Capitolo 37

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P.O.V MATT

- 'Bene quindi abbiamo trovato un'accordo?' Domandai a Steven mettendomi comodo sul divano, dopo aver discusso per almeno trenta minuti sul da farsi.

- 'Certo! Quindi sei sicuro che oramai sei fuori dal giro?' Mi chiese a sua volta.

- 'Già lo ero, purtroppo però alcuni ragazzi ancora vendevano roba dicendo fosse mia solo per avere più clienti. Sono fuori dal giro già da un po', poi ora c'è Emma; non voglio più appartenere a questo mondo.' Gli dissi per l'ennesima volta dopo avergli dimostrato che realmente non ero consapevole di quello che stava accadendo a New York.

- 'Va bene Fox! Vuoi che ti accompagni dalla tua principessa?' Mi domandò spegnendo il sigaro nel posacenere.

- 'Immediatamente!' Dissi alzandomi di scatto dal divano.

Senza dire una parola mi condusse in fondo al corridoio, nell'ultima stanza; prese la chiave che aveva in una tasca e aprì la porta. La scena che vidi fu raccapricciate: Emma legata con le manette sia ai polsi che alle caviglie, immobilizzata sul letto e il suo aguzzino di lato che la guardava. Mi salì il sangue al cervello appena vidi quella scena.
Mi avvicinai a passo molto sostenuto da Paul e gli diedi uno strattone, facendolo quasi cadere dalla sedia.

- 'Che cazzo fai?!' Mi urlò contro alzandosi in piedi.

- 'Dimmi che non l'hai toccata! Dimmi che è così sennò ti uccido!' Gli urlai, e per un attimo il mio sguardo incrociò quello di Emma, lì inerme, spaventata nel vedermi di nuovo così.

- 'Mi uccidi?! L'ho spogliata, ma poi non l'ho toccata con un dito. Solo una normale slinguazzata.' Mi disse ridendo e li non ci vidi più.

Mi avvicinai e gli tirai un pugno. Lui attutì il colpo e non osò toccarmi, mi conosceva e sapeva di cosa ero capace; si limitò ad asciugarsi un po' di sangue che gli era fuoriuscito dal labbro e a guardarmi in cagnesco.

- 'Bene bene, hai avuto la tua vendetta Matt; ora basta.' Parlò Steven dopo essersi gustato la scena. Si avvicinò ad Emma e le tolse le manette. Quest'ultima si toccò i polsi, probabilmente per il dolore che stava provando e corse da me, ad abbracciarmi.

Quanto mi era mancata Dio solo lo sa, era passato un giorno e forse nemmeno ma sapere fosse qui, con loro.. mi aveva fatto capire quanto davvero tenessi a lei.
Mentre era stretta a me inalai dai suoi capelli il profumo di fragole, inalai quel nettare divino che mi fece ricordare il primo momento in cui la vidi, in cui il mio cuore si fermò.

- 'Andiamo a casa piccola.' Le dissi asciugandole le lacrime con il pollice.

La presi in braccio, aprì la porta ed uscimmo, lasciando i due farabutti alle nostre spalle.

- 'Me la pagherai Fox! Non finisce qui!' Mi urlò Paul mentre uscivo da quella maledetta casa.

Emma era immobile, accucciata al mio petto. Tutti gli uomini che prima mi avevano accolto non c'erano più per fortuna.
Arrivato alla macchina aprì lo sportello posteriore e la poggiai delicatamente sul sedile. Mentre io mi sedetti dal lato guidatore e partì la macchina.

La guardavo dallo specchietto centrale, dopo circa dieci minuti si distese sul sedile, senza dire una parola e si addormentò; era bellissima, un angelo.
L'avevo fatta soffrire così tanto.. una donna che vedeva il bene in ogni persona, anche in quelle dove esiste solo l'oscuro. Non meritava questo, non meritava uno come me. Era troppo innocente per questo mondo crudele.

[COMPLETATO] Conflitti d'amore - "Lui mi ha cambiata".Where stories live. Discover now