Capitolo 43

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Senza preoccuparmi, strappai il resto del top e lo buttai di lato. Gli occhi di Sophia si spalancarono ulteriormente, e si guardò intorno freneticamente; Chiaramente era agitata.


"Calmati e aiutami". Alzai gli occhi.


Lei mi guardò e sospirò: "Lo farai impazzire".

"Che cosa posso dire? È nella mia famiglia", sorrisi.

Sophia mi aiutò a impugnare la lancia, e dopo qualche lancio, avevo imparato a farlo correttamente. Dopo aver scagliato la settima lancia, si sentì un ringhio alle mie spalle, un brivido mi scese lungo la schiena

"Che cazzo hai addosso?" La voce profonda di Adonis mi fece rabbrividire.

Sophia mi guardò preoccupata e si allontanò. Merda, Adonis era così spaventoso?

Mi girai e lo vidi fissarmi. I suoi occhi mutarono, stava lottando per mantenere il controllo.

"Il mio top si è strappato". Indicai il mio top strappato su una panchina.

"Allora, hai deciso di allenarti così?" Chiese lui, respirando più pesantemente.

"Beh..., non è che sono nuda, no? Ho un reggiseno sportivo". Dissi con fare innocente e uno sguardo interrogativo.

"Potresti anche esserlo", mormorò sottovoce.

Risi, per poi dire con un tono calmo: "Ok, stai esagerando. Per favore, vai e lasciami tornare ad allenare". Sorrisi dolcemente.

Adonis ringhiò di nuovo, e vidi tutti indietreggiare. Il suo sguardo acceso sul mio corpo mi fece sentire qualcosa di strano.

Credetti che lui ne avesse sentito l'odore, perché si tolse la camicia e mi coprì il corpo.

Cazzo, avere un corpo come il suo dovrebbe essere stato illegale. Questa volta ero alquanto sicura che i miei occhi fossero davvero spalancati.

Senza perdere un secondo, Adonis mi prese in braccio e mi gettò sulla sua spalla.

"L'allenamento è cancellato", gridò, mentre si allontanava con me.

"Che cosa pensi di fare!? Mettimi giù subito! Non sono un pupazzo!, gridai.

Invece di una risposta, cosa ottenni? Un ceffone sul culo.

Ringhiai sonoramente. "Ma che cazzo!?".

"Continua a parlare, piccola, e continuerò a colpirti il culo, finché non sarà rosso vivo con l'impronta della mia mano sopra", ringhiò Adonis.

Beh, questo mi zitti, ma mi dimenai ugualmente. Volevo evitare che continuasse a colpirmi, ma non mi piaceva comunque la posizione in cui ero messa. Mi sentivo vulnerabile; Lo odiavo.

Il mio sguardo viaggio, allora, inevitabilmente giù, verso il culo di Adonis.

Feci un sorriso malizioso, per poi a mia volta, tirare un sonoro schiaffo sul suo. Anche se non avrebbe avuto il solito effetto, volevo comunque vendicarmi.

Sentii il mio corpo vibrare in corrisposizione al suo ringhiò; Il che mi fece ridere.

Un' ulteriore risposta fù l' incremento di velocità di Adonis. Passò davanti a tutti, mentre saliva le scale. Che cosa aveva intenzione di fare?

Riconobbi il suo piano e la sua stanza. Adonis non mi rimise giù delicatamente, ma mi buttò direttamente sul letto.

La mia bocca si aprì per gridargli contro, ma si chiuse quando vidi i suoi occhi. Erano vorticosi di desiderio.

"Ho quasi perso il controllo là fuori e non per la rabbia. Mi hai quasi fatto perdere il controllo dopo un solo odore del tuo desiderio". Adonis si passò i miei capelli sulle labbra.

Cavolo, era eccitante. Tutto il mio corpo sentiva un formicolio, dopo averlo sentito ammettere questo. I suoi occhi si fecero ancora più scuri, e il suo sguardo di frustrazione fu sostituito da uno di determinazione.

"Ora che ho sentito l'odore del tuo desiderio, voglio di più. Questa volta voglio assaggiarlo". Sorrise.

Deglutii. Avevo la sensazione che la parola: Assaggio, non li sarebbe bastata.

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La regina dei Licantropi. Where stories live. Discover now