Capitolo 33

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"Che cosa sta succedendo qui?"


Guardai Savanah mentre si sistemava i capelli e si aggiustava le tette.

Quella ragazza non aveva nessuna cazzo di vergogna.


Fissai Adonis. "Risolvete i vostri problemi da soli; Io non ho tempo per questo".


Senza aspettare una risposta, sbattei la porta e mi appoggiai ad essa. Non avevo trascorso li nemmeno un giorno intero e già ero incorsa in un dramma.

Non avrei dovuto fare altro che limitarmi a sedermi sul letto e aspettare che Adonis entrasse, ma invece mi ritrovai ad ascoltare.

Sentii Adonis fare un grande sospiro, e Savanah cercare di parlare, ma lui la zitti.


"Questo piano è destinato solo a me e alla mia compagna. Sai che non dovresti trovarti qui. Non hai fatto altro che causarmi problemi".


Il senso di colpa iniziò a divorare il mio cuore. Sono stata troppo dura con lui? Chiaramente, non era impressionato da Savanah e voleva uscire da questa situazione.

Ora, se fossi stata sana di mente, avrei lasciato quei due a occuparsi di qualsiasi questione avessero da discutere. Tuttavia, non ero affatto sana di mente, perché non lo feci affatto.

Riaprii la porta, cogliendoli entrambi di sorpresa. Adonis sembrò sollevato al vedermi, Savanah, invece, piuttosto livida. Questa stronza doveva imparare a stare al suo posto.

"In effetti, ritiro quello che ho detto. Ho bisogno di Adonis e dato che è il mio compagno, ho la priorità assoluta. Dovresti prendere un appuntamento, anche se non posso garantire che ti vedrà. È un uomo molto occupato. Ora ti salutò, sono sicura che ti ricordi la strada di casa."


Sorrisi dolcemente a Savanah, prima di afferrare l' avambraccio di Adonis e tirarlo dentro la stanza.

La sentii borbottare "che puttana" prima di andarsene. Forse ora aveva capito l'antifona.

Adonis aveva un enorme sorriso sulla faccia mentre mi guardava.


"Non adularti, mi stava facendo incazzare, e avevo davvero bisogno di te", gli dissi.


Il suo stupido sorriso non svani affatto, anzi, si allargò. Gli illumino tutto il viso, e gli fece brillare gli occhi di gioia. Wow, era così sexy in quel momento...

No,mi diedi uno schiatto mentale per scacciare via quei pensieri. Maledetto Adonis e il suo sorriso sexy. Che diavolo mi stava facendo?

Il mio lupo stava impazzendo, vedendolo sorridere in quel modo. Mi guardò e disse: "Mi hai appena rivendicato come tuo, piccola. Io e il mio licantropo siamo molto felici!"


Le sue parole mi fecero sussultare. L'avevo fatto davvero? Porca puttana! L'avevo fatto! Avevo reclamato Adonis come mio compagno. Non mi ero nemmeno resa conto di averlo accettato.


Mi voltai nuovamente riposizionando il mio sguardo sulla sua figura;"E tu?"


Lui mi sorrise e mi prese la mano, per tirarmi più vicino a lui. Quell'azione provocò delle scintille lungo la mia spina dorsale, cosa che non potevo fare a meno di amare.


"Ti ho già reclamato la prima volta che ti ho incontrato. Ricordi?" Mi sussurrò all'orecchio.


Non mi fidavo della mia voce, così mi limitai ad annuire. Adonis mi sollevò il mento, così che potessi fissarlo negli occhi.


"Se volessi, piccola, ti rivendicherei davanti al mondo intero. Allora tutti saprebbero che sei mia", disse Adonis.


Sussultai dinanzi alla lussuria e alla sincerità nei suoi occhi. Sapevo che stava dicendo la verità; Non era difficile da dire.

I muri che avevo costruito si stavano sgretolando lentamente, e non c'era niente che potessi fare per impedirlo, Adonis mi aveva fatto entrare in uno stato trance da cui non volevo più uscire.

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La regina dei Licantropi. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora