Capitolo 17

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Cassian si era leggermente calmato, lavare i piatti aveva aiutato il ragazzo a non pensare all'ennesimo litigio con Kian per colpa di Thibault. Davvero il biondo non riusciva a capire come mai al fratello piacesse un tizio del genere e poi cosa significava che doveva stare attento? Non lo capiva minimamente. Il ragazzo salì al piano superiore cercando di fare meno rumore possibile per non disturbare Hallam che stava dormendo ma si fermò di colpo davanti alla porta socchiusa della camera del fratello maggiore quando sentì un rumore soffuso provenire dal suo interno. Cassian guardò stranito la porta chiedendosi cosa stesse succedendo e anche se sapeva che non doveva intromettersi negli affari del fratello la curiosità ebbe la meglio e sbirciò dalla porta.

Non l'avesse mai fatto.

Capì in quel momento quello che aveva cercato di dirgli Kian e si maledisse per non essersene accorto prima. Quelli che aveva difronte erano Hallam, suo fratello maggiore, e quello che a tutti gli effetti era Maurice, il suo di ragazzo, che stavano scopando. Il suo ragazzo lo stava tradendo con suo fratello sotto i suoi occhi.

Cassian cercò di mantenere la calma e non entrare nella stanza urlando e fu allora che sentì Hallam dire:

-quando mollerai mio fratello?- sussurrò il ragazzo che era abbastanza bassa e intervallata dai gemiti.

-con calma-

-con calma? Stiamo insieme da tre mesi ormai. Mollalo e basta-

-non è così semplice Hal-

Cassian decise di non voler ascoltare oltre e silenziosamente si diresse nella sua camera prendendo il primo zaino che aveva trovato a portata di mano. Il suo ragazzo lo stava tradendo da tre mesi buoni e non con una persona qualunque ma con suo fratello! Perché Hallam non gli aveva detto niente? E perché Kian se aveva intuito tutto non lo aveva avvisato esplicitamente?

Cassian aveva iniziato a piangere silenziosamente mentre preparava lo zaino per andarsene di li fregandosene che quelle sera doveva vedersi con Mavin e che forse il suo migliore amico poteva anche aiutarlo. La cosa che più gli faceva male era il fatto che Maurice aveva anche fatto finta di andarsene di li mentre Hallam aveva usato la scusa della stanchezza per scopare in santa pace, con lui in casa per giunta! E sarebbero riusciti anche a non farsi beccare se solo avessero chiuso per bene quella dannata porta!

Una volta finito di preparare lo zaino prese la giacca e facendo attenzione a non farsi sentire da quei due stronzi se ne andò di casa. Non usò nemmeno la sua macchina ma dopo un po' di strada a piedi trovò un taxi per accompagnarlo all'aeroporto. Aeroporto che l'aveva portato in Italia, in Italia dove aveva chiaramente visto la macchina arrivargli addosso e non si era spostato perché voleva morire.




Cassian aprì gli occhi rimanendo comunque bloccato a terra. Le lacrime oramai scendevano a fiumi dai suoi occhi mentre grazie a quella botta che aveva dato tutti i suoi ricordi gli stavano tornando. Vedendo quella macchina aveva deciso di morire ma il destino gli aveva riso in faccia facendolo finire in coma per poi farlo risvegliare senza memoria. E sempre il destino gli aveva messo davanti Flavio, per renderlo finalmente felice, e poi glielo aveva portato via facendogli ricordare quello stronzo di Maurice. Se solo si fosse ricordato tutto di Maurice in quel momento sarebbe stato tra le braccia di Flavio e non disteso a terra incapace di alzarsi per il dolore.

Aveva perso Flavio per una cazzata. Nessuno lo stava cercando, di certo non Hallam e Maurice che finalmente potevano stare insieme senza lui tra le scatole. Forse Kian poteva averlo cercato ma se non lo aveva trovato significava che aveva smesso subito di cercarlo. E poi c'era Marvin. Chissà cosa stava pensando di lui il suo migliore amico in quel momento. Di certo non cose buone.

Il ragazzo sospirò portandosi il braccio libero sugli occhi cercando di non pensare a niente, si svotare la mente. E ci riuscì, non seppe per quanto ma rimase in quella posizione fino a quando gli arti non gli si intorpidirono definitivamente. E sarebbe rimasto ancora in quella posizione se solo qualcuno non avesse aperto la porta.

-cosa cazzo...porca puttana Cassian!- urlò la voce di Michele e Cassian tolse a fatica il braccio dagli occhi per osservare il moro che lo stava guardando preoccupato. -stai bene? Sei intero?- chiese ancora il moro togliendogli la sedia da sopra e aiutarlo a mettersi almeno seduto.

-tranquillo, solo una cosa nel mio corpo è spezzata- sussurrò Cassian osservando il suo braccio destro che gli faceva male solo a muoverlo.

-da qua- borbottò Michele osservando quel braccio -ti porto in ospedale-

-no!- protestò il biondo. Si ricordava a memoria i turni di Flavio e sapeva che il ragazzo fosse in ospedale in quel momento. No, non aveva nessuna intenzione di vedere Flavio quel giorno, non dopo quello che aveva ricordato.

-Cassian potresti esserti rotto il braccio, dobbiamo controllare- cercò di farlo ragionare Michele -hai colpito la testa? Perché se si potrebbe essere in corso un'emorragia interna e non è buona- continuò il moro mentre Cassian si stava sforzando per capire alcune delle parole che stava dicendo Michele.

-si, ma sto bene-

-sto bene un corno. Io ti porto in ospedale di corsa- aggiunse Michele tirando su il biondo e trascinandolo quasi di forza fuori dall'appartamento. -si può sapere cosa stavi facendo su una sedia?-

-la lampadina si era fulminata- borbottò Cassian assecondando alla fine il moro capendo che avendo a che fare con un medico non avrebbe avuto vita semplice.

-e tu hai deciso di aggiustarla da solo con una sedia. Hai qualche vuoto di memoria?- continuò a chiedere Michele mentre i due raggiungevano la macchina del ragazzo. Il suo intento era quello di tener vigile il biondo in modo da non aggravare possibili problemi.

-magari- sussurrò Cassian con le lacrime che premevano nuovamente per uscire, ma Cassian si impose di non farlo. Non fu bravo però a nasconderlo a Michele che lo osservò attentamente.

-Cassian cos'è successo?-

-il colpo alla testa mi ha fatto ricordare tutto Michele. So tutto della mia fottuta e stupida vita- scoppiò definitivamente il biondo. -io l'avevo vista quella cazzo di macchina, eccome se l'avevo vista- continuò il biondo mentre Michele cercava di stare calmo alla guida nonostante stesse correndo per arrivare velocemente all'ospedale. -e io ho deciso di farmi mettere sotto. Volevo morire Michele, ma il destino mi ha riso in faccia- Cassian rise -non aveva ancora finito di farmi sentire uno schifo-

-ora calmati. Parliamo con calma in ospedale, possibilmente insieme a Flavio- Cassian si spense a quelle parole.

-no, Flavio no-

-perché no? Guarda che...-

-perché gli ho rovinato la vita ecco perché!- urlò Cassian mentre Michele parcheggiava al posto a lui riservato -ho rovinato tutto quello che avevamo di bello solo perché mi ero ricordato di quello stronzo di Maurice ma non tutto di Maurice. Io sono qui perché sono scappato dallo stronzo che era il mio ex- finì di sfogarsi il biondo chiudendo gli occhi.

-cosa cazzo hai detto? Che ti ha fatto quello stronzo?- al suono di quella voce Cassian sgranò gli occhi girandosi verso il finestrino e vide Flavio a braccia incrociate che lo guardava infuriato.

-niente- sussurrò Cassian mordendosi il labbro.

-niente un cazzo. Che ci fai qui? Che è successo?-






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