Capitolo 15

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Quando Cassian sentì aprirsi la porta di casa sorrise istintivamente credendo fosse Flavio, ma quando dal divano guardò in direzione della porta si sorprese nel trovare Michele.

-ehi- lo salutò il moro -scusa per l'intrusione ma a Flavio servono dei vestiti- gli spiegò il moro chiudendo la porta alle sue spalle e Cassian riconobbe immediatamente le chiavi di Flavio. Flavio quindi non aveva nessuna intenzione di vederlo o di parlargli.

-tranquillo, io sto qui immobile- sussurrò Cassian ritornando a guardare il computer, che gli aveva prestato Flavio, dove stava controllando dei testi che si era fatto scrivere dai ragazzi che seguiva.

Michele osservò per un po' il ragazzo cercando di capire se stesse bene ma quello che vide fu solo un uomo distrutto tanto quanto lo era Flavio. A nessuno dei due piaceva quella situazione, era più che evidente.

Michele si diresse velocemente nella camera principale per prendere più roba possibile e poi ritornò in salotto dove Cassian aveva ancora lo sguardo puntato sul computer.

-come stai?- chiese Michele sedendosi sulla poltrona mentre Cassian alzava lo sguardo sorpreso da quella domanda.

-a pezzi- rispose sinceramente il biondo sciogliendo i capelli dalla coda bassa che aveva in precedenza fatto per iniziare a giocare con le lunghe ciocche.

-cosa ti ha fatto ricordare di Merd... Maurice o come si chiama lui?- chiese ancora Michele mordendosi la lingua quando si accorse che stava usando il nomignolo. Cassian lo guardò un attimo confuso prima di rispondere:

-due ragazzi fuori dal supermercato che si stavano baciando. È stato orribile perché ho chiaramente sentito il mio cuore spezzarsi in due-

-ami Flavio- concluse Michele capendo subito quello che voleva dire il biondo -ma allo stesso tempo ti senti legato a quello che era il tuo ragazzo prima di perdere la memoria-

-esatto. E fa male da morire. Non volevo ferire Flavio credimi, ma allo stesso tempo sapevo che tenergli nascosta la cosa avrebbe solo peggiorato le cose in futuro se Maurice si fosse presentato-

-per quanto Flavio possa essere incazzato, e credimi lo è parecchio, sono d'accordo con quello che hai fatto e appoggio la tua decisione. Ti ha parlato di Andrea no?- chiese Michele e Cassian annuì per confermare che sapeva tutto -io ci sono stato quando è successo e credimi se questo Maurice si fosse presentato qui e se tu non avessi detto niente nel mentre a Flavio sarebbe stato mille volte peggio-

-mi perdonerà mai?- chiese allora Cassian con le lacrime agli occhi. Flavio era stato tutto per lui in quel periodo e davvero non riusciva ad immaginare di continuare a stare lontano da lui, lontano dalle sue labbra.

-non nell'immediato. Ho il presentimento che ci vorrà davvero tanto tempo- rispose sinceramente Michele.

-allora me ne sarò già andato di qui-

-quindi vuoi davvero andartene? Tornare a Los Angeles?-

-si, Flavio mi teneva qui, oltre al fatto di non ricordare quasi niente. Adesso che lui mi odia non posso restare qui approfittando ancora una volta della vostra gentilezza- Michele sapeva da un po' che quella sarebbe stata la risposta del ragazzo ma sentirlo dire dal diretto interessato era ancora peggio, lo rendeva definitivamente reale.

-e sai già più o meno quando?-

-i miei ricordi stanno ritornando molto velocemente da quando mi sono ricordato di Maurice quindi credo che nel giro di qualche settimana mi sarò anche ricordato i dati del mio conto e quindi potrò partire-

-ti sei ricordato altro quini?- chiese Michele facendosi più attento, c'erano state delle settimane nelle quali il biondo non si era ricordato niente e quindi era curioso.

-si, piccoli avvenimenti con poco significato come pranzi di famiglia, uscite con gli amici, lezioni al college. Piccoli avvenimenti della mia vita- spiegò il ragazzo con un'alzata di spalle.

-ti sei ricordato anche come vi siete messi insieme tu e Maurice?-

-era il mio grande amore dai tempi del liceo. Faceva parte del mio stesso gruppo di amici e io gli sono sempre morto dietro. All'ultimo anno mi ero messo l'anima in pace perché si era messo ufficialmente con un altro dei nostri amici. Ho passato tutto il college cercando di dimenticarlo ma poi durante il mio secondo anno di insegnamento me lo sono trovato davanti e abbiamo parlato un po'. Lui si era da poco lasciato con quel ragazzo ed era tornato a Los Angeles per rivedere i vecchi amici e me. Si era sempre accorto dei miei sentimenti e in quegli anni che siamo stati lontani ha capito che anche per lui ero più importante di un amico. Allora ho deciso di dargli una possibilità e dopo un mese ci siamo fidanzati- spiegò Cassian. Aveva rivissuto tutta quella vicenda in continuazione in quei giorni, cercando un qualche segno che gli facesse intuire perché fosse ritornato così tardi Maurice nei suoi ricordi ma non ci era riuscito. Era tutto perfetto.

-cazzo- disse solamente Michele. -a questo punto spero che tu riesca a ricongiungerti il prima possibile alla tua famiglia- aggiunse poi il ragazzo non sapendo davvero cos'altro dire. -però fammi il piacere di avvisarmi quando parti, sei mio amico nonostante tutto e voglio salutarti-

Cassian annuì a quelle parole e di slancio abbracciò il moro che ricambiò immediatamente quell'abbraccio inaspettato. Cassian non era mai stato un tipo tanto espansivo se non con Flavio. Quell'abbraccio significava tantissimo e Michele fu davvero felice di riceverlo.

-Cassian per qualunque cosa io sono qui, sono anche tuo amico, forse l'unico che hai in Italia e non farti problemi a chiamarmi- lo rassicurò Michele e Cassina annuì felice di quella proposta. -ora vado da Flavio, tu mangiati un gelato, si anche se siamo in inverno- e così dicendo il moro uscì di casa lasciando nuovamente solo il biondo che osservò prima il computer dove stava lavorando per poi seguire il consiglio del moro e prendersi una vaschetta di gelato dal freezer.

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