Capitolo 16

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Un anno. Quel giorno, da quando aveva compreso da quello che gli aveva detto Flavio, era il giorno in cui era stato investito dalla macchina. Un anno dall'inizio di tutto quello e quando si era risvegliato aveva sperato di poter arrivare al Natale felice e invece si trovava da settimane in una casa completamente vuota e spoglia.

Mancava poco al natale e quella casa sembrava inabitata. Fu per quello, e anche per togliersi brutti pensieri dalla mente, che decise di prendere lo scatolone in camera di Flavio con su scritto "Natale" e iniziare ad addobbare la casa. Non aveva niente da fare e quello era il miglior modo per poter distrarsi un po'.

Ebbe però il tempo di uscire solo tutti gli addobbi dallo scatolone che un capogiro lo colse costringendolo a sdraiarsi leggermente sul divano sperando inconsciamente che fosse un altro ricordo importante. Non sopportava più stare in quel posto che gli ricordava Flavio e quanto aveva fatto male al castano.



-si può sapere cosa cazzo ci faceva quello qui?- ringhiò Cassian in direzione di Kian che con tutta calma si stava finendo il suo bicchiere di birra. Aveva deciso di bere la birra durante il pranzo ed essendo teoricamente ancora in servizio non poteva permettersi di berne troppa quindi aveva bevuto piccoli sorsi per volta ritrovandosi poi a doverla finire in velocità dopo la fine del pranzo.

-te l'ho detto: eravamo in servizio e visto che abita dall'altra parte della città l'ho invitato da noi- spiegò il rosso alzando gli occhi al cielo. -Hallam non ha fatto tante storie-

-perché Hallam non sa che quello ti scopa-

-oddio Cas!- borbottò Kian alzando gli occhi al cielo -io e Thibault scopiamo perché entrambi lo vogliamo. Nessuno dei due è costretto dall'altro, smettila di preoccuparti troppo per me- concluse il rosso bevendo un altro po' della sua birra.

-si ma fino alla fine uno dei due si innamorerà e allora saranno cazzi amari! E scommetto tutto quello che vuoi che sarai proprio tu ad innamorarti, ho visto come lo guardavi oggi- spiegò Cassian che per il nervoso aveva iniziato a lavare i piatti che avevano usato durante il pranzo.

-quindi hai guardato noi per tutto il tempo- sussurrò Kian chiudendo gli occhi esasperato -e di conseguenza non ti sei accorto di niente-

-accorto di cosa? Sto tenendo sotto controllo quel coglione che fino alla fine ti spezzerà il cuore, non ho nessuna intenzione di raccogliere i tuoi pezzi Kian- spiegò ancora alterato Cassain.

-sei cecato. Stai attento e basta okay?- sussurrò invece Kian senza dare una vera risposta alla domanda che gli aveva posto il fratello. -e se proprio vuoi saperlo sono innamorato perso di Thibault da prima che iniziassimo a scopare, mi sono messo l'anima in pace da tempo e fare sesso con lui per me è stata una scelta soppesata. Ci ho pensato molto prima di farlo. Non rimarrò ferito Cassian- spiegò alla fine il rosso finendo finalmente la sua birra. -ora vado visto che Thibault mi sta aspettando in macchina, tu stai attento- e così dicendo, e senza dare tempo a Cassian di ribadire quanto fosse pericoloso l'altro poliziotto se ne uscì di casa.

Cassian sbuffò e continuò a fare i piatti visto che Maurice, che aveva mangiato con loro visto che oramai viveva più in quella casa che nella sua, era uscito per un impegno di lavoro e Hallam si era andato a riposare.




Cassian aprì gli occhi sbuffando. Non era successo niente di importante, solo l'ennesima litigata con Kian per colpa di Thibault come era sempre successo da quando Cassian aveva saputo della loro relazione basata sul sesso. Il biondo si chiese come stesse andando quella malsana relazione che i due avevano, e soprattutto se il suo fratellino stesse bene. Si, si era arrabbiato con il rosso ma solo e soltanto perché gli voleva davvero bene.

E poi c'era quella frase che aveva detto Kian che gli stava rimbombando in testa. Cosa significava che doveva stare attento? Ci pensò su per un bel po' ma non riuscì a ricordare nessun particolare importante in quel giorno tanto da fargli salire un campanello d'allarme. Il ragazzo decise di non pensarci troppo, fino alla fine gli sarebbe venuto in mente proprio come gli stavano tornando i ricordi, forse aveva addirittura parlato con Kian di quella faccenda la sera stessa, e si alzò dal divano per iniziare a decorare la casa. Partì dal piccolo alberello che si trovava in precedenza infondo alla scatola e lo pose con delicatezza sul mobile bianco che sorreggeva la televisione in modo che l'alberello si trovasse alla destra della tv.

Inseguito il biondo iniziò a decorare l'alberello con le palline colorate tanto da riempirlo completamente. Soddisfatto del risultato iniziò a posizionare tutte le altre palline e ghirlande in giro per la casa cercando di ricreare un clima il più natalizio possibile.

Ci passò il resto del pomeriggio a sistemare la casa fino a crollare sul divano esausto per tutto quel lavoro. Si lo aveva aiutato a non pensare ma allo stesso tempo lo aveva sfiancato. Giusto il tempo di stendersi per bene sul divano che la lampadina del soggiorno decise di spegnersi.

-seriamente?- chiese ironicamente il biondo sbuffando. Inizialmente decise di ignorare la lampadina che si era fulminata ma poi decise che non era il caso di lasciarla così. Fu per quello che il ragazzo, dopo aver rivoltato l'intera casa in cerca di una lampadina, uscì per compare il ricambio e rientrò in casa completamente infreddolito avendo avuto la brillante idea di uscire senza cappotto nonostante il freddo pungente.

Il ragazzo accese la luce in cucina per poter avere un po' di luce mentre cambiava la lampadina e sempre dalla cucina prese una sedia per poter raggiungere il lampadario. Era alto si, anche se Flavio lo superava di una decina di centimetri, ma non arrivava fino a lampadario.

Per fortuna Cassian si era ricordato di spegnere l'interruttore cosa che gli permise di cambiare velocemente la lampadina senza prendere la scossa.

Però mentre stava scendendo dalla sedia perse l'equilibrio e cadde all'indietro sbattendo la testa. Il ragazzo chiuse gli occhi e strinse i denti per il doloro mentre anche la sedia gli cadeva addosso essendo anch'essa sbilanciata.

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