Capitolo 41

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'I-o, beh... io ti amo cazzo! Ti amo quando mi guardi con quegli occhi così dolci e innocenti, ti amo quando facciamo l'amore e urli il mio nome, ti amo quando ti incazzi e ribatti ogni cosa che ti dico, ti amo addirittura quando fuggi da me, e io solitamente odio chi si sottrae al mio controllo; ti amo quando combatti per quello che vuoi, perché sai, non si incontra tutti i giorni una combattente, una di quelle che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, una di quelle donne uniche al mondo, che possono solo essere amate, amate fino alla fine, fin quando esisteranno su questa terra. Tu sei una di quelle, non ho mai incontrato una donna come te, con il cuore da bambina ma il cervello da donna; ti amo quando sorridi, e anche quando non lo fai. Ti amo per come fai l'amore, ti amo per la persona fantastica che sei e a dirti la verità ci sarebbero altre milioni se non miliardi, di motivazioni per cui ti amo, ma non voglio elencartele tutte ora, così da bruciarmi tutte le tappe. No, voglio che ogni giorno tu ti senta amata, perché è questo che meriti. Ed infine ringrazio tutti gli Dei per averti fatto inciampare nella mia vita, piano piano, a piccoli passi, conquistando la mia persona, la mia mente e il mio cuore, riuscendo ad entrare il quell'angolo così remoto e recondito in me che mi ha fatto cambiare; tu mi hai cambiato, mi hai reso una persona migliore. Ti amo piccola Emma Smith, e questo è il mio regalo per te.' Mi indicò il tramonto, aprendo le braccia come per valorizzare tutto il panorama intorno a noi.

All'improvviso dopo questa dichiarazione, scoppiai a piangere, piansi davvero a dirotto e senza controllo. Era tutto così meraviglioso, lui era l'uomo che amavo e che avrei amato sempre, qualunque cosa fosse successa. Non importava se le nostre strade prima o poi si sarebbero divise, sarei sempre stata consapevole che lui, il mio Matt, non lo avrei mai più dimenticato.

- 'Amore... Non piangere, non voglio vederti così. Ma sappi che sei sempre bellissima.' Non riuscivo più a parlare, ero davvero troppo contenta.

Fin ora guardando quei film ultra sdolcinati avevo sempre pensato che le protagoniste erano delle stupide quando piangevano per cose invece bellissime, come una richiesta di matrimonio, e invece solo ora capisco che molte volte piangere di felicità è l'espressione più alta della felicità stessa. Ero sicura che questa giornata l'avrei ricordata per tutto il resto della mia vita.

- 'S-si... Scusami, ma sono felice, per una volta nella mia vita lo sono davvero. Ti amo anche io Matthew Fox. Era questo quello che volevo dirti anche io.' Finalmente riuscì a sbloccarmi e a parlare.

- 'Sai, per un momento ho pensato piangessi perché ti dispiaceva rifiutarmi!' Si mise a ridere e mi abbracciò.

- 'Non lo avrei mai potuto fare amore mio. Sei la cosa più bella della mia vita; hai cambiato la mia idea di amore.' Finita la frase lo baciai. Ero avida delle sue labbra sulle mie, non mi bastavano mai.

- 'Sono felice di essere qui con te... Non ci ho mai portato nessuno qui sopra.' Mi rivelò cingendomi le spalle con un braccio.

- 'È la tua mongolfiera? Pensavo l'avessi affittata.' Mi girai a guardarlo mentre sorrideva verso il tramonto.

- 'No scema, è la mia. L'ho fatta portare qui solo per te.' Si girò anche lui ricambiando il mio sguardo e sorridendomi.

- 'Cosa?! Da Los Angeles qui solo per me?' Domandai sbalordita mentre cercavo di non sembrare una sciocca.

- 'Certo, meriti questo ed altro piccola.' Appena finita la frase mi baciò il collo, e io mi appoggiai a lui.

- 'Come mai non ci avevi mai portato nessuno qui?' Chiesi riprendendo la sua affermazione precedente.

- 'Salire qui sopra è il mio rifugio da tutto, ogni volta che stavo male o che volevo solo essere lasciato in pace venivo qui, a pensare. È la cosa che mi ha salvato, riuscivo sempre a ragionare qui sopra, mentre guardavo tutto dall'alto, riflettendo su mille domande a cui non davo risposta. La cosa che mi ha salvato prima che arrivassi tu; ora però riesco anche a stare bene laggiù, solo con te.' Indicò le case e il resto del paesaggio. Guardando i suoi occhi riuscivo a intravedere tutta la sofferenza e il dolore che aveva provato in passato. Istintivamente gli presi la mano e gliela strinsi.

- 'Mi stupisci sempre di più, non so come fai... ma lo fai e anche bene.' La mia bocca diede voce a pensieri che vagavano da molto nella mia testa.

Mi baciò e iniziammo a ridere e scherzare parlando delle nostre infanzie e dei guai che avevamo fatto da bambini. Mi raccontò di una volta in cui, da piccolo, per fare un torto ad un professore che gli aveva messo una nota "ingiustificata", gli imbrattò tutta la casa con la carta igienica. E di un'altra volta in cui litigò con quasi tutta la scuola per difendere il suo migliore amico che veniva puntualmente preso sotto mira dai bulletti.
Continuammo a parlare per ore, era tutto così fantastico.

[COMPLETATO] Conflitti d'amore - "Lui mi ha cambiata".Where stories live. Discover now