Capitolo 67

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Mi afferrò le caviglie e mi tirò verso di lui. Poi, si tolse la camicia, permettendomi di guardare il suo delizioso corpo.

Non vedevo l'ora di far scorrere la mia lingua lungo i suoi addominali. Aspettare,...cosa..!? Non potevo credere di averlo pensato davvero.

Si chinò e strappò il mio top a metà, facendomi sussultare; mi coprii il petto con le mani.

"Non osare coprirti. Non negarmi ciò che è mio". Adonis tolse le mie mani, e me le tenne sopra la testa.

"Cazzo, sei splendida", gemette, lasciando andare le mie mani e baciandomi lungo il mio corpo.

Con una mossa, Adonis mi tolse i pantaloncini e gli slip, lasciandomi completamente nuda.

Di nuovo, tentai di coprirmi, i miei nervi ebbero la meglio su di me. Questa volta Adonis mi tenne le mani sopra la testa, prima che ne avessi la possibilità.

"I tuoi nervi stanno avendo la meglio su di te", sussurrò Adonis al mio orecchio.

Per distrarmi, le sue labbra rivendicarono le mie in un bacio affamato.

La sua lingua invase la mia bocca, facendomi gemere.

Porca puttana, i suoi baci erano qualcosa di cui non mi sarei mai stancata. Quando ci separammo, la mia mente era offuscata dal desiderio.

Adonis guardò il mio petto, che era ancora coperto dal reggiseno. Mi guardò di nuovo con occhi ridotti a fessure. "Se provi a coprirti di nuovo, ti lego a questo letto".

I miei occhi si allargarono e annuii con la testa distogliendolosguardo. L'ultima cosa che volevo era fami legare al letto.

Adonis sembrò soddisfatto e mi strappò il reggiseno con una mano, mentre io mi sforzavo di non muovere le mani. E, lasciatemelo dire, era difficile.

Fissai il corpo di Adonis per cercare di distrarmi, ma i miei occhi si fecero strada fino alla sua zona inguinale, dove il suo impressionante rigonfiamento stava aumentando.

"Ti piace quello che vedi?" Adonis sorrise, facendomi alzare lo sguardo verso di lui.

Distolsi rapidamente lo sguardo a quelle parole.

"Bene, perché non vedo l'ora che tu veda che cosa c'è sotto questi jeans. Ma oggi riguarda te, non me". Adonis mi fece l'occhiolino.

Prima ancora di sapere cosa stava succedendo, Adonis si chinò e catturò il mio seno nella sua bocca, facendomi gemere.

Porca puttana, fu così bello. Lo sentii sorridere contro il mio seno, mentre continuava il suo attacco e, al contempo, accarezzava l'altro seno con l'altra mano.

Cercai di trattenere i miei gemiti, ma Adonis strinse il mio capezzolo con forza, facendomi sussultare, per poi sollevare lo sguardo su di me. "Voglio sentire tutti i tuoi gemiti, piccola".

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Quando, finalmente, fu soddisfatto, dopo essersi occupato di entrambi i miei seni con la sua bocca straordinaria, mi tracciò dei baci lungo tutto il corpo.

Sapevo dove si stava dirigendo, e il mio cuore cominciò a battere velocemente. Nervi? Sì, ma soprattutto perché ero eccitata. Non ero mai stata con un uomo prima di allora e mi ritrovai a sentirmi eccitata per il piacere che Adonis mi avrebbe dato.

"Qualcuno è eccitato", Adonis respirò sul mio cuore, facendomi gemere.

"Vedo quanto sei bagnata. Così bagnata, e tutta per me", gemette Adonis.

La mia bocca era asciutta, e lo guardai in attesa. Per favore, puoi sbrigarti?

"Potrei farti aspettare come tu hai fatto aspettare me, inseguendoti per tutto il palazzo". Adonis mi guardo con il divertimento negli occhi.

"Dici sul serio? Non eri sdraiato qui nudo, Adonis. Ma grazie per l'idea, perché la prossima volta ti lascerò a mani vuote...porca merda..!".

Non ebbi nemmeno la possibilità di finire la mia frase, perché Adonis decise che quello era il momento perfetto per penetrare la mia vulva con la lingua.

La lingua di Adonis sapeva cosa voleva, mentre attaccava il mio clitoride con colpi ruvidi, il che mi portò a emettere numerosi gemiti e ad aggrapparmi alle lenzuola.

"Hai un sapore così buono, amore. Non vedo l'ora di assaporare i tuoi succhi", respirò Adonis sullamia entrata, prima di continuare.

Questa volta, le sue due dita si unirono a lui, facendomi inarcare la schiena. Dio, questa era un'altra cosa di cui non potevo stancarmi.

Le sue dita pompavano dentro e fuori di me, sempre più velocemente, mentre la sua bocca viaggiava verso l'alto, attaccandosi a uno dei miei seni "Oh Dio, oh Dio". Mi sentivo sull'orlo di un orgasmo.

"Ti piace?" Adonis sorrise.

"Non fermarti", respirai, troppo presa dal piacere.

Le sue dita continuarono il loro assalto su di me, finché non invocai il suo nome mentre trovavo il mio rilascio.

Immediatamente, Adonis tornò subito giù, e la sua lingua lappò tutti i succhi dalla mia vagina ora molto dolorante.

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"Penso di aver trovato il mio nuovo dessert preferito". Adonis si leccò le labbra, mentre strisciava di nuovo verso di me.

Volevo rispondere, ma invece sbadigliai. Gli eventi di quella mattina, più quello che era appena successo, avevano chiaramente prosciugato le mie scorte di energia.

Sentii il calore salire sulle mie guance. Adonis ridacchiò, prima di attirare il mio corpo nudo contro il suo.

"Dormi, piccola. Non lascerò mai più il tuo fianco".

Questa volta mi addormentai, sentendomi al sicuro tra le braccia di Adonis.

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La regina dei Licantropi. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora