7.Truth or lie?

2.2K 55 14
                                    

Alexia
Giorno 2
Martedì 5 novembre 1996 ore 9:13

Sono nell'aula di Babbanologia, seduta accanto a Pansy, tra i primi banchi.

Come se questa materia mi servisse a qualcosa.
Ho i genitori babbani e sono cresciuta tra città interamente costituita da gente come loro.

Tutto sembra continuare senza interruzioni.

Faccio finta di ascoltare le parole della professoressa Burbage.

La testa sembra così appesantita dai pensieri che non mi hanno lasciato in pace nemmeno stanotte così le mie mani sono costrette a sorreggerla.

Pansy mi passa un fogliettino sul libro aperto.
La guardo incuriosita e lei con un cenno del capo che mi incita a leggerlo.

Sembra sotto pressione e in ansia.

Ieri sera ti ho sentita parlare con qualcuno.

C'è scritto.

Cosa le dico?

Verità o bugia?

Bugia.

Se anche solo scoprisse che ieri sera c'era Mattheo nella mia stanza si incazza.

E forse la capisco anche.

Ti sarai sbagliata.

Scrivo.
La penna sembra opporsi a ogni movimento che faccio per impedirmi di scrivere.

Mando giù un sasso che mi si era incastonato in gola e che mi impediva di respirare.

Lei lo legge.

Sbuffa e so già quello che pensa.

Mi conosce già troppo bene per riuscire a mentirle.

Alza gli occhi al cielo mentre scrive la sua risposta e nel mentre, la lezione continua indisturbata.

È da un po' che ti comporti in modo strano.

Mi comporto in modo strano da quando ho fatto quella scommessa con Mattheo.

Non appena finisco di leggere divento subito nervosa per colpa della sua supposizione che purtroppo è alquanto vera.

Gli altri non c'entrano niente con questa cosa e li devo tenere fuori dalla questione.
Non posso permettere che qualcuno ne venga a sapere qualcosa.

Per colpa di quella scommessa mi sto isolando completamente da tutti e da tutto.

La guardo e nel suo sguardo vedo solo preoccupazione.
Vera preoccupazione.

Scuoto il capo come per dire che nulla di quello che sta insinuando è vero e cerco anche di rassicurarla con un sorriso che non azzecca molto alla descrizione di rassicurazione.

Mentire non è mai sembrato più faticoso.

Sento tutti i miei muscoli rigidi.

Rincomincia a scrivere e a quel punto sbotto.

Tutta la pressione, l'ansia accumulata in questi giorni ha occupato ogni singola parte del mio organismo e della mia sopportazione.

<Cazzo, Pansy parlami e smettila di scrivere>

Sussulta per colpa dello spavento.

Il borbottio di sottofondo che c'era fino a qualche secondo fa muore come un fiore in inverno.

Ognuno smette di fare quello che faceva prima.

La professoressa mi guarda accigliata e scioccata.

Il cuore batte troppo forte nel petto per essere normale.

Sonder // Mattheo RiddleWhere stories live. Discover now