Capitolo 25

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-tra i due dovrei essere io quello più agitato lo sai vero?- disse Cassian al suo ragazzo mentre entrami erano in macchina diretti verso la casa dei genitori di Flavio. Era domenica e i due avendo accettato l'invito al pranzo il giorno del matrimonio di Sonia quindi gli toccava andare.

-scusa, è che ho paura si siano fatti aspettative troppo alte- sussurrò Flavio continuando a tenere gli occhi fissi sulla strada.

-e che aspettative si sarebbero fatti scusa?- chiese invece Cassian non capendo le preoccupazioni del suo ragazzo -abbiamo spiegato come stanno più o meno le cose al matrimonio quindi non capisco davvero cosa ti preoccupi- continuò poi il biondo sistemandosi meglio la lunga treccia visto che l'aveva involontariamente incastrata tra lui e lo schienale e si era leggermente disfatta.

-il fatto che conviviamo. Io e Andrea siamo stati insieme nella stessa casa solo due mesi, noi bel sei-

-questo non c'entra niente Flavio. Sono due situazioni completamente diverse e i tuoi lo sanno. Non sanno il vero motivo del perché abbiamo iniziato a convivere ma lo scopriranno oggi-

-ne vuoi parlare? Davvero?- chiese Flavio parcheggiando la macchina e voltandosi verso il suo ragazzo preoccupato.

-certo che si. Non voglio mentire ai tuoi genitori, il matrimonio non era il momento adatto per parlare del mio coma ma adesso possiamo farlo- lo rassicurò Cassian prima di baciarlo sulle labbra per farlo tranquillizzare. In parte il biondo capiva la paura che stava provando Flavio, dopo lo schifo che era successo con Andrea non voleva che la sua famiglia rimanesse nuovamente delusa ma Cassian era intenzionato a non farsi scappare il suo bell'italiano. Le litigate c'erano ma riuscivano sempre a risolvere la situazione parlandosi una volta calmati e soprattutto non in due lingue diverse.

Flavio sorrise a quel bacio e decise di approfondirlo tirandosi contro Cassian anche se con molta difficoltà visto che il biondo aveva ancora la cintura allacciata.

-amore dobbiamo andare- sussurrò Cassian sulle labbra di Flavio anche se era poco convinto della cosa.

-non voglio, torniamocene a casa-

-siamo già qui- disse Cassian riuscendo a trovare la forza di volontà per staccarsi da Flavio -andiamo- e così dicendo il biondo uscì dalla macchina seguito poco dopa da Flavio che gli fece strada fino all'appartamento dei suoi.

Ad aprire la porta fu Laura che appena notò i due si fiondò ad abbracciare Cassian che ricambiò abbastanza sorpreso da tutto quell'affetto.

-e a me?- chiese Flavio quando la sorella si staccò dal suo ragazzo e li fece entrare in casa.

-non te lo meriti- rispose la sorella per poi entrare in soggiorno e urlare -sono arrivati- tutto ciò solo per far sbucare fuori dalla cucina Ester e Sonia.

-ragazzi finalmente- disse Sonia andando a salutare i due con due baci sulla guancia.

-allora sorellona com'è essere sposata?- chiese Flavio sorridendo alla castana che guardò in direzione di Luigi che la guardò a sua volta.

-non è cambiato niente rispetto a prima- rispose sinceramente la ragazza -diciamo che siamo apposto a livello legale ora- continuò con un'alzata di spalle ma comunque felicissima di essere legata a suo marito.

-ora vogliamo i marmocchi da viziare- rise Flavio mentre Sonia alzava gli occhi al cielo.

-non iniziare pure tu e dai tempo al tempo. Facci vivere la nostra vita matrimoniale prima di far arrivare dei demonietti-

-invece di parlare sedetevi a tavola che è pronto- disse Ester zittendo tutti che seguirono il consiglio della donna sedendosi a tavola mentre lei distribuiva i piatti impedendo a chiunque di aiutarla.

-allora Cassian di cosa ti occupi? Immagino che te l'abbiano già fatta questa domanda- chiese Luigi dando inizio alla conversazione con il biondo.

-per il momento do lezioni di recupero di inglese ma spero di poter insegnare. Sto già vedendo cosa mi serve per poterlo fare- rivelò il biondo che era arrivato a quella conclusione nei giorni precedenti. Dare lezioni ogni tanto non gli bastava più e gli mancava davvero tanto insegnare quindi si era messo a cercare come poteva farlo in Italia.

-mi sa che dipende anche da dove vuoi insegnare- disse Giulia.

-immagino, ma essendo stato professore universitario in America spero mi convalidino qualcosa così da poter fare pochi concorsi- spiegò Cassian anche se non ci sperava molto, il sistema scolastico era diverso li in Italia.

-eri professore universitario? E di cosa?- chiese Silvio sorpreso.

-insegnavo letteratura, precisamente il periodo Shakespeariano. Ho preso il posto del mio professore dopo che è andato in pensione-

-wow, ma se posso chiedere come mai te ne sei andato? Non che non ti voglia qui sia chiaro. Flavio sorride come un ebete quando ci sei tu nei paraggi- rise Sonia mentre Flavio le faceva la linguaccia per quell'affermazione e il resto della famiglia al tavolo rideva.

-mio fratello se la faceva con il mio ex a mia insaputa e quando l'ho scoperto ho deciso di andarmene da li. Venire in Italia è stato solo un caso- rispose sinceramente Cassian, non voleva mentire alla Famiglia di Flavio. -adesso sono molto meno stressato e anche più felice- continuò per alleggerire la tensione che si era venuta a creare in quel tavolo dopo le sue parole, parole che erano vere: stava davvero meglio li insieme a Flavio.

-e come vi siete conosciuti tu e Flavio? Scusate se ci impicciamo ma siamo curiosi- disse Laura dando voce alla domanda che tutti in quel tavolo si stavano ponendo.

-in ospedale- risposero in coro i due ma fu Cassian ad aggiungere i dettagli.

-appena arrivato in Italia era notte fonda e una macchina mi ha preso in pieno facendomi finire in coma. Mi sono svegliato dopo otto mesi senza ricordarmi niente e la prima persona che ho visto è stato Flavio- Cassian guardò il suo ragazzo negli occhi -mi ha aiutato tantissimo anche a recuperare la memoria e mi sono innamorato di lui-

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