Capitolo 36

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", Hunter è quello che mi ha spezzato il cuore. Ma ora non fa altro che mettermi a disagio. Odio stare ancora nello stesso posto con lui. Questa collana era nelle mie mani, solo perché stavo per buttarla via", spiegai.

La collana mi cadde di mano, finendo così nel cestino.

Senza perdere un secondo, Adonis mi sollevò e mi mise sopra la scrivania alla quale ero appoggiata. Per poi seppellire il suo viso fra l' incavo del mio collo, facendomi sussultare. Quella sua piccola azione accrebbe il desiderio di passare le mani tra i suoi capelli.

Difatti, portai le mie mani verso la sua testa, trovarono i finalmente i morbidi capelli di Adonis. Il quale emise un gemito al tocco. Dio, perché era così fottutamente sexy!?


Quel suono fece sì che il mio cuore si stringesse e di conseguenza anche le cosce imitarono l' esempio. Adonis non sentiva l'odore del mio desiderio, anche se stavo facendo fatica a mascherarlo.

Fece passare le labbra dalla mia mascella al mio collo e io chiusi gli occhi, assaporando il contatto. Sussultai quando lo sentii mordermi il collo.

"Se pensi di scappare, ti troverò, e quando lo farò, ti mostrerò perché la gente ha incubi su di me", mi sussurrò Adonis all'orecchio.

Uscì dalla stanza lasciandomi agitata e incredibilmente eccitata....

Il mio cervello stava ancora elaborando quello che era appena successo, quando la porta si apri. Sgranai gli occhi quando vidi Adonis riavvanzare a passo felpato verso di me. Che cosa stava per fare ora?

"Ripensandoci, non ti darò la possibilità di lasciarmi", dichiarò.

Prima che potessi rispondere, Adonis mi baciò! Le sue calde labbra premettero contro le mie e mandarono scintille lungo il mio corpo.

Porca puttana, perché aveva delle labbra incredibili? I miei pensieri furono consumati da questo bacio e dalle fantastiche labbra di Adonis.

Mi augurai che quel momento non finisse mai. Avrei voluto continuare a baciare le sue labbra fino al mio ultimo respiro.

Un bussare alla porta ci fece separare entrambi. Volevo urlare!

Maledetto chiunque avesse deciso di giocare con me.

Una cameriera agitata entrò e posò il vassoio di cibo, prima di ritirarsi rapidamente. Poverina, non ci voleva un genio per capire che stava succedendo qualcosa prima che entrasse.

Che imbarazzo! Probabilmente pensava che non riuscissimo a toglierci le mani di dosso. A differenza di me, Adonis aveva un sorrisetto sulla faccia.

Volevo togliergli quel sorrisetto, prendendolo a pugni o volevo baciarlo? Un bacio e mi stavo comportando così. Questo era semplicemente fantastico.

"Ti è piaciuto?"

"Sì....cioè NO!". Scossi la testa.

"Sai che non è giusto che tu mi distragga con le tue labbra peccaminosamente buone", mi lamentai.

"Davvero? Credo che dovrei dirtelo io. Vedere le tue labbra gonfie per il mio attacco su di esse ti fa sembrare ancora più sexy di quanto già non sei" disse Adonis, mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Tremai al suo tocco.

"È stata una lunga giornata oggi; hai bisogno di mangiare e riposare un po'. Domani iniziamo l'allenamento", mi disse Adonis.

"Allenamento? Io?" Ero confusa.

"Voglio che la mia regina sia in grado di difendersi, e so che tu sei più che capace."

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La regina dei Licantropi. Where stories live. Discover now