L'uomo

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Erano tornati a casa da un po', nel silenzio e nell'imbarazzo di quella conversazione fallita. Era ormai qualche ora che Hyunjin s'era fatto cupo per quel motivo, il suo sguardo non assumeva più l'espressione spavalda che faceva irritare e innamorare Seungmin ogni volta che lo guardava in viso. Sembrava che il ragazzo avesse il potere di spegnerlo.
Seungmin d'altra parte non se ne curava. Era convinto che l'obiettivo di Hyunjin fosse umiliarlo o prenderlo in giro, per via del suo comportamento così strano.
Se ne rendeva conto che era un pensiero meschino, ma non poteva proprio farne a meno di rimanere diffidente nei confronti di una persona così ambigua come Hyunjin che aveva imparato a conoscere piuttosto bene, ma di cui allo stesso tempo gli sembrava non sapere proprio nulla.

Si fecero le sei del pomeriggio, e il nobile era impegnato a contorcersi la mente chiuso nel bagno. Nello specchio del bagno di Seungmin non si vedeva poi così bello.
Sapeva sarebbe dovuto tornare a casa presto, sapeva che non sarebbe potuto rimanere con Seungmin a lungo.
Questo pensiero lo faceva angosciare, tornare alla sua normalità stupida e insignificante, fatta di commissioni e donne da mangiare.
L'unico momento di pace che trovava era la mattina, quando dipingeva quel quadro che aveva iniziato da un anno e che non riusciva a finire. Non perché non avesse tempo, ma perché il solo pensiero di dipingerci un'ultima pennellata e poi appenderlo a prendere polvere sul muro non gli andava a genio.
Continuare a dipingerci sopra era come mantenerlo in vita il più a lungo possibile, e considerarlo ultimato sarebbe stato il colpo di grazia che lo avrebbe ucciso per sempre.
E lui non avrebbe mai voluto uccidere quel ricordo.

<<è tutto a posto?>> chiese Seungmin con gli occhi timidi, mentre lavavano i piatti della cena l'uno affianco all'altro, nel lavello della cucina.
Hyunjin girò leggermente la testa per guardare l'altro. <<è tutto ok.>> si limitò a rispondere.
Entrambi fecero un silenzio religioso finché non ebbero completato il lavoro. Seungmin lasciò la cucina per primo, dirigendosi nella stanza. Hyunjin rimase lì per bere un po' d'acqua fredda, che versò in una tazza pulita. Ne bevve qualche sorso ingordo, facendosi colare delle gocce ai lati della bocca.
<<assetato, ah?>> disse una voce roca alle sue spalle, che lo fece distrarre dai suoi pensieri.
Si girò a guardare l'uomo per un istante, voltandogli subito le spalle e posando la tazza nel lavello, pronto a ritirarsi in camera.
<<a-ah, si. Ho mangiato così veloce che mi sono dimenticato di bere e mandar giù per bene i bocconi.>> fece un sorriso di cortesia, girandosi e appoggiando le mani sul piano cottura dietro di sè.
L'uomo rise, rivolgendogli un'espressione intenerita. <<significa che hai mangiato con gusto.>>
Hyunjin sorrise imbarazzato. Quello che aveva detto l'uomo era vero, il cibo seppur in scarsa quantità e non cucinato in piatti elaborati, aveva tutto un altro sapore rispetto a ciò che mangiava di solito. Quella terra era così ricca di verdure fresche e bestiame, che egli stesso sembrava non avere mai assaggiato il vero sapore del cibo prima di arrivare lì.
<<assolutamente. Come sempre.>>
Rispose imbarazzato il ragazzo.
I due non avevano mai parlato più a lungo di così, non avevano una confidenza tale da permettere al padre di Seungmin di capire che tipo di persona ambigua fosse Hyunjin. Lui vedeva solo il buono in lui, forse era l'unica persona a farlo.
<<come ti trovi qui?>>
<<bene, voi due siete così ospitali, mi sento a mio agio.>> sorrise debolmente il ragazzo, guardandosi le mani distrattamente.
L'uomo sorrise, grattandosi la pancia da sopra il pigiama. <<sono contento.>>
disse guardando fuori dalla finestra.

<<Sapevo saresti tornato, ma non pensavo ci avresti messo così tanto.>>

aggiunse, facendo sparire dal suo volto ogni traccia di sorriso. La sua espressione era comunque serena, mentre guardava il cielo stellato.
Hyunjin sentendo quella frase alzò la testa lentamente. Dopo averlo guardato in viso capì che credeva fermamente a quello che aveva detto.
In quel momento Hyunjin potè riconoscere nell'uomo una somiglianza con Seungmin, nei suoi modi misteriosi ed affascinanti.
<<in che senso? Come fa a dirlo, nemmeno io pensavo sarei mai tornato.>> confessò sinceramente.
L'altro si toccò il mento, distogliendo gli occhi dal cielo. <<aishh, che mi vuoi dire, che con mio figlio non ci stai bene? Gli occhi tuoi dicono tutto il contrario.>>
Hyunjin si sentì arrossire. Si sentì esposto. Gli sembrava che l'uomo avesse l'abilità di guardarti dentro con quegli occhi scuri e stretti.
<<non dico questo... a dire il vero pensavo che Seungmin non aspettasse una mia visita... così ho esitato.>>
L'uomo notò il velo di disagio che si era andato a posare sul viso di Hyunjin.
Gli si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla. <<mio figlio non sa come esprimere quello che prova. Questo da sempre.>>
<<me ne sono accorto.>>
Sussurrò sorridendo amaramente.
Dopo qualche momento di silenzio Hyunjin si fece coraggio.
<<e lei riesce a capire cosa prova?>>
L'uomo sorrise amaramente.
<<no.>>
Hyunjin parve deluso.
<<tuttavia...>>
<<tuttavia?>> chiese Hyunjin speranzoso.
<<tuttavia l'unica cosa che sono riuscito a capire dei pensieri di mio figlio è che con te è felice. Non ha molti amici, stare con te gli fa bene.>>
Il nobile si sentì il cuore più leggero. Aveva sempre pensato il contrario.
<<non le credo. Non è ciò che sembra dai suoi atteggiamenti.>> rispose ripensando a quel pomeriggio alla cascata, alle risposte nelle sue lettere piene di cattiveria. Seungmin cercava in ogni modo di spingerlo via.
<<la verità ti dico. Quante lettere vi siete scambiati, solo voi e dio sa cosa ci stava scritto dentro. So solo che ogni venerdì della settimana Seungmin aspettava pazientemente,  seduto con le gambe incrociate su una roccia, l'arrivo di uno dei tuoi uomini a cavallo, Hyunjin. Sapevo perfettamente che avrebbe preferito veder arrivare te a cavallo, al posto delle tue poche parole su un foglio di carta.>>
Quelle parole furono sufficienti per convincere Hyunjin. Adesso tutta la malinconia accumulata in quella giornata a causa dei rifiuti di Seungmin sembrava essere svanita.
<<dice davvero?>>
Ripensò alla schiena di Seungmin appoggiarsi alla sua, e al suo silenzio dopo quel piccolo gesto.
Si accorse che quello era il modo di Seungmin di comunicare.
<<io le bugie non le dico.>>
Hyunjin sorrise lievemente. Adesso che avevano iniziato a parlare più del solito Hyunjin ne volle approfittare.
<<e cosa ne dice delle mie mance? Perché non le vuole prendere?>>
L'uomo assunse un'espressione accigliata.
<<mio figlio è così insicuro, penso tu te ne sia accorto. Il pensiero di diventare il peso di qualcuno e di dipendere dall'aiuto degli altri lo mangia vivo. Soprattutto se questa persona per lui è importante. Se c'è una cosa di mio figlio che so è questa.>>
Hyunjin serrò le labbra. Era importante per lui?
Seungmin non era qualcuno di facile, lo aveva capito, ma fino a che punto poteva spingersi?
<<io voglio aiutare davvero, signore. Conosco un modo per farlo, ma lei mi deve dare il permesso.>>
L'uomo sorrise tristemente, prendendogli entrambi le mani in una stretta paterna.
<<fa ciò che è necessario. Salva mio figlio.>>

The fisher ~Hyunmin~Where stories live. Discover now