Capitolo 17

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Non so da quanto tempo sono qui sdraiata, ma sembra un'eternità. Lui continua insistentemente a bussare alla porta, nella speranza di convincermi ad aprirgli.

- 'Emma! Sarà la centesima volta che ti parlo! Rispondimi, sennò giuro su Dio che butto giù questa cazzo di porta!' Continuando a bussare.

- 'Vattene! Non voglio vederti.. Ne sentirti più. Lasciami in pace.'

Le lacrime scendevano ormai da sole sul mio viso, non riuscivo più a fermale. Avevo sofferto così tanto in passato per colpa di Jack che non volevo più stare male per nessuno.. Nessuno!

- 'Non dire sciocchezze! Lasciami entrare piccola.. Non ti farò niente' continuava a martellare la porta con i suoi pugni.

- 'Devi solo andartene Matt! Cosa non capisci di quello che ti sto dicendo?! Non cambierò idea.'

- 'Emma, mi stai seriamente stufando, sei solo una bambina viziata. Fai quello che cazzo vuoi!'

Sento i suoi passi allontanarsi dalla porta, finalmente. Continuo a piangere come una fontana, sono sfinita, ho gli occhi rossi e gonfi, e so che ucciderei per avere una sigaretta. Mi metto a cercare e dopo alcuni minuti la trovo in un cassetto. "Avevo smesso" da un mese, se così si può dire, fumavo lo stesso almeno una sigaretta a settimana, e ora ne avevo assolutamente bisogno.
La accesi, per fortuna portavo sempre con me un'accendino, per i casi di emergenza. Inalare il fumo mi fece sentire meglio, lo sapevo che fumare uccide, ma non potevo farne a meno quando ero nervosa.

Finita la sigaretta decisi di dover andarmene da questa casa, nemmeno un giorno e già era successo il finimondo. Non potevo stare un'attimo in più qui, con lui.
Dopo aver aperto la porta, scesi le scale con cautela e portandomi dietro le valigie, non volevo mi sentisse. Lo vidi in cucina, seduto a tavola che leggeva il giornale, appena mi sentì alzo la testa, e la riabbasso immediatamente. Non mi degnò di un solo sguardo, se non per quei 5 secondi scarsi. Non dissi niente, mi limitai a fissarlo mentre era assorto nella lettura.
Ero di troppo qui, aprì la porta principale e uscì, senza guardarmi indietro. Ne avevo abbastanza di tutto. Non sono mai stata una ragazza ubbidiente, nemmeno da bambina.. Figuriamoci se mi sarei fatta comandare a bacchetta da lui.

Accesi la macchina, e partì senza alcuna destinazione. Guidavo da un paio d'ore e non avevo idea di dove mi trovassi, e non volevo nemmeno saperlo. In questo momento non volevo sentire nessuno, volevo solo stare da sola con me stessa.
Ad un tratto sento un grande rumore e la macchina si ferma all'improvviso, ero sulla statale 24, credo sia quel problema ai freni che avevo sentito prima. Che stupida! Sarei dovuta andare da un meccanico, la solita incosciente.

Ooook.. Ora sono ferma qui, completamente isolata.. Che diavolo faccio?! Intanto scendo dalla macchina. Dovrei chiamare qualcuno, e penso subito a Matt, ma non voglio che ogni volta debba essere lui quello che mi caccia dai guai, non voglio dargli questa soddisfazione. Forse potrei sistemare io il problema..
Oh non diciamo sciocchezze! Non sarei nemmeno capace di aprire il cofano.

Decido di chiamare Jack, lo so che sto sbagliando, ma Cloè non capisce nulla di macchine.

- 'Jack! Sono rimasta bloccata nella statale 24, riesci a venire a prendermi?' Dissi al telefono.

- 'Arrivo subito piccola, anche se non te lo meriti.'
Lo so che non me lo meritavo. Ne ero consapevolissima.

Ad un tratto si ferma una macchina e un tizio abbassa il finestrino, credo voglia parlarmi.

- 'Sei Emma?' Era un'uomo sui 50 anni d'età.

- 'Mmm.. Lei chi è?' La mia paranoia stava iniziando a farsi spazio dentro la mia testa, come al solito.
Si abbassa il finestrino posteriore della vettura e c'è Matt.

- 'Sali piccola dai..' La sua voce era calda e premurosa, non lo avevo mai visto così.

- 'Ho chiamato Jack, sta per arrivare. E poi che ci fai qui?'
Lo so che sono stata un po' stronza e non dovrei comportarmi così con lui, ma dovevo fargliela pagare.
Appena sentì quel nome, scese subito dalla macchina e si avvicinò a me, avevo voglia di baciarlo.. Quanto volevo baciarlo.

- 'Piccola, perché lo hai chiamato? Ci sono io con te, e poi te l'ho detto che sei sempre controllata.' Mi rivolse uno dei suoi sorrisi più belli, mentre continuava ad avvicinarsi, potevo sentire il suo profumo che si impadroniva delle mie narici. Mi sentivo inerme di fronte alla sua bellezza. Era un sogno.

- 'Beh..'

Non feci in tempo a continuare la frase che un'altra macchina si accostò di lato a quella di Matt. Era Jack, merda! Perché combino sempre guai?

- 'Emma! Sali e andiamo via da qui!' Era incazzato nero, aveva ragione. Odiava Matt.

- 'Emma non va in nessun posto!' Intervenne prontamente Matt, mentre scendeva dalla macchina.

- 'Su sali, e tu togliti di mezzo!' Riferendosi a Jack, che nel frattempo era sceso anche lui dalla sua vettura. Questo scenario non prometteva niente di buono.

- 'Ragazzi basta! Non mi potete comandare a bacchetta ogni qual volta volete, non sono una bambola da spupazzare di qua e di la! Me ne vado a piedi!' Ero serissima, iniziai a camminare, stringendo la mia borsa di Valentino.

- 'Emma su'.. Dove vorresti andare! È lontanissima casa tua.' Mi gridò Jack per farsi sentire meglio, gli feci un gestaccio e continua a camminare senza mai guardarmi indietro.
Ok forse ero troppo melodrammatica per ogni cosa, lo ammetto!

Mi sentì strattonare e mi girai, c'era Matt..
- 'Purtroppo devo ammetterlo, ma ha ragione coso.. Casa nostra è distante. Non fare la sciocca per favore. Ho bisogno di parlarti.' Disse mentre storceva la testa di lato, anche se aveva un tono autoritario, aveva un viso dolcissimo.

Casa nostra?

Ho capito bene?! Scossi la testa, ero in totale confusione.

- 'Matt.. Non c'è niente da dire.' Dissi spostandomi un riccio che non la smetteva di cadere sul viso.

- 'Lo hai voluto tu!' Disse avanzando.

- 'Che cosa-a..' Non finì la frase che mi catapultò con un unico movimento sulle sue spalle, con le gambe che penzolavano sul suo addome, e la testa all'ingiù sulla sua schiena che nel frattempo prendevo a pugni, non avendo nessuna reazione da parte sua.

- 'Mollami subito!' Urlai 'Sembro una bambina! E lo sai che non lo sono.' Mentre continuavo a scalciare e tentare di liberarmi.

- 'Lo sei invece.. Sei la mia bambina! E ora non fare i capricci, andiamo a casa.'

Nel frattempo arrivammo dove c'era Jack e le tre macchine ferme, diventai rossa e mi coprii il viso nel notare che Jack ci stava fissando, e odiando direi.

- 'Mollala! Lasciala stare.' Disse Jack furioso mentre si toglieva la giacca.

Cosa aveva intenzione di fare?

[COMPLETATO] Conflitti d'amore - "Lui mi ha cambiata".Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora