22. Overthinking

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Alexia

Giorno 12
Venerdì 15 novembre 1996 ore 09:59

È passato un giorno intero.
Un giorno interno e io continuo a torturarmi con le mie stupide idee e fissazioni.  

Sono successe cose importanti come cose trascurabili.
Eliza è serpeverde e adesso condivido la stanza con lei.

La magia di avere la camera singola è finita, però poteva capitarmi di peggio.

Nonostante le buone notizie, durante la notte, le idee riescono a torturarmi anche il sonno.

Del professor Piton ancora nessuna notizia.    

La lezione del professor Lumacorno procede talmente lentamente che ho la sensazione che il tempo si sia fermato.
Come se fossi in una maledetta clessidra e i granelli di sabbia mi stessero inglobando ad essi.

Non mi è mai importato delle pozioni.
Talvolta puzzano, oppure sono letali.

La mia testa non ne vuole sapere di concentrarsi.

Fuori il tempo non promette niente di buono.

In lontananza riesco a vedere delle saette viola tagliare il cielo che sembra essere composto solo da nubi nere grandi come tutto il castello di Hogwarts.

Come vicina di banco ho Eliza che vedendomi non totalmente interessata alla lezione, mi tira un colpetto sullo costole per ristabilire un po' di equilibrio tra il mio stato di trance e le realtà.

«Non ti vedo molto attenta» sussurra al mio orecchio mentre le parole futili di Lumacorno continuano a perseguitarmi.

«Da cosa lo deduci?» domando ironica.

Sul suo viso vedo dipingersi un piccolo sorrisetto.

«Potrei sapere a cosa stai pensando o è un segreto di stato?»

Bella domanda.

Probabilmente se fossi in me non avrei problemi a raccontarlo, però anche solo il fatto che si tratta di Mattheo Riddle equivale a 10 motivi in più per non dirglielo.

«Mi mancano i miei genitori»

Non è del tutto una bugia.

Perché ho ancora quel risentimento di aver detto quelle cose a mia madre, di essermene andata senza salutarla, di non averla aspettata.

È come una spina in gola o come quella sensazione di acidità che ti pervade appena dopo aver vomitato.

La guardo e i suoi occhi verdi mi scrutano.

Non riesco a leggerci niente.
Ho una strana sensazione.

Sembrerebbe la persona più innocente del mondo, eppure c'è qualcosa in lei che mi trasmette caos, che mi turba l'animo.

I suoi occhi non sembrano umani.
Sembra che il suo corpo sua composto da vuoto.

Ma perché devo farmi tutte queste domande?              Le mie sono solo fissazioni e io lo so bene.

Trovare il segreto in ognuno di noi.
È estremamente ridicolo quanto infantile.

Non posso farci niente.
Quando pensò troppo penso decisamente troppo.

Talmente tanto che a volte penso che mi vada a fuoco il cervello.

«Lo stai facendo di nuovo»

«Eh? Cosa?»

Realizzo subito dopo.
Sì, lo sto facendo di nuovo.

«Anche io a volte pensò troppo, solitamente quando ho troppi segreti da sopportare oppure quando il dolore del mio passato si ritorce sul presente e quindi automaticamente anche sul mio futuro, è strano se ci pensi. Pensa se ti dicessero che il tuo presente in realtà era anche il tuo futuro»

Sonder // Mattheo RiddleOnde histórias criam vida. Descubra agora