Capitolo 16

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Andammo nella mia villa, ormai irriconoscibile, a prendere i miei oggetti personali, e le mille valigie per portarle a casa di Matt. Mi portò fin sopra, nella stanza dove giorni prima? Ieri? Avevo perso la cognizione del tempo, avevamo dormito insieme. E iniziai a disfare le valige e riempire il nuovo enorme armadio di quella che era diventata la mia nuova camera.

Matt non so dove fosse, dopo avermi aiutato era sceso al piano di sotto, credo nel suo studio, per parlare di affari a quanto mi aveva detto. Ed erano già passate un paio di ore, da quando ero qui, non mi piaceva restare sola.. Mi faceva pensare al passato, e pensare al passato non sarebbe stato un bene. Quindi decisi di chiamare Cloè.

- 'Emma! Tutto bene?' Si sentiva dall'altra parte del telefono.

- 'Ehi, ciao tesoro, diciamo di no, dove sei? Possiamo vederci? Ho bisogno di parlare con te.'

- 'Certo, ma non ho la macchina oggi, potresti venire a prendermi tu?'

- 'Sto arrivando, tieniti pronta Clo. A tra poco!'

Chiusi la chiamata, scesi al piano di sotto, e la porta dello studio era chiusa. Non credo mi avrebbe sentita uscire, ma non volevo disturbarlo. Così presi la borsa e chiusi la porta d'entrata alle mie spalle. Presi le chiavi e iniziai a guidare, c'era qualcosa di strano nella macchina, ma per fortuna non mi abbandonò e riuscì ad arrivare a casa di Clo. Abitava in un quartiere residenziale, pieno di ville, un po' come il mio. Eravamo entrambe benestanti.

Arrivò in fretta e furia ed entrò in macchina, abbracciandomi, iniziò a raccontami della sua giornata e che quel cameriere del Black le aveva chiesto di uscire, era contentissima, sembrava una bambina. Purtroppo poi arrivammo al mio discorso e l'atmosfera si fece pesante.

- 'Non posso credere alle mie orecchie Emma, questa non ci voleva proprio! Io non mi fiderei molto di Matt, sento che nasconde qualcosa.'

- 'Hai ragione Clo, ma credo sia sincero quando dice che vuole proteggermi, almeno lo spero! Ti va di prendere un caffè?' Così ci saremmo calmate un po'.

- 'Certo, andiamo.'

Dopo aver preso il caffè e chiacchierato ancora la accompagnai a casa. Sono contenta di vederla, è una delle poche persone che mi fa tornare il sorriso, anche in questi momenti.

"Maledetta macchina" pensavo mentre percorrevo il tragitto per tornare da Matt, dovevo andarla a far controllare, c'era un problema ai freni.

Entrai dalla porta d'ingresso a casa di Matt e lo vidi in fondo al corridoio ad aspettarmi con le braccia conserte, per poco non mi fece prendere un colpo.

- 'Dove sei andata?' Aveva un tono tranquillo ma allo stesso tempo inquietante e iniziava ad incamminarsi verso di me.

- 'Sono uscita un po' con Cloé, non la vedevo da molto.' Dissi sorridendo per spezzare un po' l'atmosfera glaciale che si era creata.

- 'Non mi sembra di averti dato il permesso di uscire!' Disse mentre si toccava i capelli nervosamente.

Con queste parole uccise il sorriso che era riaffiorato sul mio viso. Era più serio che mai, non lo avevo mai visto così furioso.

- 'Ma..' Non feci in tempo a finire la frase che subito mi urlò contro.

- 'Niente ma! Mi dovevi chiedere il permesso.'

- 'Come scusami?! Mi serve il permesso per uscire? Non ho più 10 anni, e tu non sei mio padre!' Gridai. Non doveva permettersi a trattarmi così.

- 'Casa mia regole mie!' E sbattè la mano contro il muro, seriamente mi sta facendo paura. Ora davvero mi sembra mio padre.

- 'Non ti permettere ad urlarmi così! Non ti permettere mai più!'

- 'Faccio quello che voglio in casa mia! Non di certo devi essere tu a dirmi ciò che è più giusto fare!' Disse urlando.

- 'Non ho deciso io di stare in questa casa, mi hai costretto!' Involontariamente uscirono quelle parole dalla mia bocca, parole che non avrei voluto pronunciare.

- 'Allora vattene! Vattene immediatamente! Non voglio vedere mai più la tua faccia qua a casa mia!'

Sale le scale e io lo seguo correndo. Lo vedo prendere tutti i vestiti dall'armadio e buttarmeli per terra con forza. Alza lo sguardo e ha gli occhi infuocati, sembra tutt'altra persona. Mi avvicino a lui e inizio a tirarlo per il braccio, mentre gli urlo di fermarsi, ma lui continua indisturbato, come se non mi avesse nemmeno sentito. Inaspettatamente fa per scansarsi e mi fa cadere per terra. Si ferma di colpo e inizia a cambiare espressione.

- 'Emma! Scusami..' Mi guardava dall'alto e mi sentivo così piccola in confronto a lui, mi da la mano per aiutarmi ma io la getto via con disprezzo, e lo spingo finché non riesco a farlo uscire dalla stanza, non so con quale forza ci sono riuscita. Chiudo a chiave la porta e mi butto sul letto in lacrime.

Ciao ragazze! Come state? Spero di non avervi fatto aspettare molto. Fatemi sapere che ne pensate, questo é il primo litigo tra Matt ed Emma.. Vedremo come andrà a finire.
P.S: vi consiglio la lettura della storia di CristinaDAgostino .. La sto leggendo e ne vale la pena!
Un bacio e grazie per tutto ❤️

[COMPLETATO] Conflitti d'amore - "Lui mi ha cambiata".Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora