Capitolo 34

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Difronte a me c'era un'uomo sulla mezza età, con i baffi che fumava un sigaro, aveva un odore così fastidioso e forte. Mi continuò a guardare e io rimasi lì impietrita senza poter dire una parola o fare nulla, sentì le sicure della macchina chiudersi e il motore accesso per partire.

- 'Non credevo fossi così bella..' Finalmente quell'uomo misterioso aprì bocca per parlare.

- 'C-chi sei?' Chiesi intimorita da tutto quello che stava succedendo.

- 'Non importa chi sono. Fai la brava e non sarò costretto a legarti.' Mi disse sorridendo e quel sorriso mi inquietò ancora di più.

- 'Legarmi? La prego, non ho fatto nulla.' Gli dissi cercando di capire dove volesse arrivare.

- 'Infatti non c'è l'ho con te, ma con una persona che ti è molto vicina. Perché proprio lui? Sei così bella e dolce.'

- 'Matt? Perché dovresti avercela con lui?' Fu il primo nome che mi venne in mente e lo pronunciai.

- 'State insieme vero? E quella sgualdrina di Allison che fine ha fatto?' Strinsi gli occhi, capendo che sapeva molto più di quello che lasciava intravedere.

- 'Cosa vuole da lui?' Gli domandai cercando di non rispondere alle sue domande.

- 'Non te le hanno mai insegnate le buone maniere? Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda.' Mi disse continuando a buttare fumo su tutta la macchina, facendomi tossire.

- 'Non so cosa lei vuole sapere ma Matt lo conosco solamente da pochi mesi. Non posso aiutarla.' Dissi un po' più sicura di me, nonostante la scomoda situazione.

- 'Puoi eccome! Vi hanno seguiti e so quanto ci tiene a te. Persino più di quella Allison, e non gli do tutti i torti.' Continuò a parlare, non facendomi capire nulla.

- 'Continuo a non capire.' Gli dissi, forse troppo azzardatamente.

- 'Non c'è bisogno tu capisca. Devi solo rispondere alle mie domande e non ti succederà nulla di brutto.' Disse e poi spense il sigaro sul posacenere appoggiato in una piccola mensola di lato il sedile.

- 'Dove stiamo andando? Non posso dirle quello che sa e mi riporta a casa?' Domandai innocua. Non avevo idea di cosa potessi sapere di così importante.

- 'Eh no! Sarebbe troppo facile.. Dobbiamo prima avvertire il tuo bello.' Disse e dalla tasca estrasse il telefonino da cui iniziò a comporre un numero.

- 'Ciao figlio di puttana! Ti ricordi di me?' Disse e io non riuscì a sentire nulla. Sentivo solo quell'omone parlare al mio Matt.

- 'Niente, ho con me la tua adorata Emma.. È davvero bella! Potrei farci su un pensierino sai?!' Disse squadrandomi ed io iniziai a tremare.

- 'Questo non posso giurartelo. Tu con me non sei stato di parola. Per stanotte dormirà da me, se parlerà e non farà i capricci andremo d'accordo sennò...' Probabilmente Matt non lo fece finire, conoscendolo stava scoppiando dalla rabbia.

- 'Dipende tutto da te Fox, e da lei ovviamente. È una brava bambina lo so e mi dirà ciò che voglio.' Mi disse allungando la sua mano per accarezzarmi la coscia che subito scansai via.

- 'Non mi toccare!' Urlai spaventata. Non ero mai capitata in una situazione del genere.

L'uomo del sigaro iniziò a sghignazzare probabilmente per aver scatenato l'ira di Matt che mi aveva sentito urlare.

- 'Tranquillo Matt! Mi conosci no?! È in buone mani. Ora devo andare a presto!' Salutò e chiuse la chiamata premendo sul tasto rosso del telefono.

- 'Lo abbiamo informato bimba hai visto?! Ora starà più tranquillo.' Si rivolse a me sorridendomi.

- 'Signore siamo arrivati.' Disse l'uomo che guidava la macchina, continuando a guardare la strada senza voltarsi indietro.

Scendemmo dalla vettura, e davanti ai miei occhi mi ritrovai un villino in stile moderno. Entrammo dalla porta principale, dopo aver passato un tratto di giardino. Avevo pensato di fuggire durante il precorso ma sarebbe stato inutile, l'omone era dietro di me e probabilmente c'erano altri occhi a controllarmi.
Appena entrati l'uomo di cui ancora non conoscevo il nome mi prese per il braccio e mi fece sedere su una poltrona color prugna.

- 'Bene bimba, questa è "casa mia". Ti piace?' Mimò con le dita le virgolette e si sedette di fronte a me, su un'altra poltrona identica.

- 'Per favore, mi dica cosa vuole da me. Come si chiama innanzitutto?' Chiesi sperando di aver già sentito il suo nome così da poter ricollegare qualche avvenimento.

- 'Sono Steven Rotterdam. Va bene bimba, ti dirò ciò che vuoi sapere; poi però, dovrai dirmi tu tutto quello che sai.'

[COMPLETATO] Conflitti d'amore - "Lui mi ha cambiata".Where stories live. Discover now