Capitolo 38

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Guidai fin fuori casa mia, non l'avrei lasciata sola, non ora.
Avvicinandomi sempre di più vidi la macchina di Allison parcheggiata con lei dentro. Me n'ero completamente dimenticato! Non potevo assolutamente farmi vedere con Emma, allora decisi di fare inversione di marcia e andare in qualche altro posto, anche se ancora non avevo la minima idea di dove saremmo potuti andare. Presi il telefono dalla tasca e vidi cinque chiamate perse; quattro sue e una di Carl.
Lo chiamai e dopo nemmeno due squilli mi rispose.

- 'Signore tutto bene?' Mi chiese mostrando totale calma, anche se so che non era affatto così.

- 'Si Carl, tranquillo. Ti ho chiamato per dirti che c'è Allison fuori e non ho nessuna intenzione di vederla, puoi uscire e dirle che sono fuori per affari?' Ok, forse ero un po' stronzo a far fare a Carl tutte le cose più scomode.

- 'Certamente. Altro signore?' Chiese sempre in modo professionale.

- 'No. Ah Carl.. grazie!' Ci fu un attimo di silenzio dopo che lo ringraziai, e poi si decise a parlare.

- 'Emm.. prego signore. Mi chiami per qualunque cosa.' Si notava dal suo tono di voce che era imbarazzato, chiusi la chiamata mentre pensavo che forse ero troppo duro con lui. Avrei dovuto iniziare a ringraziarlo più spesso; era il minimo che potessi fare.

Continuai a guardare la strada di fronte a me, non avevo idea di dove stessi andando. Quando all'improvviso decisi la direzione giusta.

- 'C-con chi parlavi?' Mi chiese una voce soave dai sedili posteriori. Mentre la guardavo dallo specchietto centrale notai che si stava strofinando gli occhi come una bambina, con i capelli tutti scompigliati e quello sguardo così assonnato. Realizzai che era davvero più bella di quello che credevo.

- 'Piccola.. hai dormito bene?' Le chiesi continuando a guardarla, senza fare molta attenzione alla strada.

- 'Si.' Era chiaro avesse qualcosa, ma era più che comprensibile; tutto quello che le era successo era per colpa mia.

- 'Carl, parlavo con lui prima.' Dissi rispondendo alla sua domanda.

- 'La tua guardia del corpo giusto?' Mi chiese con la voce rauca, ancora addormentata.

- 'Si proprio lui.' Sorrisi mentre rispondevo, dovevo allentare un po' la pressione; non mi piaceva la Emma di poche parole.

- 'Ancora non me l'hai presentato. Come ti sei permesso?' Chiese sorridente, finalmente era tornata la solita.

- 'Hai ragione piccola, provvederemo al più presto!' Appena finita la frase mi accorsi che avevo risposto con l'entusiasmo di un bambino. Mi faceva quest'effetto e ne ero abbastanza felice, mi faceva ritornare agli anni migliori della mia vita; quando non esistevano problemi, l'unico era quello di trovare il giocattolo giusto con cui giocare.

- 'Ci tengo eh! Ma posso salire avanti? Non mi piace stare dietro, sembra tu sia il mio maggiordomo.' Mi chiese stiracchiandosi un po'.

- 'Se vuoi che io lo sia, lo sarò; ma solo per te.' Cercai di essere il più gentile possibile, con lei mi veniva naturale; ero assolutamente sincero in ogni cosa che dicevo e che facevo.

- 'Non mi piacciono questo genere di cose, dai fammi salire avanti.' Mi rispose dolcemente.

- 'L'accontento subito signorina.' Fermai la macchina, scesi e le aprì lo sportello.

- 'Potevo benissimo farlo da sola, grazie tesoro. Sei gentilissimo.' Mi ringrazio scendendo dalla macchina e salendo avanti.

- 'Prima che tu parta aspetta un attimo, devo dirti una cosa.' Mi disse dopo che anche io ritornai al mio posto.

- 'Dimmi tutt..' La mia frase venne interrotta dal suo bacio. Quanto mi erano mancate le sue labbra.. quella voglia che ho di baciarla in continuazione non svanirà mai. Quando ci univamo era come le nostre anime danzassero. Non ne avevo mai abbastanza di lei.

- 'Mi sei mancato...' Ammise spostandosi i capelli dagli occhi.

- 'Non hai idea di quanto sono stato in pensiero per te. Ti va se ne parliamo?' Mi dispiaceva farle ricordate quello che era accaduto poco fa, ma dovevo saperlo. Non avrei mai permesso che qualcuno che le abbia fatto del male non abbia pagato e sia ancora spensierato pensando di non passare guai.

- 'Prima voglio farti una domanda.. e ti prego di rispondermi con sincerità.' Mi disse diventato di colpo seria.

- 'Certo piccola, tutto quello che vuoi.' Risposi tranquillamente.

- 'Paul mi ha detto che mi hanno presa come esca per far si che tu andassi da loro; perché mi ha detto che ancora stai spacciando nel loro territorio e non potresti. È vero?' Mi spiazzò con quella domanda, conoscevo Paul e già il fatto che si fosse messo a darle spiegazioni sul perché era lì, non prometteva niente di buono.

[COMPLETATO] Conflitti d'amore - "Lui mi ha cambiata".Where stories live. Discover now