Capitolo 45

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-dovevi proprio finire in America per fidanzarti tu?- rise Flavio coinvolgendo anche Michele in una risata. I due ragazzi, nonostante le nove ore di fuso orario, erano entrambi in pausa dal lavoro e Michele ne aveva approfittato per aggiornare l'amico del fatto che si era fidanzato e che quindi se le cose fossero andate bene non lo avrebbero visto per un bel po'.

-esatto. E pensa che non gli piacevo! È quello che mi ha bidonato la prima sera- raccontò Michele. Aveva detto a Flavio e a Cassian del bastardo che gli aveva dato buca ma poi non aveva più spiegato com'era andata avanti la faccenda con Hallam visto che avevano parlato poche volte e di altro.

-cosa? Davvero?- chiese Flavio sgranando gli occhi dall'altro capo del telefono nonostante Michele non potesse vederlo.

-certo. Due giorni dopo mi è venuto a cercare per chiedermi scusa e siamo usciti insieme. È stato durante quell'uscita che mi ha detto che non ero il suo tipo. Dopo un mese mi ha baciato a tradimento e adesso siamo fidanzati e stasera conoscerò suo fratello e il marito del fratello. Sono leggermente in ansia- disse ancora Michele scuotendo la testa non riuscendo a crederci. Aveva proposto ad Hallam di andare solo a capodanno ma il ragazzo aveva insistito perché fosse ufficialmente presentato alla sua famiglia prima di capodanno.

-fratello maggiore o minore?- chiese Flavio dall'altro lato sorseggiando il suo caffè.

-sinceramente non lo so, me lo aveva detto ma in questo momento non mi ricordo- spiegò Michele per poi sgranare gli occhi riconoscendo la persona che era appena entrata nella saletta relax. -scusa Fla devo andare, ci sentiamo dopo- e così dicendo il ragazzo chiuse la conversazione.

-posso fare qualcosa- chiese poi avvicinandosi al castano che aveva riconosciuto immediatamente come il marito del fratello di Hallam, Hallam che gli aveva anche detto tutti i nomi ma se li era ovviamente dimenticati.

-il ragazzo di Hallam, ma che sorpresa- disse il castano sorridendogli mentre Michele guardava preoccupato la divisa dell'uomo. -il mio collega si è di nuovo fatto colpire da una pallottola- spiegò poi. Michele annuì sospirando e insieme al castano si diresse verso la stanza dove era stato lasciato il suo collega.

-quindi stasera ci conosceremo finalmente- disse il castano per rompere il silenzio.

-a quanto pare-

-sappi che io e Kian ti spezziamo di mezzo se fai soffrire Hallam- continuò serio il poliziotto e Michele sospirò.

-molto rassicurante come cosa, davvero-

-ha sofferto molto...-

-si, il bastardo che lo ha quasi ucciso- lo bloccò Michele -credimi se lo avessi sottomano lo ucciderei nonostante ho giurato di salvare vite-

-è in prigione, come si merita- gli disse il castano e Michele fu felice di sentirlo -l'ho arrestato io visto che Kian l'avrebbe ucciso sul colpo. Non che io non lo voglia morto sia chiaro ma preferisco non uccidere la gente se posso-

-non sapevo fosse in prigione, sono contento però. E devo anche ammettere che dovrei ringraziarlo- vedendo lo sguardo confuso del castano spiegò -se non avesse accoltellato Hallam io non lo avrei mai conosciuto- e Thibault si ritrovò per la prima volta a pensare a quello che aveva detto l'italiano al suo fianco. Aveva ragione. Se Maurice non avesse tentato di uccidere Hallam loro non si sarebbero mai allontanati da quello stronzo e Hallam non avrebbe mai conosciuto il moro al suo fianco. Thibault si era accorto subito di come il cognato era cambiato solo stando affianco al suo ragazzo. Era più vivo, più tranquillo.

-devo ammettere che Hallam è diverso da quando sta con te ma devo ancora decidere se è un bene o un male. E poi devo capire ancora se è buono socializzare con un italiano- Michele lo guardò confuso.

-cosa c'è che non va?-

-sono per metà francese, mia madre lo è- rispose il castano e fu in quel momento che a Michele venne in mente il nome del castano: Thibault. Dal primo momento che lo aveva sentito aveva capito che c'era qualcosa di strano in quel nome ma non lo aveva mai e poi mai associato alla Francia.

-mondiale 2006- non riuscì a trattenersi Michele mentre sorrideva ricevendo un'occhiataccia dal castano.

-dillo un'altra volta e giuro che stasera Hallam si trova con il suo ragazzo sottoterra- Michele guardò spaventato Thibault e decise che era meglio non continuare a stuzzicare troppo il ragazzo e mettersi a lavoro per curare il collega. Mancavano poche ore alla fine del suo turno e poi gli sarebbe toccato tornare velocemente a casa a farsi una doccia e aspettare l'arrivo di Hallam. Senza una patente per guidare in America era diventato il biondo il suo autista personale e di certo la cosa non gli dispiaceva visto che la maggior parte delle volte Hallam saliva su per avvisarlo di essere arrivato e finivano per pare sesso, avere un monolocale come appartamento a volte era utile, ritrovandosi poi ad essere sempre in ritardo. Quella volta però Michele immaginava che non ci sarebbe stato il tempo per farlo visto che si sarebbero riuniti proprio a casa di Hallam e se il biondo fosse stato troppo tempo via si sarebbero sicuramente insospettiti. Avrebbero aspettato per il rientro ma al solo pensiero Michele si sentì male. Non aveva Hallam vicino da quella mattina e già sentiva terribilmente la sua mancanza.

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