Un girasole morto

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Il cielo burrascoso con nuvole era stato appeso. Nella stanza di Seungmin, dove poteva essere visibile soltanto a lui e Hyunjin, il loro piccolo universo inesistente e fittizio, costruito su un amore incerto che non poteva nascere in quel mondo di ricchezza e avarizia. Come un fiore che sta per sbocciare, ma è schiacciato da dei sassi che gli impediscono di raggiungere l'apice del suo splendore.
Per Seungmin vedere il quadro così spesso era nocivo, gli metteva una tristezza infinita. Avere la prova tangibile che rappresentasse l'imprevedibilità di Hyunjin lo spiazzava, lo metteva di malumore. Sapere che Hyunjin era lì, a due passi da lui, ma allo stesso tempo così lontano, inghiottito dalla lussuria e dalla bramosia.

Alla fine Hyunjin aveva interpretato quel suo bacio notturno come una confessione, nello stile di Seungmin: discreto ed elegante, senza mai più parole del necessario. E anche se Hyunjin si era sempre lamentato con Seungmin del fatto che non esprimesse i suoi sentimenti, si era reso conto maturando che le azioni del ragazzo valevano mille volte più delle parole inutili che Hyunjin gli diceva, provando goffamente a confessargli i suoi sentimenti.

Forse era per quel motivo che se ne era andato. Una mattina, primavera inoltrata, Hyunjin si alzò e si accorse che Seungmin non c'era più. La sua stanza era vuota, i suoi vestiti erano ancora tutti lì e il cielo burrascoso con nuvole appeso alla parete che lo guardava. Tutto ciò che rimase di lui erano soltanto una veste notturna usata da poco stropicciata sul letto, e
un biglietto ben piegato sul letto, con il nome di Hyunjin sopra.

Sappiamo tutti e due che è sbagliato, sei troppo in alto, non ti raggiungerò mai.

Hyunjin non capiva. Pensava di essere ricambiato, anzi, pensava che Seungmin fosse perso di lui. Allora perché andarsene senza nemmeno un preavviso?
Non dovrei stare qui.
Gli aveva sussurrato con voce spezzata quella sera. Avrebbe dovuto prenderlo come un avvertimento? Non si era accorto del malessere di Seungmin?

La vita senza di lui era tornata spenta. I pasti al tavolo con suo padre e Yoon erano diventati insopportabili, il cibo sapeva di marcio, e ovunque guardasse vedeva tracce di marcescenza. Ogni viso, ogni angolo della casa, ogni opera d'arte non aveva più senso. La voce di Seungmin che cantava gli tornava in mente ogni tanto, di notte come un fottuto fantasma, e quando succedeva scendeva scalzo dal letto e si dirigeva di soppiatto nella camera che un tempo era stata sua, si stendeva nel letto e affondava il viso nelle morbide lenzuola che piano piano perdevano il suo odore.
Aveva completamente smesso di frequentare ragazze, e ora cercava Seungmin in qualunque ragazzo incontrasse. Con alcuni ci era anche stato a letto, ma non aveva più baciato nessuno dopo di lui. Quell'ultimo bacio che gli aveva dato doveva rimanergli addosso più tempo possibile.

Anche l'estate era finita. Bruscamente era arrivato l'autunno, tutti i fiori erano morti, tutte le foglie erano cadute. Tutto marcio, bagnato, rovinato, devastato, incolore e insapore. Hyunjin aveva cercato la fattoria dove abitava Changbin per molto tempo da quando Seungmin era andato via. Pensava che parlando con lui avrebbe trovato una soluzione, qualcosa che potesse porre fine a quello strazio. E finalmente quel giorno la trovò. Era una piccola e graziosa costruzione in legno vicino a un campo di girasoli, che ora erano tutti secchi e marroni.
<<non mi aspettavo una tua visita così presto. Ci siamo visti soltanto un mese fa.>>
Hyunjin agli occhi dell'amico pareva morto come i girasoli in autunno.
<<è successo qualcosa? Come mai Seungmin non c'è?>>
<<se n'è andato via qualche mese fa.>>
Il maggiore sembrava sollevato dall'informazione, non particolarmente scosso.
Intanto Felix aveva lavato delle pesche, e le aveva portate al tavolo della cucina.
<<ormai sei una donna, quindi?>>
Lo guardò, sempre bellissimo e delicato con le labbra pitturate di un rosa pesca.
<<non è così male, quando ci fai l'abitudine.>>
<<Linda, vero?>>
<<per te è Felix, stronzo.>>
<<scusa, scusa.>>
Hyunjin bevve in un sorso il bicchiere d'acqua che Felix gli aveva portato.
<<Changbin... io lo so che Seungmin abbia fatto la scelta giusta ad allontanarsi da me.>>
<<non ho mai detto questo.>>
<<ma so che lo pensi. E hai ragione a pensarlo, ha ragione a pensarlo anche Seungmin. Però... più tempo è lontano più capisco che è lui l'unica persona che voglio davvero.>>
Changbin quasi non si strozzava con la saliva.
<<c-che vuoi? Nel senso->>
<<nel senso che detesto tutti quanti. Lui è l'unica persona che volevo sempre vicino, tutti gli altri non avevano senso.>>
Changbin e Felix si guardarono, felix tratteneva un sorriso divertito mentre il moro rimaneva impassibile.
<<io non posso credere a quello che dici, sei scemo quando si tratta di queste cose.>>
<<So che tu abbia una certa idea di me, ma conoscerlo mi ha cambiato. Maledetto quel giorno in cui cadetti da cavallo e lui mi salvò, sia maledetto! Se non lo avessi mai incontrato starei meglio.>>
Si sfogò tenendosi i capelli tra le mani. Changbin iniziò a pensare che davvero diceva il vero.
<<non capisco.. mi stai dicendo che ti piace?>>
Hyunjin sembrava esitare.
<<tra tutti i dipinti che ho fatto, il dipinto che ho fatto pensando a lui è quello più bello e radioso, è quello con più sentimento. Prima di allora dipingevo quello che vedevo, quello l'ho fatto dipingendo quello che sentivo, non avevo niente davanti agli occhi.>>
<<hai dipinto per lui?>>
<<non è quello il punto. La questione è che si pensa che le persone non cambiano mai e invece io sono cambiato, soltanto per causa sua. E ora non so cosa fare, ho perso tutto il mio fascino e sono qui che piagnucolo per qualcuno che è scappato da casa mia.>>
Changbin si strofinò gli occhi, trattenendo una risata. Gli sembrava di star assistendo a un sogno: Hyunjin in balia di Seungmin? Qualcosa di incredibile, la muta di un serpente, lo sbocciare di un germoglio, la farfalla che esce dal bozzolo.
<<io non credo a un cazzo di quello che dici. Ti ricordi di come eri convinto di essere innamorato di me? La donna della tua vita, eri pronto a mandare a rotoli la tua amicizia con Changbin, eri pronto a qualsiasi cosa.>>
<<Hyunjin, il punto è che non sai nemmeno che cosa sia l'amore, quindi continui a prendere abbàgli su abbàgli. Prima Rachel, ora Seungmin... chi sarà il prossimo? Io per caso?>>
<<non ho mai detto di essere innamorato.>>
Si alzò di scatto dalla sedia, iniziando a camminare avanti e indietro per la stanza.
<<è quello che si evince dalle tue parole, però.>>
<<io... io so solo che lui è diverso. Quando mi ha ospitato a casa sua quei mesi, è stato il periodo più bello di quell'anno. E questi due mesi in cui è rimasto a casa mia sono stati i più belli della mia vita. Non ho mai provato niente di simile. Con te Felix è stato diverso, ti ho guardato e ho pensato che fossi una bella ragazza. Tutto qui, una bellezza fuori dal comune, probabilmente se avessi davvero avuto Rachel mi sarei stancato anche di lei. Seungmin la prima volta che l'ho incontrato era con i piedi nudi in mezzo al fiume, con i calzoni ripiegati fino ai polpacci, con un pesce morto in mano. Mi ha insultato e io me ne sono andato. Ed è qua che mi ha fregato!>>
<<che cosa significa?>>
<<che mi sono fissato con lui lo stesso.>>
Felix si coprì la bocca con la mano.
<<e dimmi... cosa esattamente ti piace di lui?>>
Gli chiese il biondo.
<<non lo so. È sicuramente di bell'aspetto, ma non è questo... Il suo modo delicato, le sue parole preziose forse... non lo so. Però rendeva le piccole cose speciali. Nella mia vita era stato tutto il contrario. Tutto era sempre stato scontato, che fosse avere un pasto buonissimo a tavola, o una bella donna nel mio letto, o un hobby per saziare la mia noia. Questo era la mia vita, banale e troppo piena.>>
Nei suoi occhi c'era un velo di pianto. Changbin lo guardava in silenzio. Aveva capito che questa volta era davvero diverso, non ci voleva un genio per capirlo. Ma teneva troppo a Seungmin, e conosceva molto bene Hyunjin: imprevedibile, e egoista.
<<Hyunjin... Seungmin ha già sofferto molto nella sua vita. Non aggiungerti alle disgrazie che gli sono capitate.>>
Hyunjin aggrottò le sopracciglia.
<<quali disgrazie? Te ne prego dimmele. Lui non parla di sé.>>
Changbin era dubbioso, ma alla fine la pietà che provava per l'amico la ebbe vinta.
<<le difficoltà economiche, le prese in giro dei bambini sin da quando era piccolo, poi.. la morte di sua madre.. insomma la sua vita è già incasinata.>>
<<come è morta?>>
<<subito dopo aver partorito Seungmin, non ce l'ha fatta. E lui non l'ha mai conosciuta.>>
Hyunjin sembrava ancora più devastato di com'era quando era entrato. Gli occhi erano più larghi, la bocca serrata che metteva un broncio.
<<non voglio ferirlo. Giuro è l'ultima cosa che vorrei fare. Voglio soltanto stargli accanto, senza che si preoccupi che io sia troppo in alto per lui.>>
Changbin riconobbe le stesse sue parole.
<<te l'ha detto lui?>>
<<mh mh. Mi ha lasciato un biglietto.>>
Lo porse a Changbin, dopo averlo tirato fuori dalla borsa.

Sappiamo tutti e due che è sbagliato, sei troppo in alto, non ti raggiungerò mai.

Changbin lo lesse con il cuore a pezzi. Davvero le sue parole avevano causato tutto questo dolore a entrambi?
<<gliel'ho detto io questo. E al tempo pensavo che fosse davvero la scelta giusta per entrambi.>>
<<hai capito che sono serio?>>
Changbin aveva ancora difficoltà a tornare a vedere Hyunjin come una brava persona, ma quel pomeriggio si era accesa quella parte di lui che sapeva l'esistenza del buon cuore di Hyunjin.
<<lui mi ha detto che ho un buon cuore da qualche parte... spero non ti dispiaccia se mi sono preso un po' di tempo per cercarlo. Voglio soltanto sistemare le cose... con te, con lui.>>

Ed effettivamente le cose presero ad andare meglio. Dopo quel pomeriggio, Hyunjin andò spesso a trovare la coppia alla fattoria, aiutava a mungere le mucche, a raccogliere le uova dal pollaio, a pulire la stalla dei due cavalli dei ragazzi. E Changbin vide in Hyunjin una luce nuova. Impegnarsi ad aiutare in una fattoria, sapeva fosse troppo faticoso per uno come lui, ma in quelle ultime settimane dovette ricredersi. Vedere la pelle imperlata di sudore di Hyunjin mentre strigliava il cavallo di Felix, vederlo correre a perdifiato per recuperare un gallo scappato dal recinto del pollaio. Era una persona nuova, migliore. I suoi difetti erano rimasti, arrogante e pieno di sé, con una mania di protagonismo indicibile, ma erano smussati e non era più ciò che lo rendevano una persona ignobile, ma solo unica nel suo genere e particolarmente fastidiosa.

Una sera i due amici si erano ritrovati a bere liquore sul tetto della stalla, la sera delle stelle cadenti. Felix intanto li guardava dalla veranda, sorridendo contento della loro ritrovata sintonia. Parlavano a gran voce sbracciandosi, si colpivano giocosamente, tiravano indietro il capo in risate fragorose.
<<si, si, e poi quando è arrivato mio padre tu gli hai semplicemente detto "è stato Changbin, è scappato con una ragazza ieri notte". Ma che stronzo!>>
Ridevano mentre ricordavano momenti della loro adolescenza, come quando Changbin ruppe la tettoia del capanno saltandoci sopra dalla finestra della sua stanza. Quando suo padre interrogò Hyunjin, egli non esitò un attimo a raccontargli la verità.
<<eddai, eravamo piccoli! Quanti erano? Diciotto? Diciannove anni? Suvvia che sarà mai una settimana senza uscire?>>
<<ora mi pare la normalità, ma allora era una vera e propria tragedia in stile greco. Tutto per colpa tua.>>
Le loro risate erano diventate deboli, si erano fatte nostalgiche e pensierose.

<<guarda Bin! L'ho vista!>>
<<cazzo, dove?>>
<<pff, ormai è andata. Bella che caduta.>>
Menti immerse nei ricordi, alcol e stelle cadenti.
<<Changbin, tu pensi... pensi che sia ancora una cattiva persona?>>
I suoi occhi erano improvvisamente tristi, mentre cercavano nel cielo buio un'altra stella cadente. Changbin lo guardava con le labbra serrate tra i denti, mentre si toglieva le pellicine dalle mani callose.
<<mi stai facendo ricredere, sai? Insomma, sei comunque fastidioso, ma ora sembra che tutto quello che è accaduto ti abbia profondamente cambiato.>>
<<quindi credi alle mie parole?>>
Hyunjin lo guardava speranzoso, da fargli quasi pena. Un sospettato che afferma la sua innocenza.

<<quelle cose che mi hai detto su di lui... su Seungmin... devi dirgliele. Devi dirgliele direttamente a lui. Io non voglio più fermarti.>>
Changbin gli sorrideva leggermente.
<<sono felice che mi hai preso sul serio.>>
Changbin poggiò i gomiti dietro di sé, guardando il cielo nero.
<<io... l'ho capito quando mi hai detto di quel quadro che sei sincero. So quanto sei serio quando si tratta di arte, e sentirti parlare così di un tuo quadro... non è mai successo in tutto questo tempo.>>
A Hyunjin si illuminarono gli occhi.
<<si... penso sia radioso.>>
<<perché ti fa pensare a lui.>>
<<si.>>
Un'altra stella cadde davanti ai loro occhi.
<<e dimmi, tu come hai fatto? Insomma... da affrontare è davvero difficile. Quando ci penso mi sale paura.>>
<<con Felix intendi?>>
Hyunjin annuì.
<<beh... lo sai anche tu che è dura. Ma se continui la tua vita come credi sia giusto e non sei felice capisci che devi cambiare qualcosa. Insomma, adesso mi mancano tante cose che avevo prima, ma se non lo avessi mai fatto? Cosa sarebbe successo? Avrei continuato a essere vuoto e infelice. Fai tu, la vita ti fotte lo stesso qualunque scelta tu faccia, vedi di renderla il più sopportabile possibile.>>

Fai tu.

Hyunjin vide un'altra stella cadente, poi guardò Changbin, ma notò che non l'aveva vista perché guardava dalla direzione opposta.

La vita ti fotte lo stesso qualunque scelta tu faccia, vedi di renderla il più sopportabile possibile.

The fisher ~Hyunmin~Where stories live. Discover now