Capitolo 12

104 22 1
                                    

-grazie- disse Addison uscendo dal bagno con un nuovo paio di pantaloni neri e una camicia azzurra addosso. La camicia era leggermente più grande di lei, forse la cugina si era fatta ingannare dal suo seno per la taglia, ma i pantaloni le stavano benissimo e non aveva nemmeno più i vestiti bagnati addosso.

-figurati, dopo colazione ti trascino in giro a prendere altro. Non conosco i tuoi gusti quindi sono andata sul semplice- spiegò Athena per poi sorridere in direzione del bambino moro che nonostante le loro chiacchiere stava ancora tranquillamente dormendo nell'enorme letto matrimoniale.

-amo combattere quindi i pantaloni li adoro- sorrise Addison guardando anche lei verso il figlio -non lo vedevo dormire così tranquillamente da tanto-

-si sente al sicuro forse- sorrise Athena -quanti anni ha?-

-quasi tre- fu la risposta di Addison mentre si sistemava alcune ciocche di capelli che le stavano dando fastidio dietro la testa con un elastico azzurro, dello stesso azzurro della sua camicia. Fu guardando quel movimento che Athena si accorse dei lividi sui suoi polsi.

-cosa hai fatto ai polsi?- domandò sconvolta la ragazzina e anche preoccupata.

-oh questi- sussurrò Addison guardando i lividi -me li ha fatti il ragazzo che mi è venuto a prendere perché ho tentato di pugnalarlo- e alzò la mano destra -e strangolarlo- e fece vedere la sinistra -non credevo mi volesse veramente portare da mio padre quindi l'ho aggredito. Guariranno in poco-

-hai davvero quasi fatto fuori Lumir?- domandò sconvolta Athena con occhi sgranati.

-pensavo volesse uccidermi! Mi sono già scusata e anche lui sta bene nonostante io l'abbia ferito. Ieri mi ha accompagnato qui lui- e dopo quelle parole Athena scoppiò a ridere.

-hai davvero quasi fatto fuori il miglior guerriero che abbiamo...siamo finiti- e le ultime parole le sussurrò con aria cupa.

-non tutti alla capitale sono forti quanto me e comunque lui non voleva farmi del male quindi probabilmente ha usato anche meno della sua forza- cercò di rassicurarla Addison anche se non ne capiva totalmente il motivo.

-lo spero perché altrimenti siamo messi male. Se scoprissero questo posto...ci sono tanti bambini piccoli e persone anziane che...siamo vulnerabili- Athena scosse la testa -puoi insegnarmi a combattere?- domandò poco dopo la mora alla maggiore che la guardò sorpresa.

-zio Sasha non può insegnarti?-

-non vuole farlo- sbuffò Athena -e nemmeno Lumir- aggiunse in un sussurro.

-se tuo padre non vuole probabilmente impedirà anche a me di insegnarti non credi?- cercò di dirle Addison raggiungendo il letto per sedersi accanto alla cugina.

-proverà a farlo è vero ma io voglio imparare a difendermi da sola, non posso aspettare che siano sempre gli altri a proteggermi. Voglio avere la sicurezza di potermela cavare da sola in caso di bisogno- continuò Athena sperando che Addison cambiasse idea e che quindi accettasse di insegnarle a combattere.

-proverò a parlare con zio Sasha, se mi da l'okay allora ti allenerò-

-Addison papà non ti darà mai l'okay- sbuffò Athena -dovremmo farlo lontano dal suo sguardo, lui...lui vuole che io stia sotto una campana di vetro- cercò di farle capire ma Addison scosse la testa.

-ho già mio padre che è arrabbiato con me perché ha scoperto di Daryl non ho nessuna intenzione di avere anche zio Sasha contro- e dopo aver detto quelle parole il suo stomaco brontolò leggermente facendo anche ridacchiare Athena.

-andiamo a mangiare che abbiamo entrambe fame- cambiò il discorso Athena alzandosi e sistemandosi meglio alcune pieghe dell'abito che stava indossando. Anche Addison si alzò dal letto per poi prendere in braccio il figlio che stava ancora dormendo visto che non aveva nessuna intenzione di lasciarlo li. Certo quando era alla capitale aveva lasciato parecchie volte Daryl a dormire in camera senza che lei lo tenesse direttamente sotto controllo ma quelle volte era sempre e comunque nel portico della sua casa e poteva intervenire in caso di pericolo. Li, in quei sotterranei, non conosceva le distanze e soprattutto non sapeva come muoversi quindi aveva paura a lasciare il figlio completamente da solo alla mercè di chiunque.

-come facciamo a mangiare? Viviamo letteralmente in stanze che non hanno altro che un letto e il bagno- domandò Addison una volta uscita dalla sua camera e aver notato la chiave che Athena aveva usato per chiudere la porta della stanza e che le aveva passato poco dopo, non si era minimamente accorta di quel particolare prima.

-ci sono delle aree comuni dove si mangia tutti insieme più o meno-

-in che senso più o meno?- domandò confusa Addison.

-nel senso che la famiglia reale ha la propria area riservata per questioni di sicurezza dove dormono, vivono e mangiano. Anche i nobili che hanno seguito la famiglia reale hanno le proprie aree riservate dove mangiare- aggiunse la mora camminando con calma e abbassando di molto il tono di voce.

-ah...quindi stiamo andando nelle aree dove i monarchi e i nobili non mettono i piedi per la puzza sotto il naso: non vogliono vivere con la gente inferiore a loro a quanto vedo- borbottò Addison e Athena sorrise leggermente riscontrando nella cugina quello che il padre le aveva detto ma non demorse.

-la famiglia reale ha paura Addison...qualcuno potrebbe provare ad ucciderli anche qui-

-uh- fu l'unico commento della mora e Athena decise di continuare a camminare in silenzio fino a quando, dopo una lunghissima serie di gallerie e ampi spazi, arrivarono in un'enorme sala di forma ellittica dove un piccolo numero di ragazzi stavano mangiando e chiacchierando tranquillamente seduti su panche difronte a dei tavoli. -sono tutti ragazzi e ragazze- realizzò Addison scrutandoli attentamente.

-i più grandi hanno altre sale dove mangiare. Sono divisi anche in quello- spiegò Athena per poi alzare gli occhi al cielo quando ne incrociò un paio nocciola.

-Athena- la richiamò proprio il castano che era appena entrato dall'altro lato della sala e che le aveva raggiunte -sei con il mostro a quanto vedo-

-Joao è mia cugina- sbuffò Athena incrociando le braccia al petto e guardando male il migliore amico del fratello.

-già e ha quasi ucciso Lumir e rotto il polso ad Ignatas-

Rival FactionsWhere stories live. Discover now