"Dimitri?" Una voce chiamò da dietro la porta. Facendo capire subito di chi si trattasse.
"Ignorala", disse Adonis, rompendo il nostro abbraccio e facendo scorrere un suo dito sul mio viso.
Rabbrividii di piacere.
"Dimitri? So che sei li dentro! Ti prego, apri!", risuonò di nuovo quella voce fastidiosa.
Il desiderio che mi annebbiava la mente decise di schiarirsi, appena il mio lento cervello registrò nuovamente chi c' era dietro la porta.
Ringhiando, saltai giù dal grembo di Adonis e aprii la porta, per ritrovarmi davanti nientemeno che Savanah.
Stava per dire qualcosa, ma i suoi occhi si posarono su di me. Probabilmente, ero uno spettacolo, con le mie labbra gonfie, i capelli in disordine e la camicia di Adonis.
"Si? Posso aiutarti?" Dissi con fare innocente e calmo.
"Perché indossi la sua camicia?". Sputò fuori.
"Perchè non dovrei?"Ribattei.
"Non permetterti di usare questo tono con me!"
"Non per fare l' arrogante, ma quella che dovrebbe stare attenta al tono in uso, sei tu."
Questa mia ultima frase la fece zittire, attirando un sorriso fiero da parte di Adonis.
"Che cosa vuoi?" Intervenne Adonis, posizionandosi al mio fianco.
"Beh, volevo chiederti se...", Savanah si interruppe, abbassando gli occhi.
I miei occhi si ridussero a fessure, posandosi su di lei, ispezionandola. Mi girai per notare Adonis ancora a torso nudo. Quella puttana stava controllando il mio compagno.
Ringhiando, spinsi nuovamente nella stanza Adonis e sbattei la porta, ora eravamo solo io e Savanah.
"Vedo che non ti fai problemi a ispezionare il mio compagno davanti ai miei occhi, vero?" La guardai male.
"Era destinato ad essere il mio compagno".
"Sì, doveva esserlo, ma ha trovato me e tu non sei più nel quadro."
"Questo è l'ultimo avvertimento che riceverai da me. Ti conviene lasciare in pace me e Adonis. Non venire più su questo piano, perché non sei la benvenuta".
Senza darle la possibilità di rispondere, la lasciai fuori e tornai dentro. Adonis era lì in piedi, con uno sguardo colmo di confusione disegnato sulla faccia.
"Che cosa? Puoi gettarmi una maglia sulle spalle quando indosso un reggiseno sportivo, ma non posso arrabbiarmi, quando la tua ex ti sta palesemente squadrando?" Alzai gli occhi, irritata.
"Sei sexy quando sei arrabbiata. La gelosia ti si addice". Adonis sorrise.
"La prossima volta mettiti qualcosa chiamatesi indumenti", risposi, andando direttamente al mio guardaroba per trovarne un'altra.
Dopo essermi vestita, decisi di lasciare la stanza. Rimanere con lui non sarebbe stata una buona idea.
"Dove stai andando?"
"Non lo so, da qualche parte", risposi.
"Beh, immagino che il momento sia rovinato... Dovrò rimandare il mio assaggio". Adonis mi fece l'occhiolino.
"O mai" , replicai.
"Sappiamo entrambi che avrò presto quell'assaggio. Quello che voglio, lo ottengo, sempre". Adonis mi guardò, incitandomi a sfidarlo.
"Lo vedremo". Alzai le sopracciglia e lasciai la stanza, prima che Adonis potesse trattenermi.
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Il destino era dalla mia parte, perché, mentre scendevo le scale, vidi Lexi che stava percorrendo il corridoio sottostante.
"Ehi, Lexi!", la chiamai.
Si girò e mi fece un enorme sorriso. "Aarya! Che bello vederti! Mi daresti una mano in cucina?"
"Se... non sei troppo occupata". Aggiunse, fissando un punto alle mie spalle.
Confusa, mi girai, trovando di nuovo Adonis alle mie spalle, che prontamente mi corcondò con le sue forti braccia.
Guardai Adonis, e poi di nuovo Lexi. "No, non sono occupata! Ti aiuto io". Dissi liberandomi, non so come, dalla presa.
Adonis mi indirizzò uno sguardo accigliato, mentre mi allontanavo con Lexi dalle scale.
Vedere il desiderio negli occhi di Adonis mi fece chiedere se giocare con lui mi avrebbe condotta a una buona conclusione.....
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