9. Cigarettes

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Alexia
Giorno 4
Giovedì 7 novembre 1996 ore 5:01

Sono stata sospesa.

Questa notizia mi ha destabilizzato più di tutto.
Non riesco a dormire.

"Lei è sospesa per 4 giorni per azioni illecite in ambiente scolastico"

Le parole di Silente risuonano come una sveglia che aumenta il mio stato d'angoscia.

Quando sono uscita dalla camera di Mattheo ho solo visto l'equipe medica precipitarsi nella stanza per poi trascinare il corpo di Malfoy in infermeria con una barella.

Per il momento non mi rispediscono a casa ma devono comunque informare i miei genitori.
Aiuto.
Probabilmente morirò o tornerò con lesioni permanenti come per esempio un'impronte sulla schiena della ciabattata che mi arriverà.

Tiro fuori una sigaretta e l'accendo.

Inspiro e posso immaginare la nicotina che vaga nel mio corpo per alleviare la tensione.
Non basta.
Ci vuole di più e so esattamente di cosa avrei bisogno  ma l'unica persona che potrebbe fornirmi quella cosa mi odia.

Ho bisogno di erba e l'unico che può fornirmela è Mattheo Riddle.

L'intera Hogwarts ancora dorme ma io no.
Sono sveglia.

Mi tocca prendere una decisione.
Rischio?
Non rischio?
Sono in bilico tra le due strade ma alla fine decido di avventurarmi per quella più illecita e rischiosa.

Strano, vero?

E guarda caso senza rendermene conto mi ritrovo davanti proprio la sua porta della sua camera.
Sento tutti i muscoli tesi, specialmente quando mi ricordo di indossare una maglia dei Kiss con sotto i pantaloni a quadretti neri e grigi del pigiama.

Busso?
Chiedo permesso?
Entro e basta?
Cosa devo fare?
Nel caso, origlio per sentire se ci sia qualcuno.

Non sento nessuno.
Il vuoto assoluto.

Ok, basta.
Busso e metto da parte l'orgoglio.

Proprio quando le mie nocche stavano per sfiorare il legno della porta, essa di apre rivelando un volto già visto da qualche parte.

Capelli di un rosso che tende all'arancione, le punte ondulate (grazie all'evidente uso della piastra) sfiorano le costole.
Gli occhi castani mi stanno scrutando.

«Sei arrivata un po' tardi, forse» dice maliziosa.

Intende quella cosa?
O almeno, quello che intendo io?

Alle sue spalle padroneggia un'ombra maestosa.
Riesco a riconoscerne subito la fragranza che mi ricorda tanto l'odore del bosco dopo un temporale.
Quell'odore fresco, l'odore di pioggia misto al muschio.

Quel profumo mi inebria ogni singola volta.
Indossa una maglia.
Aderente a maniche corte, nera.

Le sue gambe ricoperte da un pigiama.

Una sigaretta fumante è incastrata tra le sue labbra contratte in una smorfia di disappunto.
Lo sguardo truce rivela tutto quello che non dice.

«Sono sicura che il nostro Mattheo sia in grado di fare un secondo round, giusto?» mando avanti il piccolo giochetto.

La ragazza mi guarda soddisfatta con una nota di malizia negli occhi.

«Non stasera» sbuffa contrariato facendo il primo tiro sicuramente non della sua prima sigaretta.

«Allora potremmo andare da qualcun altro?» domando alla ragazza che comunque mi continua a reggere il gioco con qualche suono di consenso.

La rossa ancora affacciata sullo stipite della porta esce definitivamente dalla stanza e noto che indossa la semplice camicia bianca della divisa con sotto la gonna.

Sonder // Mattheo RiddleWhere stories live. Discover now