Capitolo 28

2.9K 136 10
                                    

P.O.V JACK

Erano rinchiusi da ore la sopra, che diamine stavano facendo? Odiavo quel Matt, non doveva permettersi a toccare la mia Emma. Per non parlare di lei, non si faceva più sfiorare da me da mesi, e ora rifiutava pure di starmi accanto. Queste tre settimane erano state davvero belle, mi avevano ricordato molto i vecchi tempi, ma lei non aveva nemmeno accettato che la baciassi. Aveva sempre per la testa quel coglione. E in più diceva che ancora non aveva dimenticato il passato, ma era stato solo un errore, non avevo altra soluzione.

Uscì fuori da quella casa infuriato, la domestica era una vera rogna, non la smetteva di parlare.
Presi il telefono, vidi un suo messaggio e la chiamai.

- 'Pronto Jack' mi rispose.

- 'Ehi bellezza, tutto bene? Comunque ho delle novità...che non ti piaceranno per niente.' Dissi sapendo di starla per far infuriare.

- 'Ti sto ascoltando...' Rispose scorbutica come sempre, era davvero gnocca ma aveva un carattere di merda.

- 'Sono insieme, ora.' Sentì dall'altro lato un grande sbuffo.

- 'Ah davvero?! Che brutta stronza! Non sa contro chi si sta mettendo.' Mi urlò contro così forte che fui costretto ad allontanare il cellulare dal mio orecchio per non diventare sordo. E chiuse la chiamata, era davvero una psicopatica.

Non sapevo perché odiasse così tanto Emma, non aveva voluto dirmelo, mi disse che si trattavano di semplici "questioni in sospeso" la cosa mi incuriosì molto a dir la verità, ma ogni volta che provassi a domandarle il motivo si infuriava ancora di più.
Mi accessi una sigaretta nel vialetto di casa, quando il telefono iniziò a squillare. Era di nuovo lei.

- 'Ehi, ma ti sembra modo di chiudermi il telefono in faccia?!' Polemizzai, era una maleducata di primo ordine.

- 'Vieni da me, ho bisogno di sfogarmi.' Mi disse dolcemente, nonostante fosse così stronza e acida sapeva come persuadere un uomo.

- 'Sto arrivando.' Le riferì e pigiai sul tasto rosso per chiudere la chiamata.

Dopo circa 20 minuti arrivai da lei, abitava in un quartiere niente male, in realtà non era il suo appartamento, ma quello di una sua amica che, a quanto pare, non c'era mai.
Suonai il campanello, e lentamente la porta si aprì, rivelandomi la donna vestita solo di un cappotto che appena mi vide lo aprì per scoprire le sue nudità. Senza pensarci due volte entrai nell'appartamento chiudendomi con un calcio la porta alle mie spalle e afferrandole con un braccio il fianco, per condurla fino al divano del salone. Iniziai a toccarla e baciarla, non provavo assolutamente nulla per lei, era solo puro e sano divertimento, dal momento in cui Emma non si faceva toccare nemmeno con un grissino da me. Pensarla mi faceva infuriare, era davvero una santarellina, tutto perché la costrinsi a fare quella cosa. Che bambina.

Nonostante mi stesse spogliando pensavo a lei, come potevo essere così stupido? Avevo una figa stratosferica davanti a me e pensavo solo a quel sorriso, che adesso non era più rivolto a me.

In un battibaleno me la ritrovai di sopra, che si muoveva per eccitarmi, cosa che ovviamente accadde e iniziai a spingere anche io, fino a riempirla completamente. Il nostro era solo sesso, nessun sentimento, niente di niente e a me andava più che bene così. "Nessun coinvolgimento" mi disse la prima volta, e infatti ci vedevamo solo per questo motivo, ogni tanto azzardavamo qualche chiacchierata riguardante Emma ma poi finivamo sempre a letto. Era un tale troia.

Dopo aver finito buttai il preservativo nel cestino e mi rivestì in fretta, cosa che lei aveva già fatto.

- 'Hai scoperto qualcosa? Li hai sentiti parlare?' Mi disse mentre mi allacciavo la cintura.

- 'No, non sono il tipo che origlia e poi con Emma oramai mi sono rassegnato. Vuole lui e non più me.' Riposi con un tono di malinconia che lei notò. Non passava niente inosservato, era una donna fin troppo furba.

- 'Mi dovete proprio spiegare cos'ha questa Emma di così bello?! Io la vedo una sempliciotta e per più non è nemmeno tanto femmine, ha della paglia al posto dei capelli e non si trucca nemmeno. Si trascura da morire.' Mi confessò i suoi pensieri, e iniziai a capire che davvero l'odiava, non era semplice invidia e disprezzo la sua. Allo stesso tempo mi aveva innervosito, Emma era così bella sopratutto per la semplicità.

- 'Ma perché dici queste cose? La conosci?' Dissi curioso, non capivo da dove potesse derivare così tanta amarezza.

- 'No, ma quello che ho visto mi è sufficiente per poterla giudicare così. E comunque basta parlare di lei, le diamo troppa importanza.' Si innervosì, e pensavo solo a quanto fosse pazza; era stata lei a parlare di Emma. Mah, chi le capirà mai queste donne!

- 'Credo sia arrivata ora che me ne vada baby, ci sentiamo' la salutai con un cenno con la testa e uscì da quella porta.

Ritornai a casa, e mi buttai sul letto. Non la smettevo di pensare ad Emma, tormentava i miei pensieri da troppo tempo.

[COMPLETATO] Conflitti d'amore - "Lui mi ha cambiata".Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora