A cuore aperto

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La mattina dopo Seungmin si svegliò con un gran dolore alla schiena. Sgranchitosi si guardò intorno smarrito, senza ricordarsi bene cosa fosse successo. Vide Jisung dormire ancora come un sasso, con la bocca spalancata e un braccio penzolante. Nella stanza non c'era nessun altro, dopo una breve ispezione si alzò e si diresse nella cucina. Sentiva la gola secca e gli occhi pesanti, si versò un po' di acqua in un bicchiere. Ma mentre lo faceva notò un paio di fogli sul tavolo, dal lato opposto in cui lui era. Mise giù il bicchiere e li avvicinò a sé, con le sopracciglia corrucciate. Il primo era vuoto, lo scostò e sul secondo vide un disegno, il disegno del suo viso. Si riconobbe subito, stava dormendo sul divano. Lo prese in mano e lo guardò a lungo. Era sbrigativo, confuso, ma riconoscibile e dettagliato, con alcuni accenni di tratteggio nei capelli e nelle ombre del viso.
È stato qui.

Pensò subito.
Seungmin non riuscì a nascondere un sorriso. Ma quando si accorse che Felix si era svegliato ed era entrato in cucina, ripose frettolosamente i fogli sul tavolo così come li aveva trovati e fece scomparire il sorriso dalle labbra.
Felix lo guardò sospettoso.
<<allora... come hai dormito?>>
Seungmin cercava di non guardare ancora i fogli sul tavolo.
<<bene. Jisung però tende a muoversi molto.>>
Entrambi si girarono nella direzione del ragazzo che ancora dormiva, e notarono che ora stava dormendo sul pavimento.
<<ecco appunto.>>

Vedere Felix squartare un cervo e tagliarlo in maniera indifferente, con le mani tutte sanguinose con una mannaia fu un'immagine insolita per Jisung e Seungmin. Mentre lui sorrideva e parlava allegramente i due ragazzi lo guardavano scioccati, con gli occhi spalancati.
<<per questo motivo ho smesso di vendere il mio vino criminale al mercato. Io->>
Si fermò, a causa di un tendine particolarmente complicato da tagliare. Alzò la mannaia in aria e con un colpo secco tagliò perfettamente il pezzo. Seungmin e Jisung sobbalzarono, Jisung si aggrappò al braccio dell'altro.
<<io davvero avrei anche continuato, ma Changbin ha insistito. Non voleva casini.>>
<<c-chiaro. Beh non ha tutti i torti.>>
Osservò Jisung, lanciando uno sguardo terrorizzato a Seungmin. Sfilettare i pesci, persino i più grandi, non era lontanamente paragonabile alla carcassa di un cervo enorme come quello.

Jisung, chi sa se per paura delle abilità da macellaio di Felix o perché gli mancasse il suo amico, si era allontanato con Changbin. Lui era deciso a mostrare all'amico il "suo" vigneto.
In casa erano rimasti Seungmin e Felix, che nel frattempo aveva ripulito tutto il sangue e aveva iniziato a cucinare. Seungmin appoggiato al tavolo con i palmi lo guardava da dietro. Era affascinato da lui, come si muoveva da un lato all'altro del bancone della cucina, come si sistemava i capelli dietro le orecchie quando gli andavano davanti al viso mentre leggeva della cottura del cervo su un libro di ricette. Era così naturale per lui essere una donna, oppure era l'influenza che aveva su di lui il suo ormai defunto padre? Erano domande frequenti nella testa di Seungmin, vedeva Felix come un rompicapo complesso che non riusciva a decifrare. Un essere umano particolare e affascinante.
<<Felix... posso chiederti se Hyunjin è stato qui ieri?>>
Felix si fermò, poggiando il libro sul bancone e girandosi verso la sua direzione.
<<hai visto il disegno? Si, si è stato qui. Nessuno è capace qui se non lui.>>
<<capisco.>>
<<vedi, è stato fino a tardi seduto per terra a fissarti. Non so se dovrei dirtelo.>>
Seungmin si girò dall'altro lato imbarazzato. Felix aveva notato le sue orecchie diventare rosse, e sorrise dolcemente.
<<n-non capisco di che parli.>>
<<ci ha già detto tutto, Seungmin. Quel ragazzo è perso ormai. Ci tiene moltissimo a te.>>
Si ammutolì, non sapendo cosa dire.
<<comunque sia, non è con me che ne devi parlare. Lui è di la che dorme, puoi andare a svegliarlo.>>
<<cosa??>>
Felix rise di gusto.
<<non è voluto andare via per poterti parlare, ma è talmente viziato che dorme fino a tardi.>>
Seungmin si avvicinò alla porta d'ingresso, sbirciando fuori per vedere dove si fosse cacciato Jisung.
<<so che vuoi scappare, ma dovresti affrontarlo. Non puoi sparire con un bigliettino e pensare di farla franca.>>
Felix aveva ragione.
<<non ho nessun diritto di chiederti come mai lo hai fatto o di obbligarti ad andare, però... però posso consigliarti di farlo.>>
Gli si avvicinò piano, Seungmin rimaneva immobile a guardarlo muoversi delicato. Forse aveva sviluppato un debole per lui in quel poco tempo, aveva una strana influenza materna.
<<che dovrei fare?>>
Gli chiese guardandolo perso. Felix gli sorrise amorevolmente, essendo più grande e avendo molta più esperienza di lui.
<<non lo so. Credo che stando un po' da soli possiate trovare un punto d'incontro. Voi due e nient'altro.>>

The fisher ~Hyunmin~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora