Capitolo 22

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-sei uno stronzo- disse Cassian scuotendo la testa mentre guardava il paesaggio cambiare. Erano da poco partiti per andare alla sala dove si sarebbe svolto il ricevimento.

-perché scusa? È stata mia sorella a prendermi il posto accanto a te- rispose Flavio non staccando gli occhi dalla strada.

-non stavo parlando di quello. Mi riferivo al fatto che hai buttato una scatola intera di riso su tua sorella. Il riso è fastidioso e si intrufola ovunque- spiegò il biondo controllando il telefono per vedere che ore fossero a visto che aveva leggermente fame.

-ma è tradizione! E poi abbiamo fatto lo stesso quando Laura si è sposata e volevano farlo anche al mio di matrimonio- continuò Flavio per discolparsi con il suo fidanzato.

-ricordami di non accettare una tua proposta di matrimonio allora, non ho nessuna intenzione di finire ricoperto di riso- annunciò scherzando Cassian e con le sue parole fece ridere anche Flavio.

-saprò il perché di un rifiuto allora- continuò il castano. Nessuno dei due ragazzi però aveva preso seriamente quelle parole consci che molto probabilmente non sarebbero mai arrivati a sposarsi.

-comunque tutto bene a lavoro? È successo qualcosa di grave?- chiese appena si furono placate le risate Cassian guardando con meraviglia la campagna che si stagliava intorno a loro. Non aveva mai visto paesaggi del genere ed era davvero felice di essere in Italia.

-solo Loredana che non trovava delle lastre quando le avevo detto venti volte minimo dove le avevo messe il giorno prima- borbottò Flavio -davvero la gente dovrebbe ascoltare di più quando uno parla. Siamo arrivati- e con l'ultima frase Cassian guardò l'enorme edificio davanti a se sgranando gli occhi. Erano indubbiamente in piena campagna e forse era proprio quello a rendere quell'edificio semicircolare ancora più bello.

-wow- si lasciò sfuggire il biondo mentre Flavio sorrideva per la reazione del suo fidanzato.

-non avete niente del genere in America?- chiese il castano uscendo dalla macchina seguito a ruota da Cassian che si accorse subito della presenza di poche macchine.

-non così grandi e soprattutto non in mezzo al verde- rispose Cassian seguendo con calma Flavio che si stava incamminando verso l'entrata -come mai poche macchine?-

-staranno arrivando. Noi ce ne siamo andati subito quindi è normale che siamo arrivati prima- gli rispose il castano per poi rivolgersi a uno dei camerieri che si trovavano all'ingresso. -i tavoli hanno i nomi?- chiese e il cameriere annuì.

-venite come me così vi indico il vostro- disse l'uomo andando verso la sala mentre Cassian studiava attentamente ogni più piccolo particolare della sala. E i suoi occhi si sgranarono ancora di più quando vide l'enorme sala circolare piena di tavoli, o meglio i tavoli a loro volta circolari erano disposti tutto intorno le mura che erano composte da ampie vetrate che permettevano sia di guardare il panorama che di uscire all'esterno dove Cassian intravide due piscine.

-cognome?- chiese l'uomo una volta arrivati all'ingresso della sala circolare e prendendo i fogli con la lista degli invitati.

-Bertolli, Flavio- specificò il castano.

-è il primo tavolo a destra degli sposi- rispose il cameriere indicando il tavolo ai due che ringraziarono e si incamminarono verso il tavolo indicato dall'uomo.

Una volta arrivati Flavio notò che era stato messo un cartoncino con tutti i nomi e sbuffò.

-fantastico stiamo tutti vicini- borbottò.

-con chi?- chiese invece Cassian che non aveva notato il suo nome ma solo un +1 affianco al nome di Flavio segno che il suo ragazzo non aveva nemmeno detto il suo nome alla famiglia.

-i miei genitori, mia sorella con sua moglie e Michele. Finirà male- spiegò Flavio poggiando le chiavi della macchina e il cellulare momentaneamente su una delle sedie presenti iniziando a guardarsi intorno. Cassian invece iniziava ad avvertire caldo e quindi si tolse la giacca blu poggiandola sullo schienale di una delle sedie.

-questa mattina non avevi il gilet- notò Flavio osservando il suo bellissimo ragazzo attentamente.

-me lo sono messo mentre parlavi al telefono. Non mi vedevo bene con solo la camicia. Ho preso uno dei tuoi spero non ti dispiaccia- e fu allora che Flavio si accorse che il gilet era uno dei suoi, non ci aveva fatto minimamente caso.

-tranquillo, ti sta bene-

-grazie-

-Flavio ingrato di un fratello- la voce di Laura si sentì per tutta la sala e sia Flavio che Cassian si girarono in direzione della ragazza che era appena entrata in sala in compagnia della moglie e stava andando dritta verso il castano -come ti permetti di lasciarmi da sola a sorbire la sfuriata di Sonia?- chiese ancora arrabbiata la donna mettendosi perfettamente davanti a Flavio che nonostante Laura avesse i tacchi, e anche alti, era dieci centimetri più alto.

-scusa, pensavo fossi scappata anche tu- si scusò Flavio.

-e scappata dove con questi cosi?- chiese la castana indicando i suoi tacchi e solo dopo guardò al fianco del fratello notando Cassian e sgranando gli occhi. -è lui il tuo ragazzo? Ora capisco perché volevi sederti li, potevi dirlo sai?- poi scosse la testa e si rivolse verso Cassian con un sorriso radioso. -piacere io sono Laura. Come fai a stare con questo coglione?- chiese ridendo la donna porgendo la mano a Cassian che la strinse subito.

-piacere mio, sono Cassian. Per quanto riguarda Flavio ci sopportiamo a vicenda-

-Cassian? Nome particolare- disse Laura mentre Giulia si presentava a Cassian.

-non sono italiano- rispose ai suoi dubbi il biondo facendo sgranare gli occhi a Laura.

-ah. Non si direbbe sai? Parli davvero bene l'italiano- spiegò la donna sempre più curiosa di capire come quei due si fossero incontrati.

-ho avuto un buon insegnante- disse Cassian guardando in direzione di Flavio che alzò gli occhi al cielo.

-sei tu che impari velocemente, non è merito mio- borbottò quest'ultimo. Altre discussioni però vennero interrotte per l'arrivo degli sposi in sala e con loro il resto degli invitati.

Cassian in quel momento si preparò psicologicamente a conoscere i genitori di Flavio e l'altra sorella, l'ansia però non era poca.

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