Capitolo 8

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-come ti chiami?- domandò curioso Lumir al bambino moro che aveva ancora in braccio mentre Yelan gli stava fasciando la ferita sulla coscia destra.

-Daryl- rispose il bambino a bassissima voce in modo da farsi sentire solo e soltanto dal biondo.

-bel nome, te lo ha dato la tua mamma?- domandò ancora Lumir e il bambino annuì facendo leggermente sorridere Ignatas mentre si guardava il polso completamente fasciato e bloccato.

-perché sorridi?- sussurrò Joao sedendosi accanto al moro.

-perché come al solito Lumir ci sa fare con i bambini- disse con lo stesso tono di voce del castano Ignatas.

-quanti anni hai Daryl?- domandò ancora Lumir ignorando completamente i discorsi dei suoi migliori amici guardando attentamente il bambino che timidamente gli fece vedere due dita della mano e Lumir gli sorrise. -io sono Lumir- gli disse poi -e...ahi!- sbottò poi Lumir guardando male Yelan che gli aveva stretto troppo forte le garze sulla sua gamba.

-guarda la femminuccia- ridacchiò Joao mentre Lumir riservò anche a lui un'occhiataccia per via di quel commento.

-Joao- borbottò Ignatas guardando male anche lui mentre Lumir tornava a sorridere in direzione del bambino che aveva preso a guardarsi intorno per poi sgranare per la contentezza i suoi occhi azzurri non appena la porta dell'infermeria si aprì.

-mamma- disse poi il bambino allungando le mani e Lumir si voltò a sua volta osservando finalmente per bene e soprattutto alla luce la figlia del generale Lateynasin che era entrata in infermeria accompagnata da Sasha. Era bellissima, Lumir doveva ammetterlo, e con i capelli mori completamente in disordine per via della corsa e probabilmente anche per colpa della loro lotta lo era ancora di più.

-tesoro- sussurrò Addison avvicinandosi a Lumir e al figlio e prontamente Lumir spostò il bambino in modo tale che ma mora potesse prenderlo tranquillamente in braccio. Una volta tra le sue braccia Daryl si aggrappò forte alla madre mentre quest'ultima gli lasciava un bacio tra i capelli.

-mi dispiace- disse Lumir ad Addison -non volevo farti preoccupare ma non trovavo altro modo per portarti qui visto che non volevi seguirmi-

-non gli hai fatto niente di male. Sono io che dovrei scusarmi per averti quasi ucciso- rispose Addison continuando a stringere Daryl tra le sue braccia. Anche se sapeva che erano al sicuro aveva davvero tanto bisogno di sentire il peso di Daryl tra le sue braccia.

-sto bene-

-puoi camminare Lumir?- domandò Sasha osservando attentamente il biondo che annui e per confermare la cosa si alzò in piedi e far vedere al generale che poteva tranquillamente stare sulle sue gambe da solo -e puoi allenarti?-

-cert...-

-è meglio di no- intervenne Yelan guardando male il biondo che sbuffò -anche se sta bene e meglio non farlo sforzare troppo. Ragazza fammi vedere quei lividi- aggiunse poi la donna in direzione di Addison che le si avvicinò con sempre Daryl in braccio -basta che metti sopra questo e dovresti non aver problemi- e disse dopo porgendole uno scatolino che aveva preso da uno dei cassetti del mobiletto che aveva accanto al letto dove fino a poco prima era stato seduto Lumir.

-perfetto Lumir sei a riposo fino a quando Yelan non ti darà il permesso di allenarti-

-ma Sasha...-

-niente ma Lumir- continuò l'uomo sorridendo in direzione del biondo che sbuffò anche se sapeva che l'altro lo stava facendo semplicemente perché non voleva che si facesse troppo male -io devo andare a riferire alla regina che la missione è andata a buon fine- aggiunse poi Sasha sospirando mentre Lumir alzava un sopracciglio e incrociava le braccia al petto.

-davvero?- domandò Joao scambiandosi uno sguardo con Lumir.

-Joao- disse Sasha voltandosi verso il castano -devi fare l'inventario delle armi oggi e visto che Ignatas è con il polso rotto ti aiuterà- e dopo quelle parole Ignatas guardò malissimo l'amico prima di trascinarlo via dall'infermeria -Lumir accompagna Addison nella sua camera-

-quale sarebbe?- domandò Lumir che non conosceva a quale camera fosse stata assegnata la ragazza.

-Rinald aveva chiesto una camera nella zona nord, vedi quali sono libere- spiegò Sasha prima di andare anche lui via dall'infermeria.

-andiamo?- domandò Lumir che non aveva voglia di restare ancora per troppo tempo in infermeria fermo. Addison annuì osservandolo attentamente prima di salutare con un cenno della testa la donna che le aveva dato la crema e seguire il biondo nei corridoi di terra.

-siete davvero tanto vicini alla capitale- sussurrò Addison solo e soltanto perché stava iniziando ad odiare il silenzio.

-siamo letteralmente sotto il loro naso- sorrise Lumir -il generale Sasha ha scoperto quest'area sotterranea della città antica e ci siamo nascosti qui. Non ci hanno ancora trovati e noi ne siamo felici- sorrise Lumir -spero che un giorno potremo uscire nuovamente alla luce del sole e vivere come prima- aggiunse poi il ragazzo storcendo la bocca.

-non sembri molto più grande di me- sussurrò Addison guardandolo confusa.

-ho venticinque anni- rispose Lumir -anche se avevo solo cinque anni quando sono arrivato qui qualcosa mi è rimasta impressa-

-mi dispiace per averti quasi ucciso- se ne uscì dopo un po' Addison per cambiare discorso avendo avvertito il tono di voce del ragazzo: era qualcosa di cui non voleva minimamente parlare.

-tranquilla- scosse la testa Lumir.

-davvero io...non è stata una bella giornata oggi- sussurrò Addison sorridendo mentre accarezzava la testa di Daryl che si era addormentato: era comunque tardi e suo figlio aveva bisogno di dormire -mi sono spaventata e pensavo che fosse qualcuno che voleva uccidermi-

-perché mai qualcuno dovrebbe ucciderti?- domandò Lumir osservandola -hai bisogno che porti io in braccio Daryl?-

-come sai il suo nome?- domandò sorpresa Addison -e comunque no...io mi sono spaventata quindi ho bisogno di averlo attaccato a me- aggiunse poi la ragazze e Lumir annuì preoccupato per quello che aveva fatto alla ragazza: l'aveva spaventata.

-anch'io impazzirei se una delle mie sorelle venisse rapita- sussurrò poi Lumir cercando di rassicurare la mora al suo fianco -tuo figlio mi ha detto il suo nome. Ti prometto che ci prenderemo cura di voi-

-grazie- sussurrò Addison -sai cos'è l'arena?-

Rival FactionsWhere stories live. Discover now