che avrebbe fatto nel mangiare il vero cibo italiano, oppure un'idea l'aveva visto che aveva visto l'espressione di Cassian più volte mentre assaggiava qualcosa di nuovo spinto da Flavio.

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