Un puntino sfocato

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come di consuetudine, verso le otto di sera, quando i due pescatori avrebbero già dovuto prendere la via del ritorno a casa - dopo una giornata faticosa di vendita- Seungmin si piazzò seduto a gambe incrociate sul suo solito masso, vicino alla loro bancarella, ad aspettare silenzioso.
Il padre lo guardava sempre divertito.
Sembrava quasi stesse meditando, in quel suo silenzio religioso.
I suoi occhi erano poi stretti in due fessure a causa della sua pessima vista, che scrutavano l'orizzonte lontano, in cerca di un uomo a cavallo.

Quello che vedevano ogni venerdì i suoi occhi era sempre lo stesso: delle linee sfocate verdi, marroni e gialle a dare forma al terreno coltivato, e sopra di essa un infinito e sfocato tramonto variopinto.
Quando era il momento poi, al panorama sfocato si sarebbe aggiunto anche un piccolo e sfocato puntino marrone, che sarebbe bastato a donare al viso di Seungmin un piccolo sorriso.

Quando il "puntino" si faceva più vicino, la "meditazione" di Seungmin sarebbe terminata, ed esso si sarebbe fatto più nitido ai suoi occhi.
Andava incontro all'uomo, e mettendo sul viso un finto broncio, reclamava il suo tanto amato bigliettino. Una volta afferrato, lanciava un'occhiata di odio al messaggero di turno, per poi tirare fuori una penna e un foglio dalla tasca e pensare in fretta e furia una risposta abbastanza cattiva.

Quel giorno si ritrovò a rispondere all'ultimo bigliettino di Hyunjin, anche se inconsapevolmente.

"Sai che cosa? Continuerò a mandarti quei soldi finché non li accetti. E se fosse necessario, verrò io in prima persona a portarteli."

Seungmin sorrise beffardo.
<<pff, assì?>>

Allontanandosi dal messaggero, lontano da occhi indiscreti, iniziò a pensare cosa rispondere a quella provocazione.
Non sapeva precisamente cosa avrebbe scritto su quel bigliettino, tuttavia sapeva perfettamente che non avrebbe mai fatto capire a Hyunjin che, infondo, vedere arrivare proprio lui in lontananza sul suo puntino bianco sfocato e farsi dire in faccia cosa avesse da dirgli - senza usare quello stupido stratagemma dei bigliettini- gli avrebbe fatto solo piacere.

Buttò giù due righe d'odio, come suo solito, come un bambino che si vergogna di far trasparire le sue vere emozioni.

Lo consegnò al messaggero, che aveva letto furtivamente il bigliettino di Hyunjin destinato al pescatore.
La curiosità dei messaggeri nei confronti di quella faccenda era sempre troppa, e nemmeno uno aveva resistito al leggere i messaggi dei due che si ritrovava tra le mani.

Non appena Seungmin glielo diede, il messaggero lo guardò malizioso, curioso di cosa avesse risposto alla provocazione del nobile.

Dopo averne letto il contenuto, strabuzzò gli occhi, facendo una smorfia di stupore e guardando Seungmin, chiedendogli con lo sguardo se quello non fosse un po' troppo.
I messaggeri sapevano benissimo quanto in realtà Hyunjin fosse sensibile riguardo alle risposte che riceveva da Seungmin.
Tanto che il nobile passava la settimana d'attesa della fiera di paese a pensare e formulare con cura le sue risposte.

Seungmin d'altro canto, aveva soltanto pochi minuti per pensare a una risposta ben meno calcolata e pensata rispetto a quella dell'altro, e spesso questo causava malumori in Hyunjin.
I messaggeri lo avevano capito tutti.
Tanto che Hyunjin chiedeva loro come interpretare quei messaggi del ragazzo, e la sua disperazione pareva a tutti loro esagerata, anche per un messaggio non così tragico.

Seungmin al contrario, pensava che Hyunjin fosse solo un idiota, privo di sensibilità. Pensò quindi fosse impossibile farsi anche solo sfiorare da provocazioni da parte di un pescatore insignificante. Per questo Seungmin, ignaro, annuì soddisfatto all'occhiata dubbiosa del messaggero.

Quest'ultimo, titubante, partì frustando il proprio cavallo, ritornando ad essere man mano che si allontanava un puntino sfocato agli occhi di Seungmin.

The fisher ~Hyunmin~Where stories live. Discover now