Capitolo 26

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- 'C-cosa ci fai qui?' Mi disse sorpresa e incredula. La faccia le era impallidita così tanto che non sembrava nemmeno lei. Non credevo di poterle fare quest'effetto.

- 'Dobbiamo parlare Emma.' La presi per il braccio e la trascinai su per le scale, non sapevo nemmeno io dove stessi andando. Sentì in lontananza lamentarsi Jack, ma ovviamente non mi misi nemmeno a rispondere.

Salimmo sopra fino ad arrivare in una stanza, credo sia quella delle figlie della domestica, tutta rosa e con vari poster di una band sul muro, credo siano i One Direction per quanto mi ricordi.

- 'Matt cavolo, lasciami! Che stai facendo? Perché mi devi sempre seguire?' Mi strillò addosso togliendo il braccio dalla mia presa e si allontanò di qualche passo.

- 'Io che sto facendo? Emma ma ti rendi conto che sei scomparsa? Non ho tue notizie da settimane oramai. Perché non rispondi alle mie chiamate e messaggi?' Improvvisamente la vidi irrigidirsi, c'era ovviamente qualcosa sotto.

- 'Semplicemente non mi va...' Girò la testa dall'altro lato e capì che stava mentendo.

- 'So quando menti Emma...non farlo con me, ti prego!' Le girai la testa verso di me.

- 'Matt.. Non.. Non posso.' Mi rispose poco convincente mente si torturava le mani. Sicuramente credeva non l'avessi notato, ma io noto tutto di lei, ogni singolo gesto.

- 'Emma, parlamene.. Cosa è successo?' La incitai a continuare, mentre passo dopo passo mi avvicinavo a lei. Nervosamente la vidi toccarsi i ricci e sedersi su uno dei due letti con la trapunta rosa. Non aveva intenzione di parlare, di rivelarmi la verità, teneva lo sguardo basso e perso nel vuoto.
Piano mi sedetti accanto a lei, accarezzandole la gamba.

- 'Piccola.. Puoi parlarmi di ogni cosa lo sai.' Si morse il labbro e poi mi guardò. Era così bella.

P.O.V EMMA

Non potevo rivelargli la discussione con Allison, nonostante lo odiassi per quello che le aveva detto; sentivo un maledetto bisogno di proteggerlo, non volevo gli potesse succedere qualcosa, la sua storia non doveva venir fuori, ma forse stavo iniziando ad innamorarmi di lui? È così sciocco come possiamo desiderare così tanto una persona che allo stesso tempo ci ha fatto soffrire, una persona che odio, ma in realtà sono più legata a lui di chiunque altro. Queste tre settimane sono state estenuanti. Mi è mancata ogni parte di lui, dal suo sguardo alla cicatrice che ha sulla spalla. Mi manca anche ora che è di lato a me, mentre mi guarda.

- 'Come te la sei procurata quella cicatrice?' Gli dissi, parlando della prima cosa che mi venne in mente di chiedergli.

- 'La cicatrice? Beh.. Quando ero più piccolo ero molto stupito e litigavo facilmente con chiunque. Avrei potuto litigare persino con una sedia, se avessi notato qualcosa che non andava. La cicatrice me la sono procurata in un rissa quando mi è arrivata una bottiglia alle spalle.' Prese fiato e si mise a ridere. 'Ma niente di preoccupante, un paio di punti e la ferita se ne andò e ora rimane solo questa cicatrice a ricordarmi quanto ero coglione.' Mi rispose toccandosi il punto, mentre mi sorrideva e continuava a massaggiare la gamba provocandomi brividi. Il suo tocco era qualcosa di inspiegabile.

- 'Emma.. Per favore parlarmi.' Lo lasciai finire dopo di che mi avvicinai alle sue labbra, eravamo così vicini che sentivo il suo fiato su di me, mi feci coraggio e lo baciai.

Un bacio delicato, da cui mi allontanai subito e lo guardai negli occhi, come per essere sicura che quel momento stava succedendo davvero, di nuovo. Quel momento che avevo desiderato ogni giorno in queste settimane senza lui. Stavolta prima che potessi ribaciarlo o dire qualunque cosa, si fiondò con passione e foga per baciarmi, stringendomi i capelli in un pugno. E io lo lasciai fare, mi feci travolgere da quel bacio, ogni cellula del mio corpo lo fece. Ero come incantata da quest'uomo e per quante ne combinasse era come se un filo invisibile ci tenesse uniti. Per quanto cercavo di allontanarmi dalle sue bugie, ne venivo sempre più attratta, credo proprio che in qualche modo possa essere definita una masochista. Ma dentro di me tutto era diverso quando c'era lui al mio fianco, mi sentivo protetta. I mille dubbi e la rabbia di questi ventuno giorni sparirono già appena lo vidi dentro casa. Probabilmente ero una totale stupida a far si che un suo solo sguardo potesse bastare a farmi dimenticare tutto il dolore, probabilmente lo ero davvero.. Ma non me ne importava. Ero felice con lui, vedevo il mondo sotto un'altra prospettiva e per quanto cercassi di ragionare e di ritornare quella Emma che non si fidava di nessuno, non ci riuscivo. Lui mi aveva cambiata.

[COMPLETATO] Conflitti d'amore - "Lui mi ha cambiata".Where stories live. Discover now