Capitolo 30

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Cassian sospirò cercando di trovare una posizione più comoda per poter dormire. La sera precedente non era minimamente riuscito a chiudere occhio anche per il fatto che Flavio era stato chiamato nel cuore della notta d'urgenza. L'ansia nel non avere il marito al suo fianco gli aveva impedito di dormire per un bel po' prima di crollare completamente stanco. Non sapeva a che ora si fosse ritirato Flavio ma sapeva per via dei rumori che sentiva provenire dalla cucina che suo marito era già sveglio. Ciò significava solo una cosa: che era tardi e che quindi doveva alzarsi ma non ne aveva minimamente voglia.

Avrebbe continuato a dormire se solo qualcosa non gli avesse tirato i capelli costringendolo ad aprire gli occhi. All'inizio fu abbastanza difficile abituarsi alla luce della camera ma una volta fatto si girò in direzione di Flavio. Solo lui poteva tirargli i capelli in quel momento ma sgranò gli occhi quando ne trovò un paio ambra come i suoi davanti.

Un bambino di pochi mesi gli era andato vicino e aveva iniziato a tirargli i lunghi capelli biondi. Cassian si alzò su un gomito e osservò attentamente la camera. La parte del loro letto matrimoniale nella quale solitamente dormiva Flavio era stata completamente coperto di cuscini in modo da formare una protezione introno a bambino. Cassian continuò a guardare quella piccola creatura incredulo prima di decidere di alzarsi definitivamente e chiedere spiegazioni a Flavio. Appena si alzò dal letto notò che il bambino iniziava ad andare verso di lui per riprendere i suoi capelli in mano. Cassian sorrise intenerito e con cautela prese il bambino in braccio. Lui ne fu felicissimo e con un leggero gorgoglio riprese una ciocca di capelli.

Cassian quindi si diresse velocemente in cucina dove trovò Flavio che stava cercando di montare quello che a tutti gli effetti era un seggiolone.

-buongiorno- palesò la sua presenza il biondo e Flavio alzò la testa per poi sorridere nel vedere i due insieme.

-buongiorno amore- gli rispose lasciando perdere il seggiolone e baciandolo sulle labbra.

-puoi spiegarmi cosa sta succedendo?- chiese allora il biondo osservando attentamente suo marito cercando di capire quando avesse portato il bambino a casa e anche come.

-ti ricordi il documento che ti ho fatto firmare due giorni fa?- chiese Flavio e a un cenno affermativo di Cassian continuò -ecco non era del condominio come ti avevo detto. Era per l'adozione. Mi hanno chiamato e mi hanno detto che era possibile adottare un bambino ma volevo farti una sorpresa quindi ti ho tenuto nascosta la cosa. Questa mattina mi hanno chiamato e sono andato a prenderlo- finì Flavio facendo una carezza al bambino che era troppo concentrato sui capelli di Cassian per accorgersi di qualcosa.

-mi sono preso un colpo comunque. Non farlo mai più- concluse il biondo lasciando un bacio sulla guanciotta paffuta di quello che ormai poteva considerare suo figlio.

-come si chiama? E quanto ha?- chiese poi sedendosi al tavolo mentre Flavio andava a preparare un caffè per entrambi.

-ha sei mesi, è nato il 30 aprile, e il suo nome è Leonardo- gli rispose Flavio porgendo il caffè al marito per poi tornare a combattere contro il seggiolone che non ne voleva sapere di montarsi.

-e sto coso quando lo hai preso? Non mi ricordo di averlo visto- Cassian spostò velocemente la sua tazzina di caffè per impedire che Leonardo potesse scottarsi visto che si era incuriosito lasciando perdere i capelli per il momento.

-sono sveglio da questa mattina alle sette. Ho portato Leo qui e l'ho messo vicino a te prima di uscire nuovamente per comprare questo- indicò il seggiolone -la culla che devo ancora montare e il seggiolino che è già in macchina-

-Flavio è domenica! Come hai fatto a comprare sta roba e soprattutto dovevi riposarti visto che oggi portiamo Michele in aeroporto- protestò il biondo scuotendo la testa.

-mi sono imbottito di caffè e poi oggi ho il giorno libero visto che sono corso stanotte a lavoro- gli spiegò Flavio mentre finiva finalmente di montare il seggiolone. -ecco fatto. Vieni amore mio lasciamo papà fare colazione- aggiunse poi prendendo Leo dalle braccia di Cassian per poi poggiarlo delicatamente nel seggiolone. Il bambino parve un attimo confuso ma non fece proteste visto che Flavio gli mise davanti un pupazzetto e Leo ne fu subito attratto iniziando a giocarci.

-se noi siamo riusciti ad avere un figlio significa che anche Laura e Giulia ci sono riuscite? Loro ci hanno provato da molto più tempo-

-non lo so ma ho paura di no- gli rispose sinceramente Flavio accarezzando la testa del bambino che aveva qualche filo di capelli castani.

-allora dovremo aiutarle altrimenti ci ammazzano- rise Cassian che non riusciva davvero a togliere gli occhi da Leonardo. Era con loro da pochissimo ma il biondo ma già si era innamorato di quel cucciolo.

-certo. Appena i miei lo vedranno impazziranno- sospirò Flavio già immaginandosi la reazione di Ester e Silvio alla vista del loro primo nipotino. -e anche Michele sarà felice di vedere nostro figlio prima di partire-

-a proposito di Michele, ti ha detto dove va oggi?- chiese allora Cassia, il loro migliore amico stava per partire per un'altra nazione e loro ancora non sapevano dove.

-no, mi ha detto che ce lo dirà poco prima di partire e io ancora non riesco a capire il perché- brontolò il castano.

-spero non ci sia niente di brutto dietro questa sua decisione. Adesso dobbiamo solo aspettare- disse preoccupato Cassian.

I due dovettero aspettare solo fino alla sera prima di andare a prendere Michele da casa sua per accompagnarlo all'aeroporto. Appena il moro vide il bambino nel seggiolino impazzì completamente iniziando a giocare con il suo "nipotino" e ignorando bellamente le domande dei suoi migliori amici per tutto il tragitto. Una volta in aeroporto però dovette rispondere.

-allora? Dove vai?- chiese Flavio prendendo la valigia di Michele dal bagagliaio mentre quest'ultimo cercava il biglietto nello zaino.

-America- rivelò alla fine guardando quasi a scusarsi Cassian che aveva in braccio Leo.

-l'America è grande Michele e poi non ti devi preoccupare per me, ho rotto i legami con la mia famiglia quando quasi due anni fa sono scappato. Dove ti hanno mandato?- lo tranquillizzò allora il biondo mentre Leo iniziava a giocare con la sua lunga treccia.

-New York-

-ma sei dall'altra parte! Di cosa ti preoccupi?- chiese ridendo Cassian prima di abbracciare il suo amico -buon viaggio e stai attento a quello che mangi-

-ah ah, grazie- disse Michele con la sua risata nervosa mentre abbracciava anche Flavio. -se tutto va male ci vediamo tra un anno-





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