La regina dei Licantropi.

Capitolo 37

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La mia bocca rimase aperta per lo shock. Non potevo credere a quello che stavo sentendo. Adonis aveva un leggero sorriso sul suo volto mentre mi chiudeva la bocca.

"La tua mancanza di fede mi ferisce, piccola. Tieni la mente aperta e forse la prossima volta, non sarai così scioccata". Adonis ridacchiò.

Mi disse poi che sarebbe tornato più tardi, e così fui nuovamente lasciata sola con i miei pensieri, ossia un'altra cosa pericolosa.

Bene, ora mi sentivo un'idiota. Avrei dovuto sapere che Adonis era diverso, quando non si era opposto all'idea che continuassi a prepararmi a diventare un medico di branco.

Nella mia testa, l'avevo dipinto come un tiranno che non permetteva alla sua compagna di fare alcunché; Ma mi stava dimostrando che mi sbagliavo sotto ogni aspetto.

Quegli stupidi romanzi d'amore, ecco perché non dovevo leggerli.

Una parte di me non vedeva l'ora di allenarsi. Sarebbe stato molto diverso dall'addestramento del mio branco, dato che tutti erano Licantropi.

Saltai giù dal comò e mi diressi verso il vassoio del cibo. Tutto aveva un profumo divino! Dovevo diventare la migliore amica dello chef, perché questo cibo era così buono.

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Dopo la mia deliziosa cena, mi preparai per andare a letto, e fu allora che vidi il segno dell'attacco di Adonis sul mio collo. In realtà, non mi dispiaceva affatto; Era come il suo piccolo marchio per mostrare alla gente che ero stata presa.

Il letto mi stava chiamando dopo quella giornata.

Ovviamente, non mi addormentai subito, perché sarebbe stato strano, passai un'ora al telefono, aggiornandomi sui social media e informando la mia famiglia che ero viva.

Nessuno era preoccupato, però. Mamma pensava che avrei passato del tempo con Adonis, e rimase scioccata al ricevere il mio messaggio. Tipico. Probabilmente, pensavano che avremmo fatto sesso o qualcosa del genere.

Mi ero detta niente sesso finché non avessi trovato il mio compagno. Ma ora, francamente non me la sentivo di fare questo genere di cose con qualcuno che conoscevoa malapena. Sapevo che avrei attraversato quel ponte, arrivandoci. Ma in quel momento avevo bisogno di dormire.

Mettendo il telefono sotto carica, lasciai che i miei occhi si chiudessero e che il sonno prendesse il sopravvento....

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