Capitolo 61

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Respirai il suo profumo per calmarmi, e sembrò che anche lui si calmasse, stringendo la sua presa su di me, ma rilasciando un lungo respiro.. Le guardie si rilassarono e si avvicinarono di nuovo, aspettando gli ordini.

"Scoprite quale stronzo sadico ha fatto questo e portatemelo. Non ho bisogno di dirvi di usare tutte le misure necessarie per assicurarvi che questo fottuto bastardo venga trovato". Adonis si rivolse a Gabe ed Evan.

"Sapete che lo faremo. Adesso, però, dovete occuparvi della vostra compagna", disse Gabe.

"Sì, lei è la priorità assoluta. Troveremo la testa di cazzo che ha compiuto questo atto spregevole". Evan sembrava serio, il suocontegno giocoso era scomparso da tempo.

"Saremo in una delle altre stanze di questo piano", disse Adonis ai suoi amici prima di fermarsi, prendere alcune cose e uscire.

Non mi resi nemmeno conto quando Adonis entrò nell'altra stanza, quando mi depose sulla tavoletta del water, mentre faceva il bagno..

Non ebbi nemmeno la possibilità di imbarazzarmi, quando mi tolse il pigiama, lasciandomi in reggiseno e mutandine. La mia mente era troppo occupata a pensare agli eventi che avevano appena avuto luogo.

Solo quando Adonis mi mise nella vasca da bagno calda, il mio viso in lacrime lo guardò.

"Pensavo che i licantropi avessero i sensi più sviluppati? Perché non ho sentito entrare nessuno? Come ho potuto dormire, mentre qualcuno uccideva e metteva il corpo di quella bambina sopra di me? Come ho fatto a non sentire l'odore del sangue che cadeva sulle lenzuola?"

Le lacrime caddero mentre ricordavo il corpo di quella bambina appeso alla luce.

Adonis asciugò le lacrime e mi baciò la fronte.

"Non incolparti, piccola. Non avrei mai dovuto lasciarti sola. Niente di tutto questo è colpa tua, capito? Qualcuno sta facendo un gioco malato con noi, ma non la farà franca".

I flashback delle lenzuola intrise di sangue invasero la mia mente, e rabbrividii. Guardai la mia pelle e scossi la testa.

Presi la flanella e ci misi sopra un po' di sapone prima di strofinarmi forte le braccia. Nella mia mente, vedevo il sangue di quella ragazza innocente, e dovevo liberarmene.

Solo quando Adonis mi prese la mano per impedirmi di strofinare, mi resi conto che la mia pelle era diventata rossa. Dovevo avere strofinato davvero troppo,per far sì che la mia pelle diventasse rossa.

"Aarya, perché ti sei fatta questo? Non hai sentito quello che ho detto?". Adonis mise le mie braccia rosse nell'acqua calda, per calmarle.

"Il suo sangue era sulla mia pelle; Dovevo toglierlo. Ho dormito nel suo sangue per Dio sa quanto tempo. Quanto sono stupida?" Scossi la testa, incredula.

"Non sei stupida. Non chiamarti così" disse Adonis.

Passò i dieci minuti successivi a prendersi cura di me, lavandomi i capelli e il corpo, e assicurandosi che stessi bene.

Una volta finito, mi sollevò dall'acqua e mi avvolse in un asciugamano caldo e soffice.

Mi prese in braccio e ci sdraiammo sul letto, con le sue braccia che avvolgevano il mio corpo con tutto il loro calore.

Stettimo così per un pò; Avevo bisogno di sentire la presenza di Adois accanto me, volevo che mi stesse vicino....

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La regina dei Licantropi. Donde viven las historias. Descúbrelo ahora