un cuore spezzato e una decina di chili di pesce

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<<mi scusi, io ci ho provato! quando ho dato loro la mancia, l'hanno rifiutata. non c'è stato verso di fargliela prendere, mi dispiace!>>

sbraitò in lacrime l'uomo, goffamente inginocchiato con le mani giunte verso il suo signore, che era rimasto pietrificato davanti ai sacchetti puzzolenti di pesce abbandonati nel suo atrio.

Hyunjin avrebbe dovuto saperlo, che Kim Seungmin non accetta proprio nulla gratuitamente, nemmeno un aiuto.
si allontanò, portandosi le mani dietro la testa.
<<cazzo...>>
<<m-ma signore, infondo che le importa? sono solo due pescatori, perché spendere dei soldi per aiutarli?>>
il ragazzo si girò, lentamente.
<<tu queste cose non le capisci proprio. pensi solo a farti calpestare l'onore in cambio di qualche soldo!>>
l'uomo chiuse gli occhi dalla vergogna.
<<mi scusi, questi sono affari suoi, non intendevo ficcare il naso.>>
hyunjin lo guardò con la coda dell'occhio, distogliendo per la prima volta gli occhi dai due sacchetti ricolmi di pesce, situati poco più lontano, ancora caricati sul cavallo del servitore.

quella era una giornata soleggiata, le cicale cantavano felici.

<<signore. il pesce non è l'unica cosa che le ho portato...>>
<<senta, non mi interessa altri prodotti, avevo esplicitamente chiesto solo il pesce della famiglia Kim.>>
<<non si tratta di cibo, mio signore.>>

il mercante si infilò una mano nella profonda tasca della sua veste, mentre con l'altra l'allargava, cercando ciò che sembrava essersi perduto all'interno.
con questa frase l'uomo si guadagnò l'attenzione dello sguardo fugace e tagliente di Hyunjin.

<<ecco, q-questo dovrebbe leggerlo, signore.>>
estrasse dalla tasca un bigliettino, stropicciato e di una povera carta ingiallita.
Hyunjin, nonappena vide il pezzettino di carta che teneva tra le mani, subito gli si avvicinò, e glielo strappò dalle mani con foga.
lo tenne tra il pollice e l'indice della mano, guardandolo ed esaminandolo per qualche secondo, stranito.
<<questo, dove lo ha preso?>>
<<me lo ha dato il figlio del signor Kim, il pescatore, poco prima di rifiutare la mancia. mi ha detto di consegnarlo a Hwang Hyunjin in persona.>>
il ragazzo spalancò gli occhi, tornando con lo sguardo sul bigliettino ancora chiuso.
<<e tu gli avresti detto che sei stato mandato da me??>>
<<non credevo rappresentasse un problema per l->>
<<che cosa pensa, che io la mandi in giro a sperperare informazioni e a chiacchierare con i popolani? ma a che cosa stava pensando??>>
<<n-non ne ho idea signore, ma colloquiando con loro mi è assolutamente sfuggito, non volevo davvero!>>
<<ah, lasci perdere! non la chiamerò mai più se mi servirà qualsiasi cosa! Si scordi una mancia di denaro simile in futuro!>>

tornò con gli occhi concentrati sulla carta stropicciata che teneva tra le dita, iniziando a realizzare che quella stessa fosse stata precedentemente tra le mani di Kim Seungmin.

l'uomo, guardando timidamente il ragazzo, potè scorgere nei suoi occhi un velo di emozione, come se a placare il suo malumore fosse bastato un misero bigliettino arrotolato.
<<io non so che tipo di legame leghi lei e quella famiglia, però non posso nemmeno descrivere a parole il volto del ragazzo quando sentì il suo nome uscire dalla mia bocca.>>

gli occhi di Hyunjin si illuminarono.
<<che intende dire?>>
l'uomo assottigliò gli occhi

si alzò lentamente dal pavimento, e si diresse verso il suo cavallo, qualche metro più avanti.
<<aveva lo stesso luccichio che io vedo nei suoi occhi in questo momento.>>

Hyunjin guardò nuovamente il bigliettino.

intanto l'uomo scaricò i sacchetti ricolmi di pesce che aveva comprato, posandoli sul terreno sterrato, e salì con agilità in groppa al cavallo, inserendo i piedi nelle staffe e stringendo le redini tra i palmi.
<<mi dispiace molto per quello che ho fatto, ho tradito la sua fiducia, e me ne vergogno.>>

Hyunjin era talmente preso dall'immaginare che tipo di espressione avesse in volto il pescatore sentendo il suo nome, che aveva ormai perso tutti i sentimenti d'ira che provava nei confronti del servitore.
lo guardò, con uno sguardo svuotato di tutta la rabbia che aveva provato fino a qualche secondo prima, e che l'immagine vivida del viso di Seungmin era riuscita a placare.
<<non fa niente, puoi andare.>>

lo congedò, e senza farselo ripetere due volte, egli partì, facendo un ultimo cenno cortese col capo, e allontanandosi dall'abitazione del nobile.
Hyunjin guardò l'uomo fuggire via, il cavallo correva, sollevando terra e ciottoli ad ogni passo che compieva.

si ritrovò da solo, sotto il portico di casa sua, con quel bigliettino tra le mani, e il canto assordante delle cicale che si insinuava nei suoi timpani.

che stai aspettando Hyunjin? aprilo!

la realtà è che aveva paura. aveva paura, dato che non aveva calcolato che l'uomo avrebbe rivelato che quelle tonnellate di pesce le avesse ordinate lui.

ora Seungmin doveva sapere anche che aveva ordinato di lasciare loro una mancia.

accidenti, che vergogna!

ora poteva soltanto aprire quel bigliettino, e scoprire cosa Seungmin avesse da dirgli.

con le mani che sudavano, stringeva ancora la carta tra le dita.
si decise ad aprirla, con il cuore che palpitava, e il bel volto di Seungmin disegnato nella memoria.
proprio in quegli attimi, gli venne in mente il suo viso sdraiato di profilo, poggiato su una roccia, coi capelli bagnati e un sorriso leggero in volto.

e cazzo, ormai il bigliettino era aperto.

la...


...la tua carità te la puoi tenere per te.

coglione.

lesse ad alta voce.

alzò la testa dal biglietto, grattandosi il capo, mentre sul suo viso appariva una smorfia di disappunto.

buttò il bigliettino all'indietro, lasciando che cadesse sulla strada sterrata.
si girò verso il cancello di casa, mettendosi a fissare le enormi buste che l'uomo gli aveva comprato, e poggiato in terra.

Egli non ricordava di aver mai compiuto un gesto più gentile e disinteressato di quello in vita sua, senza aspettarsi devozione o qualcosa di concreto in cambio.
Poté affermare con sicurezza che quello era il primo e puro atto benevolo della sua intera esistenza.

E poté affermare con altrettanta sicurezza che essere gentili era proprio una fregatura.

che cosa ci aveva ricavato con quel gesto altruista? Assolutamente nulla in cambio, né devozione, né un compenso materiale.
soltanto un cuore spezzato, e una decina di chili di pesce puzzolente.

The fisher ~Hyunmin~Where stories live. Discover now