Capitolo 32

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Quando mi svegliai, mi resi conto che non ero più in macchina. Mi strofinai gli occhi e mi resi conto di essere in yn ambiente a me sconosciuto.

Era chiaro che ero in una stanza, molto probabilmente quella di Adonis, perché il suo forte odore era ovunque presente.

Mi sedetti e mi guardai intorno, ma lui non c'era. A differenza dei miei effetti personali e valigie; Sparsi per la stanza.

Mi concessi del tempo per ammirare la sua stanza. Il letto era enorme. Aveva un'enorme TV sul muro e due divani vicino alle enormi finestre. Aveva anche un balcone.

Lo schema dei colori era tutto grigio e nero. Per quanto amassi la stanza, mi sembrava che mi dicesse quanto Adonis fosse impegnato. I telecomandi della TV erano tutti impolverati, come se non li avesse usati da secoli.

Adonis doveva aver lavorato molto e questo suscitava una grande ammirazione nei suoi confronti.

Per qualche ragione, mi sentivo come se fosse mio dovere prendermicura di lui e assicurarmi che riposasse, perché chiaramente ne aveva bisogno.

Le parole di Sophia mi tornarono in mente; Adonis aveva avuto molto da fare, perché non aveva trovato la sua compagna. Ora che ero qui, questo avrebbe reso la sua vita più facile? Non potevo saperlo, ma speravo che fosse così.

Mi alzai dal comodo letto e aprii la porta della camera. Non c'era nessuno su questo piano, o nessuno che potessi vedere. Forse avrei dovuto cercare Adonis? Il mio lupo era certamente d'accordo, ma io ero incerta sul da farsi.

No, pensai che fosse una cattiva idea. Sarei dovuta rimanere nella stanza e disfare i bagagli. Non c'era un motivo per cui avrei dovuto cercarlo.

Una volta chiusa la porta, guardai tutte le mie cose, e mossi lo sguardo in giro per la stanza.

C'era molto spazio, ma il problema che avevo era dove metterle?

Rovistare tra le sue per fare spazio alle mie mi sembrava sbagliato. Dannazione, forse avevo davvero bisogno di trovarlo. Sospirando, mi diressi ancora una volta verso la porta, quando qualcuno bussò, anticipandomi.

Sapevo che non era Adonis, perché il mio lupo sarebbe impazzito.

Doveva essere qualche guardia che lui aveva mandato?

Aprii la porta e mi ritrovai muso a muso con Savanah. Grandioso, semplicemente grandioso. Era l'ultima persona che avrei voluto vedere, ed era chiaro dalla sua espressione facciale che il sentimento era reciproco.


"Posso aiutarti?"


"Dov'è Dimitri?"


"Perché?" domandai, non apprezzando il fatto che volesse vedere Adonis.


"Senti, devi imparare a farti gli affari tuoi. Prima mi metti in imbarazzo davanti a tutta quella gente, e ora ficchi il naso dove non devi", sputò acidamente Savanah.


"Oh, mi dispiace tanto, come se volessi trovare il mio compagno che, per caso, è il tuo accompagnatore. Scendi dal piedistallo, e se vuoi parlare con Adonis, allora trovalo da sola. Chiaramente qualsiasi cosa di cui tu voglia parlare con lui non è comunque affar mio". Scrollai le spalle.


"Wow, sei cost patetica e infantile". Savanah sospirò.


"Vaffanculo. Non voglio vederti qui". La guardai male e stavo per chiudere la porta, quando l'atmosfera mutò improvvisamente.

Divenne più elettrica e una sola persona poteva esserne la causa: Adonis. Il mio sguardo trovò il suo, mentre saliva le scale verso di me. In quel momento, deglutii.

"Che cosa sta succedendo qui?"

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La regina dei Licantropi. Where stories live. Discover now