Capitolo 41

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-non ci credo che ti sei messo a litigare con il cameriere- Hallam stava ancora ridendo mentre Michele alzava gli occhi al cielo. I due si stavano facendo una passeggiata dopo cena, che avevano pagato a metà visto che nessuno dei due voleva far pagare l'altro.

-perché stava sbagliando pronuncia! Non si dice triamisu ma tiramisù- continuò convinto Michele. -se dici tiramisu un italiano non ti capisce-

-sei davvero sicuro della pronuncia? Richard è stato in Italia- gli disse con più calma Hallam che si sentiva un po' in colpa per quella cena. Aveva visto la faccia poco convinta del moro al suo fianco mentre mangiavano e ipotizzava che non gli fosse per niente piaciuta quella cena. Il moro ovviamente non gli aveva detto niente ma Hallam aveva capito e si sentiva in colpa.

-si, sono sicurissimo. Riccoso potrà essere stato anche in Italia ma il nome tiramisù me lo ha detto un italiano e io mi fido- continuò Michele e Hallam decise di desistere mentre sorrideva. Miky era simpatico anche se non lo avrebbe mai detto vedendolo per la prima volta. Alcune diceva parole un po' strane ma era anche quello il bello di quel ragazzo.

Non era il suo genere ma il suo carattere gli piaceva e anche molto. Era ottimo come amico anche se immaginava che il moro non volesse solo amicizia da lui altrimenti non gli avrebbe mai chiesto di uscire con tanta insistenza.

-Hallam- il biondo si girò verso il moro per capire cosa volesse ma Miky non voleva parlare con lui, voleva baciarlo e appena Hallam se ne accorse posò una mano sulle labbra di Miky. Vide la delusione negli occhi del moro e si sentì un po' male ma non voleva più di un'amicizia con quel ragazzo.

-mi dispiace ma non sei il mio tipo- sussurrò il biondo -troverai qualcuno che ti merita- continuò poi cercando di sorridere ma lo sguardo del ragazzo che aveva difronte si era fatto scuro.

-dite tutti così: troverai qualcuno che ti merita. Quando provo ad uscire con qualcuno mi rifiuta sempre e quando sono gli altri a voler uscire con me lo fanno solo perché mirano ai miei soldi- si sfogò il ragazzo. -non ce l'ho con te in particolare- aggiunse poi credendo di aver un po' esagerato -sono solo arrivato al limite. Grazie per la serata, potevi anche rifiutarti-

-è stata una serata diversa e anche se non mi piaci in quel senso non disdegno un'amicizia- disse Hallam sentendosi davvero male. Non credeva che il ragazzo avesse avuto così tanti rifiuti.

-non sforzarti. Non ne ho bisogno- gli sussurrò Michele osservando poi il suo orologio -io devo andare visto che domani ho il turno di mattina. Grazie della serata- e nemmeno a dare il tempo ad Hallam di salutarlo che se ne andò facendo sentire ancora più in colpa il biondo. Eppure aveva detto chiaro e tondo al moro che non aveva nessuna intenzione di iniziare una nuova storia dopo quello che era successo con il suo ex. Sospirando anche Hallam raggiunse la sua macchina e se ne tornò a casa.

Casa che trovò aperta e per un solo attimo immaginò che Cassian fosse tornato. Solo lui era l'altra persona ad avere le chiavi ma si dovette ricredere quando trovò Thibault nel suo soggiorno sdraiato sul divano con addosso i due gemelli. Si era completamente dimenticato che anche Kian aveva le chiavi di casa.

-che ci fate voi qui?- chiese allora vedendo il fratello che entrava in soggiorno poco dopo.

-siamo venuti a controllare che tu non faccia cazzate- gli disse Kian a bassa voce per non svegliare i gemelli che non davano segno di volersi muovere nel loro placido sogno.

-tuo fratello si è preoccupato perché non rispondevi al telefono e quindi siamo venuti a controllare- gli spiegò Thibault accarezzando la testa ricciolina della bambina che nel mentre si era mossa.

-sto bene! Ero uscito a fare una passeggiata e non ho guardato il telefono- rispose Hallam sospirando. Era stato così bene in compagnia di Miky che si era scordato di avere un telefono.

-almeno avvisa la prossima volta mi fai preoccupare- disse semplicemente Kian.

-Kian cazzo mi fai respirare? Da quando Sian è scomparso ti comporti come se anche io potessi fare lo stesso! Mi metti solo ansia in questo modo lo vuoi capire si o no? Io non ti chiedo ogni due secondi dove sei solo perché mi rispondi tardi a un messaggio o se non mi rispondi al telefono- gli fece notare Hallam.

-ma io sono sposato, tu sei solo e dopo quello che è successo con Maurice....-

-di certo non mi vado ad ammazzare perché un pezzo mi merda voleva uccidermi! Lasciami respirare, per favore- l'ultima frase la disse a bassissima voce. Non sopportava più quel comportamento iperprotettivo di Kian. Sapeva da cosa era nato, e anche lui ogni tanto aveva paura di perdere il suo fratellino, ma davvero non sopportava tutta quella situazione.

-le prossime volte cercherò di farlo ragionare prima-

-THIBAULT!- il marito lanciò un'occhiata eloquente a Kian mentre Charlotte iniziava a stropicciarsi gli occhi visto che era stata svegliata dall'urlo del padre. Kian prontamente per scusarsi prese in braccio la bambina di un anno e mezzo iniziando a cullarla con calma per farla riaddormentare.

-comunque Hallam ti ricordi l'infermiere che ti ha chiesto di uscire e a cui tu hai dato buca?- chiese Thibault al cognato che lo guardò interrogativo, non aveva detto a nessuno che sarebbe uscito con Miky perché si sentiva in colpa quindi da dove usciva quella domanda.

-si, perché?-

-oggi quando ho accompagnato Erik in ospedale, si è fatto sparare di nuovo il coglione è peggio di te- il castano si rivolse al rosso con un sorriso prima di continuare -c'era lui e ho scoperto per puro caso che non è americano-

-eh?- chiese confuso Hallam. In che senso Miky non era americano? Si, ogni tanto sparava frasi strane ma non aveva minimamente immaginato che fosse straniero.

-si, ha litigato con l'infermiera perché aveva detto che una parola che adesso non ricordo significava "si va bene" nella sua lingua e invece era una parolaccia, comunque è italiano quindi alla fine ti è andata a culo che non l'hai portato da Luigi's-

Mentre Thibault diceva quelle parole nella testa di Hallam iniziavano a comporsi i pezzi del puzzle. Miky, se quello era il suo nome, era italiano. Era un vero italiano! Aveva fatto l'ennesima cazzata.

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