Capitolo 27

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"Io vengo con voi!" Dichiarai.


Adonis girò il suo sguardo su di me, ma la sua espressioneera indecifrabile.

"No, piccola. Tu devi rimanere qui. Preparerò le tue cose e te le manderò qui". Disse mia madre acarezzandomi la guancia.


Mi mostrai contrariata e risposi: "Non se ne parla. Io torno indietro. Senza offesa, mamma, ma tutta la mia vita è a casa e dovrei essere io a fare i bagagli".


Adonis ringhiò, chiaramente non contento delle mie parole, ma mi limitai ad alzare gli occhi.

Non poteva controllarmi.

Mia madre ci guardò entrambi, preoccupata. Non le erano mai piaciuti i conflitti, tanto meno se includevano decisioni di coppia.


Carter si avvicinò e mi fece l'occhiolino.
"Smiley, so che ti mancherà il mio splendido corpo, ma non preoccuparti, ti manderò delle foto".


Risi e spinsi via Carter. "Per favore, non voglio vedere foto della tua pancia da birra".


Carter sussultò, ma non gli permisi di dire alcunché. "Sto tornando a casa, perché solo io ho il diritto di mettere via tutto ciò che mi appartiene".


Nessuno disse altro; Stavano tutti aspettando di vedere cosa avrebbe detto Adonis. Non che mi importasse. Sarei tornata a casa, in un modo o nell'altro.


Alla fine, Adonis sospirò: "Bene. Puoi tornare a casa, ma hai solo due giorni. Dopodiché, verrò a prenderti".


Il suo tono non lasciava spazio a discussioni.

Dannazione, due giorni era poco tempo, ma potevo ancora scappare. Non c'era altro modo di non tornare lì.

Non volevo un compagno e non volevo essere regina. Soprattutto, dopo quello a cui avevo appena assistito. Dovevo fuggire prima che fosse stato troppo tardi.

I miei pensieri furono interrotti dal tono duro di Adonis. "Manderò due persone di cui mi fido a farti da guardia. Non pensare di potermi sfuggire".

Il suo sguardo trafisse il mio e mi bloccai. Come poteva conoscere le mie intenzioni? La speranza si disintegrò, quando mi resi conto che non sarei stata in grado di scappare.

Adonis guardò tutti e annuì, prima di far cenno agli altri licantropi di seguirlo.

Quando se ne andarono, mia madre mi guardò e sospirò: "Aarya, che cosa ti succede?"

Feci spallucce, non volendo rispondere, ma questo non era abbastanza per lei.

"Sei la compagna di un licantropo. Dimentica il fatto che lui è il re, ma tu sai quanto sia importante una compagna per un licantropo, e ti stai ancora comportando così. Perché?"

"E se lui non mi lascia diventare un medico di branco, perché devo essere regina. Non voglio essere legata e non poter inseguire i miei sogni".

Sospirando, mi allontanai da mia madre.

Lei mi raggiunse e disse: "Ho cresciuto una donna forte, non una codarda. Siamo tutti consapevoli che, se vuoi qualcosa, lotterai per ottenerla. Quindi, non raccontarmi queste stronzate. So che è difficile crescere e lasciare la tua famiglia, ma qui c'è bisogno di te. Pensa al tuo compagno".

Non c'era niente da replicare. Ovviamente, mia madre aveva ragione. L'aveva sempre avuta. Quello che non sapeva era che la mia riluttanza ad avere un compagno era dovuta al mio cuore spezzato.

Carter catturò il mio sguardo e mi fece un sorriso comprensivo; conosceva il motivo.

Luke e Sophia entrarono e sorrisero. "Saremo le tue guardie".

"Così potrò passare più tempo con la mia famiglia". Sophia sorrise.

La speranza si riaccese in me; forse era possibile per me fuggire. Luke mi guardò con un'espressione seria sul viso.

"Non provare a fare niente, Aarya. Non ti lascerò scappare; ucciderei il mio re in quello stesso momento".

Con la stessa rapidità con cui era arrivata, la speranza era svanita. Non fidandomi della mia voce, mi limitai ad annuire. Non potevo tentare alcunché con Luke in giro, e non avevo dubbi che neanche Sophia mi avrebbe lasciato scappare.

"Wow, non posso credere che la mia Smiley diventerà regina. Non dimenticarti di noi comuni quando sei seduta su quel tuo enorme trono", disse Carter, mettendomi le braccia intorno alle spalle.

Sgranando gli occhi, gli diedi una gomitata, e scoppiò a ridere prima di prendere la mano di Diya e uscire.

Niya uscì con le braccia dei suoi genitori strette intorno a lei. Sophia disse che mi avrebbe mandato un messaggio sul piano, e se ne andò insieme a Luke.

Proprio mentre mi stavo voltando per andarmene, sentii una mano sul mio braccio.

Mi voltai e Adonis era lì.

Si avvicinò, le sue labbra si librarono a pochi centimetri dalle mie.

Per quanto cercassi di resistere, un'ondata di attrazione investì il mio corpo.

"Due giorni, Aarya", sussurrò. E poi, sarai tutta mia".

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La regina dei Licantropi. Where stories live. Discover now