Capitolo 60

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Il risveglio era sempre un'incognita con me. A volte, avevo tanta energia, mentre altre volte non volevo nemmeno alzarmi dal letto. Quella mattina non avevo nemmeno le forze per aprire gli occhi.

Ma qualcosa dentro di me insisteva perché controllassi l'altro lato del letto. Così, la mia mano picchiettò la parte fredda e morbida, accanto a me, confermando la mia idea, secondo cui Adonis non era mai tornato.

Anche se ero riuscita a dormire, non si era affatto rivelata una nottata rinfrescante. Mi faceva male la testa e mi sentivo super assonnata. Mi mancava Adonis, così tanto. I miei sentimenti erano cambiati moltissimo, ma non ero affatto arrabbiata.

Passare il tempo con Adonis mi faceva sentire molto meglio, e il fatto che lui non ci fosse mi lasciava in grave difficoltà.

Dato che avevo avuto una notte di sonno terribile, il mio corpo aveva bisogno di dormire di più, ma prima di poter cedere, fiutai un odore fortemente ferroso, tanto da farmi svegliare completamente. Immediatamente, il mio cuore iniziò a battere forte.

Mi chiesi: Era Adonis ad essere ferito? No, l'avrei saputo di certo se fosse stato così.

Proprio mentre aprivo gli occhi, una goccia, non seppi dire di che cosa, mi cadde sul viso. La toccai, portandola fino agli occhi.

Porca puttana, era sangue. Da dove diavolo saltava fuori? Il forte odore fece muovere i miei occhi verso l'alto, e sussultai.

Proprio sopra di me, c'era il cadavere di una bambina, appeso alla luce. I suoi occhi senza vita mi fissavano, incidendosi permanentemente nella mia mente.

Senza perdere un secondo, mi strappai le coperte di dosso e inciampai fuori dal letto. Fu allora che mi resi conto dell'orrore di questo atto. Tutte le lenzuola erano intrise di sangue. Come diavolo avevo fatto a non notarlo?

All'improvviso, mi sembrò che i miei sensi si aprissero, quando il forte odore di sangue mi fece venire i conati di vomito.

Tutto il mio corpo stava ancora tremando, mentre mi dirigevo verso la porta, desiderando disperatamente uscire, prima che l'odore iniziasse a farmi star male. Non guardai nemmeno il cadavere, perché sapevo che, se l'avessi fatto, sarei svenuta.

Il mio corpo si sentiva debole; Ero abbastanza sicura che avesse qualcosa a che fare con la macabra scena nella mia camera da letto.

Proprio quando aprii la porta, le mie ginocchia cedettero, facendomi cadere. Cazzo, il mio corpo era più debole di quanto pensassi.

Dato che il mio piano di farmi aiutare dalle gambe era fallito, usai la cosa migliore che avevo; La mia voce.

"ADONIS!", gridai.

"ADONIS PER FAVORE..!", gridai di nuovo, strisciando via dalla porta. Dovevo allontanarmi dalla mia stanza.

Le guardie cominciarono ad accorrere, ma lui li superò tutti, con occhi stretti e corpo teso.

Vedere la sua faccia mi calmò, mi alzai e mi lanciai su di lui, usando l'ultima briciola di energia che avevo.

Avevo bisogno del suo abbraccio confortante in quel momento. Le sue braccia mi tennero stretta mentre respiravo il suo delizioso profumo, facendo del mio meglio per non sentire l'odore del sangue.

Sapevo che non avevo bisogno di dirgli alcunché; L'odore del sangue era forte nell'aria. I miei pensieri furono confermati dal forte ringhio di Adonis, che fece tremare le finestre.

Istintivamente, mi strinsi di più a lui. Si fece strada verso la stanza, e mi costrinsi a tenere gli occhi aperti, perché sapevo che, se li avessi chiusi, sarebbero apparsi quegli occhi senza vita.

Per fortuna, la mia schiena era rivolta verso l'orribile scena, e mi trovai invece di fronte alla porta della camera da letto.

Gabe ed Evan si precipitarono nella stanza, boccheggiando per lo shock e l'orrore. Quella era una scena a cui nessuno avrebbe voluto assistere, specialmente perché era stata uccisa una bambina.

"Chi cazzo è entrato nella mia stanza mentre la mia compagna dormiva?" Adonis era furioso.

"Chi cazzo pensa che sia giusto uccidere una bambina in questo modo ignobile? Voglio sapere CHI È STATO!" Adonis sbuffò.

La sua rabbia fece fare ad alcune guardie qualche passo indietro; Probabilmente pensavano che avrebbe perso il controllo.

Gabe ed Evan non sembravano scoinvolti, ma solo preoccupati. Le guardie guardarono i due, aspettando nel caso avessero dovuto trattenere Adonis.

Non sarebbe più stato messo in quell'orribile cella, non sotto i miei occhi..!

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La regina dei Licantropi. Where stories live. Discover now