Qualcosa che non posso avere

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Seungmin non gli parlò più. Dopo che la natura controllante di Hyunjin era venuta fuori dopo quel dialogo, i due non parlarono di nuovo. A Hyunjin andava bene, se quello era il prezzo da pagare per sentirlo cantare di nuovo.
E così non gli parlò di nuovo fino al giorno della cena.

Quella sera Seungmin era vestito meglio degli altri servi. Hyunjin gli aveva fatto preparare un vestito con dei pantaloni a sbuffo e il colletto alto.
Bianco. Anche se pensò che il suo colore non fosse il bianco, piuttosto il marrone.
Tuttavia di bianco sembrava un angelo, appariva puro e innocente.
Si sedette sullo sgabello che gli avevano preparato e imbracciò la chitarra. Davanti a lui vedeva centinaia di persone, che anche se sembravano completamente disinteressate alla sua figura e alla sua musica, gli davano l'impressione di essere lì soltanto per prendersi gioco di lui. In quel momento, lì, vestito in quel modo così elegante con i capelli pettinati alla perfezione, si sentì mancare l'aria. Si allargò leggermente il colletto, che sembrava soffocarlo con la sua stretta sulla sua gola.

Intanto l'atrio si riempiva sempre di più persone, aumentando ad ogni viso nuovo che appariva nella stanza l'ansia di Seungmin.
Tutti coloro che entravano si precipitavano a salutare Hyunjin con un inchino, e il nobile rispondeva con un sorriso e un breve cenno del capo.
Invitata era anche la famiglia della ragazza della precedente festa, colei che il nobile aveva desiderato per tanto tempo.
Quando Hyunjin la vide entrare si allontanò dalla sua visuale, confondendosi tra gli altri ospiti.

Tra la folla il nobile notò anche la testa riccia e castana di Chan. Lo vide parlare con sua moglie e alcuni amici, si avvicinò a lui per poterlo salutare, è un po' per mischiarsi nella folla di persone intorno a lui. Era sempre stato uno carismatico lui, forse ancor più di Hyunjin, che attirava a sé più persone di genere femminile.
<<sono contento tu sia venuto.>>
Appena Chan lo vide, allargò un sorriso. <<felice tu mi abbia invitato. Mi scusi per un attimo?>> si rivolse gentile alla moglie, che con un sorriso accondiscendente lo lasciò allontanarsi con Hyunjin.

Una volta soli Chan sospirò.
Tra di loro vi era un sottile imbarazzo.
<<è davvero un piacere rivederti dopo così tanto tempo, davvero. Da quando Changbin se n'è andato, non ti sei più fatto vivo.>>
La fuga dell'amico fu qualcosa che li separò, era come se quell'evento avesse causato un grande disagio nel loro rapporto.
<<credi ne sia contento? Non sappiamo dov'è, se sia vivo, e neanche se lui e Felix sono ancora insieme.>>
Chan sbuffò, distogliendo lo sguardo da davanti a sé e iniziando a guardarsi intorno.
<<ha commesso un enorme sbaglio. Guardalo lì, con la possibilità di vivere una vita dignitosa con una bella donna, ha deciso di scappare senza un soldo e per di più con un uomo. Ma che gli è preso?>>
Hyunjin ricorda ancora il giorno della cerimonia del suo matrimonio, quando sull'altare quella che pensava fosse Rachel parlò, con una voce scura e profonda. Fu in quel momento che si accorse che quello lì era un ragazzo, non era truccato, quindi capirlo per lui fu più semplice.
<<una bella seccatura, deve essere per te sapere di aver perso contro di lui.>>
<<cosa avrei perso io? Quello lì era un ragazzo. Mi hanno preso in giro per bene, quei due. Te lo giuro Chan che sembrava davvero una donna.>> disse scatenando una risata dell'amico.
<<si, si chiaro. Chiarissimo. Ma da quando è successo e Bin se n'è andato non sei più come prima. Non è che lo amavi davvero?>>
Hyunjin serrò le labbra.
Che fosse cambiato ne era consapevole, ma non per il motivo assurdo che l'amico insinuava.
<<certo, amavo davvero un ragazzino vestito da donna, ma per chi mi hai preso?>>
Chan rise.
<<non ti scaldare, cercavo solo di smorzare la tensione.>>
<<Comunque cosa intendi? Continuate a dirmelo tutti ma io non vedo nulla di diverso.>>
Falso. Sapeva che qualcosa era cambiato, lo sapeva benissimo.
<<Assì? Da quando sei sparito per mesi durante la tua "vacanza improvvisa" mi sembra di parlare con qualcun altro.>>
Hyunjin aveva giustificato la sua scomparsa a casa di Seungmin quei mesi con una vacanza, decise di non far sapere a nessuno quello che gli era capitato.
Che fosse cambiato dopo essere tornato a casa, quello era abbastanza chiaro.
<<non sei più infantile come prima, le donne che passano nella tua camera da letto sono raddoppiate, ma il tuo interesse per loro cala tre volte più velocemente. L'unica volta che ti sei comportato così fu quando perdesti la testa per Rachel, l'unica donna che non avresti potuto ottenere.>>
<<e non dimenticare che nemmeno era una donna.>>
<<ah, e quindi hai perso la testa per un'altra donna che non puoi prenderti? Chi sarebbe?>>
Hyunjin abbassò il capo a terra, gli occhi erano fissi sul pavimento, ma con la coda dell'occhio guardava Seungmin.
<<posso averle tutte, con i soldi o con la mia presenza, fa lo stesso.>>
Quello che Hyunjin voleva però adesso era diverso. Quello che voleva non poteva averlo in nessun modo.

Chan annuì, convinto dalla sua risposta.
Il suo sguardo iniziò a vagare per la sala, pareva cercasse qualcuno in particolare.
<<senti ma quello chi è?>>
chiese indicando Seungmin, seduto impacciatamente sullo sgabello mentre si allargava il colletto di quel vestito angusto per poter respirare.
Hyunjin chiuse gli occhi sospirando.
<<quello sarebbe il migliore amico di Changbin. Gradirei tu non chiedessi altre spiegazioni.>>
<<e perché mai si trova qui? Perché ha i capelli così corti? È un popolano, non è così?>> la sua figura spiccava in mezzo alla sala, ma non in maniera positiva. Si capiva che in quel contesto c'entrava poco e nulla.
<<è un pescatore.>>
Chan strinse gli occhi perplesso.
<<aish, adesso con quella chitarra in mano che fa, crede di essere all'altezza di suonare qui?>>
Hyunjin sentendolo parlare così si rattristò. Rivolse il capo al pavimento. Sentiva che Seungmin fosse tanto di più di quello che la vista severa di Chan poteva vedere.
<<è davvero capace, altrimenti non lo avrei messo lì.>>
<<ce lo hai messo tu lì? Ma che ti prende, di solito prendi dei professionisti, che cosa ci fa lì un pescatore vestito da Arlecchino?>>
La bellezza di Seungmin vestito di bianco era qualcosa di troppo sottile e delicata da poter essere colta da tutti.
<<non è così male come pensi, la gente di quel paese. Comincio a capire perché Bin abbia deciso di vivere lì.>>
<<ah? Ma sei impazzito?>>
<<lì la gente è tranquilla e non pensa a mille modi per arricchirsi. Ognuno fa il proprio lavoro per arrivare a fine mese e le famiglie si amano anche se sono nella miseria. Il clima è mite e i campi di grano risplendono sotto il sole del tramonto. Le case sono piccole ma confortevoli, le persone che ci vivono dentro malleabili e alla buona.>>
Ad ascoltarlo parlare così Chan si sentì strano.  Il suo amico di un anno fa non avrebbe mai parlato dei popolani così, non gliene era mai importato nulla di chi non viveva di rendita come loro.
Guardò il soffitto. <<aish... immagino sia così allora.>> Chan aveva notato davvero il cambiamento nei suoi confronti.
Hyunjin lo guardò.
<<E quel ragazzo lì, non è poi così male. Dovresti ascoltarlo, potrebbe piacerti.>>

La cena iniziò, Seungmin con le mani tremolanti aveva cominciato la carrellata di canzoni che avrebbe dovuto suonare.
Lo aiutava tenere la testa china sulla sua chitarra, per evitare di incontrare lo sguardo severo di qualche ricco commensale.
Intanto gli ospiti sembravano più interessati al cibo che alla sua musica, mangiavano a sproposito fino a che la pancia non scoppiava, lasciando avanzi su avanzi all'interno del loro piatto.

Hyunjin se ne stava stravaccato sul tavolo, con un gomito poggiato su di esso e la mano che gli manteneva la testa. Ancora una volta, aveva la bella ragazza seduta di fronte a se, che gli impediva di vedere la figura di Seungmin che suonava dietro di lei. Quella sera era completamente assente, quella sera più che mai gli venne voglia di qualcosa che non poteva avere.

Contava le canzoni che Seungmin suonava nella mente, ormai la scaletta l'aveva imparata a memoria, aspettando con tanto desiderio arrivasse la canzone che Hyunjin gli aveva ordinato di cantare.
<<ne manca solo una>> bisbigliò con lo sguardo perso nel vuoto.
<<di cosa, scusa?>> chiese la dama di fronte a lui, confusa.
Hyunjin la guardò, senza rispondere, aspettando con ansia la fine della canzone che Seungmin stava suonando.
Alla fine della successiva, Hyunjin si alzò in una postura dritta e composta, aspettando il ragazzo iniziasse finalmente a cantare.
Tuttavia Seungmin iniziò un'altra canzone, Hyunjin fece mente locale e si accorse che quella canzone doveva essere la successiva alla sua preferita. Seungmin l'aveva saltata.

The fisher ~Hyunmin~Where stories live. Discover now