Capitolo 20

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Il re stava arrivando.

Strinsi la mano di Niya, proprio quando l'annunciatore disse a gran voce: "Vi presento Sua Altezza Reale, Re Adonis Dimitri Grey, accompagnato da Savanah Willows".

Guardai con stupore il re che camminò con sicurezza superando l'annunciatore. Tutti si inchinarono e io seguii l'esempio, i miei occhi alzarono lo sguardo, per vedere i suoi capelli castano scuro che erano acconciati alla perfezione.

Fece un cenno alla folla, dopo il quale tutti si ritirarono su. Così ebbi modo di vederlo meglio; Si era seduto sul suo trono, con il mantello che gli si avvolgeva intorno ai fianchi.

Il mio sguardo scattò poi verso Savanah, che era dietro di lui. Stava per sedersi sul secondo trono, ma fu fermata dal braccio del re.

Osservai come il volto di Savanah si abbassò leggermente, quando il re fece cenno a una guardia. La guardia la guidò in modo che tornasse sui suoi passi e che stesse solo lì accanto.

I miei occhi si posarono di nuovo sui capelli del re e mi ritrovai a pensare come sarebbe stato passarci le mani in mezzo; Sembravano così morbidi..

Sgranai gli occhi a quello che avevo appena pensato, per poi distogliere rapidamente lo sguardo. Cavolo, Aarya, smetti di fare pensieri pericolosi, non finirà bene.

Invece, guardai le mie scarpe. Era una scommessa sicura, non potevo fare alcunché per mettermi in imbarazzo guardando le mie scarpe.

"Oh mio Dio, Aarya, guarda che cosa sta facendo il re.." Mi sussurrò Niya.

No, Aarya, non guardare, mi dissi. Non farlo, te ne pentirai.

Urgh, dannazione, non potei farne a meno. Alzai lo sguardo e quello che mi vidi mi stupì a dir poco. Il re stava annusato l'aria.

Beh, non era quello che mi aspettavo di vedere. Che cosa diavolo stava facendo? Savanah lo guardava in modo strano, ma al re chiaramente non importava.

Improvvisamente si fermò, i suoi occhi nocciola si spalancarono per poi scontrarsi con i miei.

Sussultai. Porca puttana, non avevo mai visto occhi così belli. Ero persa.

Il re si alzò rapidamente, facendomi uscire dal mio stato di trance. Oh no, ti prego, pensai, dimmi che non sta succedendo.

Il mio lupo stava saltando su e giù e sapevo esattamente cosa significava, ma questo non implicava di certo che lo volessi.

Quando il re si alzò, la folla cominciò a spingermi oltre, andando verso di lui. Chiaramente pensavano che li avrebbe salutati. I suoi occhi nocciola non si staccarono mai dai miei, il suo sguardo era fermamente bloccato su di me e lo stesso potevo dire di me.

L'aria era pesante mentre ci fissavamo, sembrava che non ci fosse nessun altro oltre a noi in quel momento.

Temporaneamente dimenticai tutti i miei problemi, il mio cuore spezzato, mentre mi perdevo in quegli occhi così accattivanti.

La connessione venne interrotta quando sempre più persone si avvicinarono, facendomi inciampare indietro e interrompere il contatto visivo. Anche Niya se n'era andata, così come Carter e Diya.

Ero da sola in fondo. Solo pochi lupi erano rimasti qui. Tutti volevano vedere il re. Tutti tranne me.

Avevo il respiro pesante e mi scervellavo. Devo correre? Questo è il momento perfetto per farlo; non avrò un'altra opportunità.

Il mio lupo protestava, ma non lo ascoltavo. Corsi fuori. Questa volta corsi oltre la panchina e nei giardini.

Un brivido mi scese lungo la schiena quando sentii il frastuono delle porte spalancarsi, seguito un potente ruggito. Merda! Quello era sicuramente il re.

Gemendo, mi precipitai verso una fila di grandi cespugli di rose e mi sedetti dietro di loro, mentre cercavo di riprendere fiato.

Quei film in cui i personaggi femminili corrono con i tacchi sono falsi. Non si può correre sui tacchi senza strapparsi i piedi; Non era fisicamente possibile.

Mentre riprendevo fiato, sentii la porta del palazzo aprirsi. I miei occhi si spalancarono e deglutii.

Ero nei guai e lo sapevo. Il mio lupo era semplicemente compiaciuto, come se sapesse che sarebbe successo. Probabilmente, apprezzava vedermi lottare. Che seccatura.

"Puoi scappare, piccola compagna, ma io ti troverò sempre", disse una voce profonda, mandando il mio lupo in delirio.

Lo disse, quella parola che temevo: "Compagna". Il mio compagno era il re. Insomma, tra tutti, dovevo essere accoppiata al re!

Lo stesso re che cercava una compagna da dieci anni. Perché? Io non volevo un compagno; non ne avevo bisogno.

Ero felice da sola, ma, per qualche motivo, una vocina nella mia testa mi diceva che non lo sarei mai stata completamente.

Trattenendo il respiro, pregai che non mi trovasse. Non ero molto religiosa, ma mi ritrovai a farlo.

Non desideravo altro che lui non mi trovasse e che io potessi sottrarmi a tutto ciò. Non c'era modo di rischiare di tornare lì dentro.

Sarei tornata all'hotel e avrei detto ai miei genitori che mi sentivo molto male e che dovevo andarmene. Sì, quello era un buon piano.

I miei pensieri furono interrotti quando fui improvvisamente sollevata a mo di sposa dalla mia posizione dietro i cespugli.

Inghiottendo il groppo in gola, mi ritrovai faccia a faccia con il re, con i suoi occhi nocciola che penetravano nei miei.

Il mio cuore iniziò a correre quando si chinò e mi sussurrò all'orecchio: "Perché ora che ti ho trovata, mai, e poi mai, potrai sfuggirmi di nuovo."

Nome: Adonis Dimitri Grey

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Nome: Adonis Dimitri Grey.
Età: sconosciuta(?)
Razza/Classe: Licantropo.
Status: Re del Licantropi e compagno protagonista.

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La regina dei Licantropi. Where stories live. Discover now